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Testamento biologico e autodeterminazione

Testamento biologico e autodeterminazione

Convegno 'Un patto per la salute' / 2 - Coma e stati vegetativi, terapie del dolore, accanimento terapeutico, testamento etico sono i temi affrontati nel convegno del 27 settembre organizzato a Roma dalla onlus "Gli amici di Eleonora",

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2007

Sul tema del testamento biologico il senatore Felice Casson è stato relatore in Commissione Giustizia e ha materialmente preparato la stesura del parere approfondendo e dando indicazioni anche sul piano delle implicazioni di tipo giuridico, etico e costituzionale. "La questione fondamentale è stato il richiamo cha abbiamo sempre fatto al diritto all'autodeterminazione della persona e quindi al rispetto assoluto per la persona così come imposto dalle leggi vigenti ma anche dalla nostra Costituzione e, prima ancora, dall'etica e dalla morale della nostra società e della nostra civiltà. Se vale il principio del rispetto della volontà della persona in vita, analogamente la volontà deve esse rispettata anche quando, malauguratamente, dovesse mancare la capacità di intendere e di volere di quella persona. Credo che quello del rispetto dell'autodeterminazione della persona sia un grandissimo principio di civiltà".

E' all'attenzione del Senato la questione del testamento biologico. Secondo lei ci sono le condizioni per affrontare con serenità questo tema?
All'interno Commissione Giustizia del Senato il tema è stato affrontato in maniera molto approfondita e abbiamo lavorato molto tranquillamente. Ci sono state, ovviamente, le esposizioni di tesi differenti e la Commissione ha concluso il suo lavoro con sostanziale unanimità approvando, con voto favorevole di tutti i presenti, un parere riguardante l'impostazione che dovrebbe essere data a questa problematica. Il Presidente del Senato ha affidato alla Commissione Sanità la competenza per la sede referente, e lì ci sono state una serie di audizioni molto interessanti. L'impressione esterna è che la questione si sia un po'' fermata e invece credo che bisognerebbe avere la forza, la capacità e la voglia di affrontarla in maniera chiara.

Dal suo punto di vista è necessario intervenire con una norma specifica sulle questioni che riguardano la fine della vita e l'autodeterminazione delle persone, nonostante quanto previsto già nella Costituzione?
La norma è necessaria e la riprova ne è il fatto che ogni tanto su questa materia si verificano delle polemiche tra l'opinione pubblica, sulla stampa e nelle tv. Ad esempio i medici hanno la necessità di conoscere quale sia la situazione legislativa, anche per evitare eventualmente di incorrere in iniziative delle Procure della Repubblica. Credo che il Parlamento dovrebbe dare delle indicazioni chiare dal punto di vista formale e dire che cosa è consentito. Quindi mi pare quanto mai opportuno legiferare, proprio per dirimere tutte le questioni e i timori.

I continui progressi della scienza cambiano rapidamente gli scenari. Non c'è il rischio, secondo lei, di irrigidire le situazioni con un eccesso di norme?
La scienza corre molto più del legislatore e per questo nel parere che la Commissione Giustizia ha votato è prevista anche questa possibilità, nel senso che una persona dà le indicazioni anche per il momento in cui non sarà più in grado di intendere e di volere con la salvaguardia dello sviluppo della tecnica e della scienza.

La laicità dello Stato è diventato un tema 'caldo' e tante libertà sono messe in discussione: pensiamo ad esempio alla legge 194. E' la Chiesa che interviene di più o è la politica, più fragile, che apre varchi ?
Credo che la laicità sia un valore fondamentale dello Stato e che altrettanto fondamentale sia il rispetto di ogni persona, di ogni idea e di ogni espressione culturale, etica e religiosa. Credo che il legislatore debba muoversi all'interno di quelle che sono non solo le sue competenze ma i suoi doveri, ragionando e normando situazioni nell'interesse di tutti i gruppi e di tutte le categorie da un punto di vita generale. Vanno tutelate anche le minoranze e le singole persone. Ci vuole un maggior rispetto da parte delle autorità religiose e in alcuni casi ci sono stati degli eccessi, come ce ne sono stati anche dall'altra parte. Credo che ragionare e discutere insieme col massimo rispetto e disponibilità potrà fare del bene a tutti quanti.

(27 settembre 2007)

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