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Teramo / Come raccontare il corpo

Teramo / Come raccontare il corpo

Corso di scrittura creativa, progetto di Andrea Carraro e Guendalina Di Sabatino sostenuto da Luciano D’Amico, rettore dell’Università degli Studi Teram

Martedi, 22/03/2016 - CENTRO DI CULTURA DELLE DONNE “HANNAH ARENDT”; UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

ASSESSORATO ALLA CULTURA COMUNE DI TERAMO - PROVINCIA DI TERAMO

“NOIDONNE”- WEB MAGAZINE SUCCEDEOGGI.IT



Come raccontare il corpo

Progetto di Andrea Carraro e Guendalina Di Sabatino sostenuto da Luciano D’Amico, rettore dell’Università degli Studi Teramo



Corso di scrittura creativa “Come raccontare il corpo” - di Andrea Carraro



La prima domanda che occorre porsi: perché sono qui, perché mi sono iscritto, che cosa mi aspetto da questo corso? Se il vostro intento è imparare a scrivere una lettera commerciale o un trattato di fisica, diciamo subito che avete sbagliato indirizzo. Qui proveremo a “trasmettere” – più che a insegnare – la scrittura letteraria, l’arte del raccontare attraverso la specola del “corpo”, che sarà il motivo conduttore del corso: il “corpo offeso” della donna stuprata (come ne Il branco, il libro più famoso di Carraro), il “corpo mercificato” (nelle pubblicità, nei varietà televisivi, nella moda ecc.), il “corpo malato”, il “corpo atletico” (nello sport), il “corpo discriminato” (dei gay, dei disabili ecc.), il “corpo umiliato e brutalizzato” (degli internati nei campi di concentramento)…

Le lezioni avranno un’impronta teorico/pratica ma, visto che è un corso prevalentemente di scrittura e non di lettura o di studio universitario, soprattutto pratica. Ora, per scrivere bene bisogna leggere molto (saper leggere); i due momenti, quello della scrittura e quello della lettura, non si possono scindere. Ma l’obbiettivo primario è imparare a scrivere. Affiancheremo quindi ai concetti basilari della narratologia e dello studio del testo letterario, molte esercitazioni pratiche (da svolgere anche a casa) in modo che alla fine del corso sarete probabilmente in grado di scrivere un racconto di vostro pugno. Non tutti evidentemente possiedono le doti di uno scrittore, per chi non le possedesse, crediamo che sarà comunque stimolante e utile apprendere delle tecniche per scrivere meglio e osservare da vicino un mondo – quello della letteratura – che come vedremo ha molti motivi di interesse. Ora, un corso di scrittura creativa crediamo che debba rispecchiare l’orientamento di chi lo tiene, altrimenti rischia la genericità e l’astrazione. Bisogna “trasmettere” un’arte, la propria, l’unica che si ha, il proprio mestiere, un po’ come succedeva nelle botteghe dei pittori rinascimentali. Naturalmente questo non vuol dire che ignoreremo il romanzo o il racconto fantastico, il poliziesco, ecc. Ma si avrà un angolo di osservazione privilegiato su quegli scrittori che ricercano nei loro libri un “effetto di realtà” e nei quali la rappresentazione del corpo (dei sensi) ha un ruolo primario. Si darà molto spazio alla scrittura del racconto e della novella (oltre al romanzo), così come si è andata sviluppando nei secoli: da Boccaccio fino ai moderni e ai contemporanei. Senza tralasciare la scrittura di ispirazione autobiografica, o l’autofiction come viene chiamata oggi, la scrittura giornalistica (reportage, intervista, recensione ecc.) e a grandi linee le varie fasi della scrittura di un film.

Per arricchire ulteriormente di nuovi punti di vista il nostro orizzonte formativo saranno ospiti scrittori e scrittrici, autori e autrici teatrali, registi, critici, giornalisti, testimoni, artiste, docenti universitari/e, performer che rispondono alla suddetta idea sulla rappresentazione del corpo nelle sue varie declinazioni.

Alla fine del corso è prevista la pubblicazione antologica delle narrazioni prodotte in volume e sul sito del web magazine succede oggi.it con una prefazione firmata dal curatore e docente.



Il corso inizierà martedì 5 aprile 2016 e si articolerà in 10 lezioni di 2 ore ciascuna, che si svolgeranno all’Università degli Studi di Teramo.



LOCANDINA



Andrea Carraro

Docente e Relatore



Scrittore, critico letterario, giornalista, consulente editoriale, conosciuto soprattutto per Il branco, ma autore di molti altri libri, Andrea Carraro è sempre rimasto fedele – anche andando in controtendenza rispetto alle mode culturali del proprio tempo – a un’idea di letteratura fondata sull’osservazione diretta e non edulcorata della realtà (specie “marginale” o “degradata”).

Dopo la pubblicazione di A denti stretti, romanzo che racconta l’iniziazione sessuale di un gruppo di adolescenti, pubblica nel 1994 il romanzo Il branco (Theoria, 1994; Gaffi, 2005 con postfazione di Filippo La Porta). Il romanzo è la storia di uno stupro di gruppo ai danni di due autostoppiste tedesche nei pressi di Roma, dal quale è stato tratto l’omonimo film di Marco Risi (con la partecipazione dell’autore alla sceneggiatura); il libro era stato inizialmente pubblicato sulla rivista Nuovi Argomenti. Ha pubblicato poi L’erba cattiva, storia di un parricidio che matura in un degradato paese dell’hinterland romano e il melodramma sociale e interetnico La ragione del più forte (premio Acri, premio Il Molinello).

Scrive inoltre la raccolta di racconti romani La lucertola (Premio Cocito-Montà d’Alba) e il romanzo Non c’è più tempo (Premio Mondello, Premio Bari), che narra la discesa nella depressione di un bancario romano che, dopo il tradimento della moglie, perde il lavoro, la casa e diventa un senza tetto. Nel 2007 pubblica Il sorcio, romanzo che affronta il tema del mobbing, mettendo in scena un “duello” fra due impiegati di banca a colpi di minacce, fatture e picchiatori prezzolati. Nel 2009 esce Il gioco della verità, una silloge di racconti che hanno ancora la città di Roma come sfondo. Nel 2010 pubblica la raccolta di reportage narrativi Da Roma a Roma. Viaggio nella periferia della capitale, introdotto da un saggio critico di Raffaele Manica.

Nel 2013 pubblica Come fratelli, romanzo di formazione che narra l’amicizia fra uno scrittore e un “santone televisivo”, che procede fra rotture e pacificazioni. Un suo racconto - Il balcone - è stato inserito nel Meridiano Mondadori Racconti Italiani del Novecento curato da Enzo Siciliano. Ha realizzato per la RAI il radiodramma La confessione. Nel corso del 2013 esce una sua raccolta di racconti in versi: Questioni private. Collabora con riviste (Nuovi argomenti, Lo Straniero, Reset) e testate giornalistiche fra cui Il Messaggero.



Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt”



Il Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt”, presidente Guendalina Di Sabatino, nasce a Teramo nel 1996. Fonda il suo discorso e la sua azione sull’importanza della memoria, sul rispetto delle diversità e sull’affermazione della soggettività femminile in un confronto aperto tra donne e uomini, tra istituzioni e società attiva.

Le biografie, le produzioni letterarie, artistiche e scientifiche, della pluralità dei personaggi con cui ha agito e agisce il proprio percorso culturale testimoniano l’impegno civile in prima persona nella costruzione di una società aperta alla conoscenza e alla diffusione di una cultura dei diritti umani.

All’interesse per la scrittura coniuga l’impegno con Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, a mantenere viva la memoria della Shoah. L’obiettivo è quello di contribuire a formare una coscienza autonoma e critica, civile e democratica nelle nuove generazioni per combattere razzismo, xenofobia, antisemitismo, omofobia e sessismo, e la paura dell’altro considerato come minaccia.

Negli anni ha intrattenuto rapporti collaborativi con il Comune, con la Provincia e la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, con la Regione, l’Università degli Studi di Teramo, la Biblioteca provinciale, gli Istituti Scolastici, nella realizzazione di progetti rivolti soprattutto alle scuole superiori, senza tralasciare le studentesse e gli studenti delle secondarie di primo grado della città e della provincia di Teramo, con esperienze di incontri regionali ed extraregionali sulla memoria della Shoah.

Proprio sulla memoria della Shoah, nel 2004, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, nell’ambito dell’XI Festival Internazionale del libro, la presidente del centro Arendt ha presentato il catalogo delle opere di artisti e studenti ispirate ai romanzi di Edith Bruck con l’introduzione critica di Maurizio Calvesi.

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