Venerdi, 06/05/2011 - Si conclude domenica 8 maggio, a Milano, al teatro Nuovo, dove è dal 3 maggio, il tour di Teresa Mannino in Terrybilmente divagante, per la regia di Marco Rampoldi. Da gennaio in giro per i teatri dell'Italia del nord, l'attrice siciliana, tra gli artisti più amati di Zelig, racconta, sorride, graffia con naturalezza come fosse la vicina di casa che tutti potrebbero o vorrebbero ritrovarsi nel pianerottolo di casa. Immediata e diretta, da Filosofa, quale è, possiede la consapevolezza del “fuori luogo”, della contraddizione. La sua comicità è il risultato dell'equilibrio fra mondi contrapposti, per esempio il Nord operoso e il Sud filosofico. Ironizza sull'universo operoso femminile e su quello infantil-materialista maschile. Terry affronta i maschietti ovvero “l’altra metà del cielo”, con affettuosa consapevolezza e sempre con ironia quasi a volere dare ai suoi personaggi una certa giustificazione o comprensione umana. Infatti non aggredisce ma comprende, fino a un certo punto, dirà!. I suoi monologhi sono racconti di vita quotidiana, sono chiacchierate tra amici. Far ridere è il suo mestiere. Lo fa mettendo a nudo la vita quotidiana e l'umanità “normale”. I paradossi che la Mannino sviscera riguardano l'esistenza quotidiana e di tutti. Il suo è un salotto privo di mondanità: un salotto qualsiasi, in un pomeriggio qualsiasi. Come se gli spettatori non avessero prenotato un biglietto, ma avessero semplicemente suonato il citofono per una visita improvvisata.
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