Economie&Valori / 2 - Promuovere azioni e modelli per vivere tutti e meglio, riconoscendo i talenti femminili
Germini Patrizia Lunedi, 10/05/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2010
La responsabilità sociale territoriale (TSR) è la nuova linea di orizzonte alla quale si rivolgono i documenti e gli atti europei che viene a definirsi a seguito delle sperimentazioni e dell’applicazione dei concetti di responsabilità sociale delle imprese (CSR) .
In questa dimensione le relazioni diventano plurali: si passa dall’attenzione posta dalla responsabilità sociale operata dalla singola impresa, a quella operata dal sistema delle imprese nel loro insieme, fino ad arrivare alla comunità locale. Una comunità che diviene più inclusiva, creativa, attenta al benessere delle persone e alla qualità ed efficienza dei servizi erogati.
Il modello della CSR si arricchisce e si evolve come base dell’integrazione territoriale nella quale il territorio è inteso come spazio fisico, sociale, economico e come base della realizzazione delle relazioni necessarie per la creazione di reti nelle reti che possano determinare scelte orientate alla responsabilità sociale territoriale.
Il concetto di TSR inizia a essere descritto da sociologi ed economisti, forse spronati anche dalla crisi economica, che tende a rimettere al centro la “comunità” come sede degli interessi del cittadino spostando l’attenzione progressivamente dal globale al locale. La comunità diviene soggetto promotore di responsabilità sociale, ma al tempo stesso ne risulta beneficiario. Ed è in queste comunità che possono nascere nuove esperienze di sviluppo. Dal punto di vista imprenditoriale la responsabilità di un territorio si esprime con la promozione di quella che viene definita “nuova imprenditorialità del benessere”: imprese di servizi di cura, assistenza, tempo libero, green economy… promozione e tutela dei centri storici grazie alla nascita dei centri commerciali naturali o la promozione dell’albergo diffuso quale modello di accoglienza e sviluppo di turismo sostenibile .
Ma un territorio, per definirsi socialmente responsabile, deve esprimere altre “dimensioni” per conseguire sviluppo economico, culturale e coesione sociale e in definitiva il benessere delle persone che in esso vivono. Oltre al modo con cui il territorio si rapporta con i propri cittadini, divengono pertanto rilevanti le scelte e le azioni che maggiormente interessano la vita delle persone nell’ambito della politica economica, sociale, ambientale, dell’abitazione e gestione del territorio, dell’esercizio di cittadinanza e partecipazione, di salute, divertimento, cultura, sport, trasporti, istruzione e formazione.
Occorre però sottolineare come negli atti e nei documenti che delineano le linee strategiche fin qui sintetizzate il linguaggio e la riflessione di fondo verso i soggetti coinvolti, siano essi cittadini, imprese, istituzioni, sia e resti sostanzialmente ancora neutra e anzi il rispetto delle pari opportunità, che dovrebbe rappresentare un assunto di base, diviene ancora un obiettivo strategico da raggiungere*. Questo rappresenta un limite culturale da superare se veramente riteniamo di voler parlare a pieno titolo di territori che promuovono i talenti e la crescita di tutte le componenti umane presenti, anche al fine di valorizzare le specificità di genere.
Ed è proprio dal territorio che si ritiene le donne debbano ripartire per affermare la propria specificità, per essere sempre di più cittadine protagoniste di nuovi modelli di sviluppo. Per raggiungere questi obiettivi forse occorre partire paradossalmente da quello che le donne già fanno. Infatti i dati ormai parlano chiaro con indicazioni relative alla creazione di imprese femminili di piccole dimensioni, ma altamente specializzate, orientate al benessere e alla cura delle persone e dell’ambiente, gestite con politiche di conciliazione, in settori innovativi e a basso impatto ambientale, rispettose delle norme di sicurezza sul lavoro e numerosamente certificate in qualità, operanti in settori strategici quali il turismo con modelli di accoglienza sostenibile (agriturismi e alberghi diffusi ) e nella promozione delle culture e dei prodotti tipici **.
Da questo punto di vista le donne possono esprimere elevate performance di creatività e sviluppo del territorio creando una rete di reti che metta insieme soprattutto le donne che possono decidere di “fare la differenza” ponendosi non solo fra i soggetti destinatari delle azioni, ma tra i soggetti inseribili a pieno titolo quali responsabili dell’attuazione di politiche socialmente responsabili dei territori.
Si tratta di scoprire e riscoprire i talenti femminili troppo a lungo dimenticati e sprecati verso una rappresentanza rispettosa delle potenzialità delle cittadine e come risposta a una crisi che oltre a essere economica è sicuramente culturale e sociale.
Continua...
* Regolamento e delibera Comune di Faenza per caratterizzarsi come territorio socialmente responsabile
** Fonte: dati unioncamere, elaborazione Rapporto imprenditoria femminile
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