TERRY MAY - Il Dio del Duomo - 'Solo' Sabato 16 Novembre 2013 - h. 17.00 - 20.00 a cura di Maria Cr
TERRY MAY | Il Dio del Duomo
Sabato 16 Novembre 2013 | h. 17.00 - 20.00
Data Unica
Terry May Home Gallery | Via Porta San Pietro, 56 | FERRARA
Info: 320-9019341
Sabato 16 Novembre 2013 | h. 17.00 - 20.00 - Data Unica
Terry May Home Gallery | Via Porta San Pietro, 56 | FERRARA
Info: 320-9019341
Una meta-mostra, una mostra nella mostra: il massimo che si possa ottenere dall’arte e dall’effimero del mondo in cui – faticosamente, sempre più – viviamo, da un'artista 'unica' come TERRY MAY.
All'interno della mostra Live, in corso fino al 31 Dicembre, è la volta del Dio del Duomo, un ciclo di opere di Terry May, in esposizione il 16 Novembre, dalle 17 alle 20.
Il Duomo di Ferrara è scelto come condensato del divino e da esso ne segue una rappresentazione attraverso opere multiple. Un tributo allo spirituale e allo spirituale nell'arte, passando per Monet e Kandinsky, fino alla Pop Art.
Il Tomato Soup di Andy Warhol è come una Cattedrale. E la Cattedrale è un prodotto della Chiesa forse, prodotto di consumo per l'anima forse, ma certa è la sua presenza incombente nello spazio e nel tempo.
La serialità, cara alla Pop Art, in questo ciclo pittorico è ossessiva. Ed è un altro tributo all'ossessione che vi è in seno alle religioni. La paura della morte. La paura di finire. Non essere più.
Al contrario di Amleto, in cui la questione dell'Essere o non Essere è apertura al dubbio, al pensiero, qui, est in religioso stare, è l'Essere e soltanto l'Essere, a tutti i costi e in ogni modo: translitterato nell'anima, reincarnato, andato in cielo e/o tornato in terra, trasformato, ma pur ‘sempre’ vivo, esistente.
Non vi sono ombre nelle opere, così come ombre di dubbi non hanno da trovar loco in alcun tragitto dell'anima, affinché mai possa perdersi.
La reiterazione del Duomo allora in queste opere è anche per dire questo: l'essere sempre uguale, eppure sempre differente, come fosse davvero una lattina di Tomato Soup. E la differenza, con un'opera Pop, è data dal contesto, sia esso uno scaffale di supermercato o una notte di movida ferrarese con quel suo intrinseco 'tanto rumore per nulla'.
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