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Terremoto Italia centrale: numeri, appelli, speranze

Terremoto Italia centrale: numeri, appelli, speranze

Gli appelli alla trasparenza, i volontari e le volontarie nei paesi terremotati e quelli che si preparano a partire. La testimonianza di un'imprenditrice agricola

Lunedi, 29/08/2016 - Roma, 29 agosto 2016



Delle 292 vittime sinora accertate le fonti ufficiali dicono che 128 sono donne, 85 uomini e 25 i bambini (13 femmine e 12 maschi). Sono 53 le vittime ancora non riconosciute.



La protezione civile informa che con l’sms solidale al numero 45500, a oggi, sono stati raccolti oltre 10 milioni di euro e che le persone attualmente assistite sono 2688, ospitate in 58 campi e strutture (16 allestite nel Lazio e altrettante nelle Marche, che danno alloggio rispettivamente a 995 e 938 persone, e 26 in Umbria che ospitano altre 755 persone).



Innumerevoli le dimostrazioni di vicinanza e le iniziative concrete da parte di associazioni, cittadinanza, personalità (dagli appelli di Carmen Consoli durante la notte della Taranta, a Lady Gaga che ha promesso una donazione, fino a Mark Zuckerberg e alla dedica di Bruce Springsteen durante il concerto in New Jersey).



Quanto amore le persone siano capaci di esprimere nei momenti di buio e di paura ce lo dicono i moltissimi appelli alla trasparenza e al rispetto delle persone che vivono nelle zone colpite, moltissimi volontari e volontarie che stanno collaborando e cooperando.



Abbiamo raccolto l’appello di Amelia Nibi, dell’azienda agricola Casale Nibbi, alle porte di Amatrice, che si dedica alla coltivazione di mele e alla produzione e trasformazione di latte.

“Abbiamo avuto danni alle strutture, ad esempio ai capannoni col fieno, che si sono piegati da un lato, ai silos dei cereali; ci sono lesioni anche dentro al caseificio. Siamo in difficoltà, gli operai specializzati hanno deciso di andare via e al momento non siamo in grado di fare tutto. C’è il lavoro della stalla, l’alimentazione degli animali, il caseificio. Abbiamo ricevuto tanti messaggi di solidarietà, anche da clienti vecchi e nuovi, ma se non riusciamo a produrre, a distribuire… La produzione è ricominciata oggi con tantissime difficoltà. Non so quando potremo ricominciare una vita normale, anche dentro casa; abbiamo dei parenti che hanno perso tutto, ci sono le zie con i bambini piccoli che stanno nelle tende e cerchiamo di aiutare come possiamo, lavando le loro cose, e come noi anche tante altre persone e tante aziende cercano di organizzarsi per rimanere attive. Mi auguro e auguro a tutti di non restare soli”.



Il comitato 3e32 sulle pagine del suo sito (www.3e32.org) fornisce proprio oggi un aggiornamento da piccoli paesi colpiti dal sisma: Scai, Capricchia, Retrosi, S. Angelo, Rio (devastato), Salette (22 morti su soli 33 residenti), Verrico. In queste località, informa il comitato, “non ci sono necessità o richieste specifiche, ma gli abitanti sono molto interessati a capire cosa aspettarsi dal futuro e quindi molto disponibili a parlare con noi aquilani che abbiamo già vissuto questa esperienza”.



Ad Amatrice, Save the Children ha creato uno spazio dove bambini e bambine possano esprimersi, attraverso il gioco e il disegno, e svolgere attività pensate appositamente per situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo. Uno Spazio che “garantisce ai genitori la possibilità di avere del tempo per elaborare i propri lutti, affrontare i problemi dell’immediato e cominciare a pensare al futuro, sapendo che i propri piccoli stanno ritrovando un po’ di serenità e di spensieratezza in un luogo sicuro e protetto,” come dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, nella nota stampa dell’associazione.



E il 31 agosto Pagine Viaggianti parte per Amatrice, per portare quaderni, album, matite colorate, pennarelli, libri per grandi e piccoli. L’idea è di Libraduepuntozero, la cui portavoce Monica Maggi sta raccogliendo anche oggetti che non vengono immediatamente in mente, per esempio, in ordine sparso: ciabatte, cellulari vecchi con caricatore, stendini per i panni, mollette, pettini, spazzole, asciugacapelli, bacinelle in plastica, cuscini. “L'iniziativa mi è stata suggerita dall'attività che LIBRA svolge da anni (raccogliere libri), da alcuni contatti che mi hanno incoraggiato, dalla vicinanza al luogo terremotato, da un articolo che ha confermato l'utilità di cose apparentemente inutili”.



Improvvisare degli aiuti può essere complicato o addirittura controproducente e per questo Monica Maggi rassicura dalla sua pagina di facebook: “Sono perfettamente al corrente che i Comuni terremotati e la Protezione Civile hanno dato stop alla raccolta sul posto, che altri punti si sono attivati per raccolte analoghe o differenti, che certo non mancheranno aiuti. Ma ho avuto la fortuna di incontrare (ancora non fisicamente) Silvia Onorati della Cooperativa Velinia di Borgo Velino, ufficialmente autorizzata a contenere e proteggere i beni che da tutta Italia stanno arrivando per aiutare i terremotati. Silvia mi sosterrà nello stoccaggio del materiale, nell'accoglienza mia e di Alessandro Biagini (che mi accompagnerà) e nel ponte di aiuti che insieme stiamo creando. Lo sappiamo tutti, l'onda mediatica si attenuerà, arriveranno mesi freddi e i bambini sono senza scuola, giochi e sostegni di svago. Stiamo lavorando per procurare e consegnare aiuti anche quando le persone e la massa di aiuti saranno meno pressanti. Un po' da formichine, ecco :) Quindi no panic, non andremo alla rinfusa, all'assalto o in stile armata Brancaleone”.

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