Alla vigilia della Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre), Terre des Hommes ha presentato il Dossier della Campagna “Indifesa” per accendere i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine in Italia e nel mondo. Videointervista al Presidente Raffaele Salinari
Prime vittime nei conflitti, vendute come schiave in casa d’altri o costrette a prostituirsi, vittime di abusi e violenza fisiche e psicologiche. Baby spose e baby mamme, private di ogni forma di istruzione e libertà. Proteggere le bambine e le ragazze nel mondo e garantire loro una vita in salute e libera da qualsiasi forma di oppressione è l’obiettivo della Campagna “Indifesa” di Terre desHommes Hashtag ufficiale della Campagna: #Indifesa
Una crescita che sembra inarrestabile: i minori vittime di reato in Italia hanno raggiunto nell’ultimo anno la cifra record di 5.356, il 60% dei quali erano femmine. Preoccupante anche l’esponenziale aumento delle vittime di pornografia minorile, che dal 2004 al 2014 sono cresciute del 569,4% (+24% nell’ultimo anno). Per quasi l’80% dei casi riguardavano bambine e ragazze. I casi di violenza sessuale, compreso quella aggravata, denunciati l’anno scorso sono stati 962, per l’85% femmine.
Sono numeri che mettono i brividi quelli che emergono dal Dossier “Indifesa” di Terre des Hommes presentato oggi a Roma con i dati forniti dalle Forze dell’Ordine sui reati commessi e denunciati a danno di minori. I maltrattamenti in famiglia sono il reato con il maggior numero di vittime tra bambini e ragazzi: 1.479 nel solo 2014, confermando proprio l’unità familiare, che dovrebbe rappresentare il luogo più sicuro e protetto per i minori, come quello a maggior rischio. L’unico dato che cala visibilmente nel periodo 2004-2014, forse per il cambiamento delle modalità di questo sfruttamento, è quello della prostituzione minorile, che passa da 89 a 73 vittime (-18%), al 60% femmine. Non tutte le violenze vengono denunciate e perseguite come dovrebbero, né le vittime vengono assistite adeguatamente, ma queste esperienze lasciano una traccia indelebile nella loro vita. Secondo l’ultima indagine Istat, 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita almeno una forma di violenza sessuale o fisica, pari al 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. E tra le donne vittime di violenze sessuali prima dei 16 anni, l’incidenza di violenza fisica o sessuale da adulte raggiunge il 58,5%. Per consultare il Dossier Indifesa vai su terredeshommes.it/indifesa/
Il panorama mondiale non offre scenari migliori e l’inasprirsi dei conflitti ha dirette conseguenze sulla condizione delle bambine e delle ragazze, che vedono calpestati i loro diritti fondamentali. Nel mondo, circa 70 milioni, di ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni, subiscono abusi e violenze fisiche che ogni anno provocano circa 60mila decessi. Ovvero una morte ogni 10 minuti. Dalle yazide rese schiave sessuali da ISIS alle bambine kamikaze di Boko Haram, le giovani vittime delle guerre sono le più vulnerabili a fenomeni come matrimoni e gravidanze precoci, sfruttamento lavorativo, prostituzione, discriminazioni e abusi.
“All’indomani della nascita dei Sustainable Development Goals (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) che hanno molti riferimenti alla questione di genere, occorre ricordare che ci sono ancora 57 milioni di bambine e ragazze non vanno a scuola e oltre 68 milioni le bambine costrette a lavorare”, dichiara Donatella Vergari, Segretario Generale di Terre des Hommes. “15 milioni le baby spose che, senza volerlo e nel giro di poco tempo, diventano baby mamme e devono lasciare gli studi. Senza istruzione non potranno avere una vita migliore e dare il loro contributo al progresso dell’umanità”.
"Il dossier pubblicato da Terre des Hommes prova che c'è molto da fare, in particolare nelle aree di conflitto dove bambine, ragazze e donne sono ridotte a un mero strumento di guerra e di sopraffazione”, afferma Lia Quartapelle, Segretario III Commissione Affari esteri e comunitari, Camera dei Deputati. “Nelle società democratiche come la nostra i diritti delle donne non sono sempre adeguatamente tutelati, ma è nelle aree di conflitto che si registrano le peggiori atrocità. Esse ci richiamano, come Paese e come comunità internazionale, a un maggiore impegno volto a una soluzione delle crisi e ad assicurare il rispetto del diritto internazionale umanitario e del diritto bellico".
"Sono molti gli stimoli di riflessione che arrivano dal Dossier 'Indifesa' che, nel narrarci nuove e vecchie forme di violenza sulle minorenni, mette in evidenza il legame a doppio filo tra (mancanza di) istruzione e violenza”, sottolinea Vincenzo Spadafora, Autorità garante per l'Infanzia e l'Adolescenza. “Due settimane fa con i Garanti europei abbiamo ribadito che nessuna violenza sui minorenni è giustificabile, tutte le violenze devono essere prevenute. E quello che oggi mi preme sottolineare è l'esplicita richiesta da parte degli adolescenti intervistati di essere formati al rispetto dell'identità di genere come strumento per prevenire la violenza sulle donne. Quasi ogni settimana la cronaca ci ricorda quanto subdolamente lavorino gli stereotipi e le non-culture della diversità. Occorre mettere in atto processi educativi permanenti per il superamento degli stereotipi e il rispetto delle differenze; occorre accompagnare e supportare i ragazzi. Lo chiedono loro e lo impone la realtà dei fatti per arginare e prevenire violenze e discriminazioni".
“Milioni di bambini siriani sono esclusi dalla scuola e vivono in condizioni orribili, rischiando la loro vita ad ogni passo”, Maria Al Abdeh, Executive Director di Women Now For Development. “Secondo una ricerca condotta dalla Women International League for Peace and Democracy, la causa diretta di morte del 74% delle bambine e le ragazze decedute in Siria è stata un bombardamento. Spesso escono di casa per procurare il cibo per la famiglia e non fanno più ritorno. Tramite la creazione di centri di supporto per l’educazione e la formazione professionale per donne e bambine, la nostra organizzazione vuole contribuire alla ricostruzione del tessuto civile e, nell’immediato, dare degli strumenti utili per la loro sopravvivenza”.
A lei fa eco Mauro Clerici, Responsabile dei progetti di Terre des Hommes in Libano: “Tra i rifugiati siriani in Libano si registra un forte incremento dei matrimoni precoci. Le famiglie danno in sposa le proprie figlie anche molto piccole con l’idea di proteggerle da abusi, che sono molto frequenti nei campi profughi. I nostri interventi mirano a evitare che queste bambine abbandonino la scuola e al contempo a sensibilizzare i genitori sui rischi dei matrimoni precoci. Allo stesso tempo combattiamo il fenomeno del lavoro minorile, offrendo degli aiuti diretti alle famiglie”.
Una delle nuove frontiere delle violenze sulle bambine è il turismo sessuale via webcam, contro cui lotta il progetto Sweetie di Terre des Hommes. “Con la prima fase di Sweetie, 4 ricercatori di Terre des Hommes sono riusciti a identificare in un paio di mesi ben 1.000 predatori online, il che ha poi permesso di arrivare all’arresto di criminali in Australia, Belgio, Danimarca, Polonia e Regno Unito”, dichiara Hans Guyt, Head Special Programmes & Campaigns, Terre des Hommes Nederland. “Adesso stiamo sviluppando uno speciale software che, attraverso l’uso di chatbot, è in grado di identificare, scoraggiare e inviare avvertimenti ai predatori, rendendo molto difficile la rimozione di questi messaggi dai loro computer. A questo progetto stanno collaborando psicologi forensi, esperti di IT e avvocati di varie università”.
Dire basta alla violenza e allo sfruttamento delle bambine, liberarle dalla schiavitù e garantire loro una vita in salute e un’istruzione adeguata è l’obiettivo della Campagna“Indifesa” di Terre desHommes. Per sostenere la campagna “Indifesa” e sottrarre agli abusi le bambine nel mondo, Terre des Hommes offre a tutti la possibilità di contribuire direttamente alla protezione e all’istruzione di una bambina con una donazione di 11 euro al mese (programma SonoIndifesa), ancora, di partecipare per tutto il mese di ottobre, alle aste sulla piattaforma CharityStars.com. I fondi raccolti serviranno per proteggere le bambine schiave domestiche in Perù ed Ecuador, prevenire l'infanticidio delle neonate femmine in India, sostenere l'istruzione delle bambine a rischio di matrimonio precoce in Costa d’Avorio, Mozambico, Zimbabwe o nei teatri di guerra come in Siria, Iraq e Giordania.
La Campagna “Indifesa” si svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il patrocinio della Camera dei Deputati e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La Conferenza Indifesa ha il patrocinio della Polizia di Stato.
COSA SIAMO RIUSCITI A FARE
Grazie alla Campagna "Indifesa" la vita di migliaia di bambine è finalmente cambiata. Significativi sono stati gli interventi a livello internazionale, con progetti specifici a favore delle "spose bambine" del Bangladesh e del Mozambico, delle "mamme bambine" della Costa d'Avorio, delle "bambine salvate dall'infanticidio" dell'India, con migliaia di beneficiarie che possono avere un futuro migliore. In Perù 100 baby schiave domestiche sono state iscritte presso scuole serali e riusciranno a completare gli studi ed avere concrete prospettive di un lavoro qualificato. Numerose ragazze vittime di sfruttamento e abusi, ospiti del Centro (Hogar) Yanapanakusun, hanno beneficiato di borse di studio per specializzarsi professionalmente, inoltre a tutte le bambine accolte presso la casa d'accoglienza di Cusco è stata fornita assistenza psicologica. Sono state organizzate quasi 150 visite mediche per le piccole ospiti. Nei luoghi di provenienza delle baby domestiche l'azione di prevenzione ha raggiunto migliaia di famiglie.
In Italia Terre des Hommes ha realizzato varie indagini sul maltrattamento sui bambini, che hanno permesso di arrivare a una prima quantificazione del fenomeno nel nostro Paese, dei costi dovuti alla sua mancata prevenzione e a una maggiore conoscenza del maltrattamento anche degli stessi medici e pediatri. Nel 2014, Terre des Hommes ha realizzato, insieme a SVSeD e Ordine dei Medici di Milano, il Vademecum per l'orientamento di medici e pediatri nella gestione dei casi di maltrattamento (o di sospetto) a danno di minori e lanciato un nuovo corso di Diagnostica precoce del Child Abuse and Neglect. Terre des Hommes sta inoltre mettendo in rete alcuni centri medici d'eccellenza per l'assistenza alle vittime.
Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo.
Attualmente Terre des Hommes è presente in 68 paesi con oltre 870 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des Hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU, USAID e il Ministero degli Esteri italiano. Per informazioni: www.terredeshommes.it
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