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Tempo, spazio, luce: Olafur Eliasson a Firenze

Tempo, spazio, luce: Olafur Eliasson a Firenze

Palazzo Strozzi ospita fino al 22 gennaio 2023 la mostra immersiva dell’artista danese-islandese, che invita il pubblico a interagire con le opere esposte

Mercoledi, 14/12/2022 -

«Olafur Eliasson. Nel tuo tempo» è il titolo della bella mostra immersiva ideata dall’artista danese-islandese Olafur Eliasson per Palazzo Strozzi a Firenze (fino al 22/01/2023). L’esposizione, curata da Arturo Galansino, riunisce una ventina di installazioni, alcune concepite appositamente per gli spazi del palazzo quattrocentesco, altre realizzate in precedenza e oggi considerate opere simbolo della ricerca dell’artista. Tra queste ultime c’è «Beauty» (1993), un impalpabile sipario formato da vapore acqueo che i visitatori possono scegliere di guardare a distanza o attraversare, vedendo o non vedendo un arcobaleno, a seconda della posizione da cui osservano. E pur condividendo lo stesso spazio, nessun visitatore vedrà mai lo stesso arcobaleno, non solo perché cambia il punto di vista, ma anche perché ogni persona è diversa e la sua esperienza sarà unica.  

Il tema della percezione visiva (e psicologica) è al centro del lavoro dell’artista, così come l’idea che gli spettatori siano co-produttori dell’opera d’arte. E certo le origini scandinave di Olafur Eliasson (classe 1967), cresciuto tra Islanda e Danimarca (oggi vive a Berlino e Copenaghen), non devono essere estranee al fascino che su di lui hanno sempre esercitato: la luce, i fenomeni ottici e atmosferici, l’acqua in tutti i suoi diversi stati e la natura in generale.

A livello internazionale Olafur Eliasson si è fatto conoscere nel 2003 con «The Weather Project», un enorme sole artificiale installato all’interno della Turbine Hall della Tate Modern a Londra. La gigantesca sala, avvolta in una leggera foschia creata artificialmente, era resa ancora più immensa da un soffitto di specchi che ne raddoppiava illusoriamente le dimensioni. Visitata da oltre due milioni di persone, quest’opera ha contribuito a diffondere tra il pubblico un modo nuovo di accostarsi all’arte: non più oggetto da contemplare, ma un’esperienza da vivere e percepire con tutti i sensi, e su cui riflettere. Lo stesso Olafur Eliasson, per riassumere il significato della sua pratica artistica, finalizzata a costruire nel pubblico consapevolezza, ha coniato l’espressione “seeing yourself sensing”, che si potrebbe tradurre con “vedersi percepire”, ossia un’arte che induce il visitatore a osservarsi mentre si relaziona con l’opera e l’ambiente circostante.

A questa attitudine si lega anche l’impegno ecologista, con progetti come «Ice Watch»: iceberg trasportati dalla Groenlandia nelle piazze di alcune città europee (Copenaghen, 2014; Parigi, 2015; Londra 2018) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze del cambiamento climatico.

Tornando alla mostra fiorentina, questa è la più grande esposizione mai realizzata in Italia da Olafur Eliasson il quale, in questi mesi, espone anche a Torino presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (fino al 26/03/2023).

L’originale titolo scelto per la mostra fiorentina, «Nel tuo tempo», è un invito rivolto ai visitatori a riappropriarsi del loro tempo in tutte le varie declinazioni e implicazioni: tempo oggettivo, misurabile, tempo libero, tempo interiore, tempo presente ossia quello della propria epoca. 

Il percorso espositivo coinvolge l’intero palazzo a cominciare dal cortile, con l’opera site-specific «Under the Weather» (2022), in cui l’artista ricorre al cosiddetto “effetto moiré” per creare un’interferenza visiva, quindi prosegue al piano nobile e si conclude nei sotterranei della Strozzina, dove l’artista si misura con la realtà virtuale. Impossibile soffermarsi a descrivere ogni installazione, ma occorre tenere presente che questa è la prima volta che Olafur Eliasson si confronta con un’architettura del Rinascimento e nell’ideare la mostra ha deciso di considerare Palazzo Strozzi non come un semplice contenitore, ma come un’opera con cui dialogare. Oltre che con lo spazio aperto del cortile, si è misurato con le finestre del palazzo, protagoniste di alcune installazioni che si incontrano nelle prime sale al piano nobile. Del resto, i significati, anche simbolici, associati al tema della finestra sono molteplici. La loro funzione è di far entrare la luce all’interno dell’edificio e permettere di guardare fuori, ma possono anche essere una metafora. L’invenzione della prospettiva, infatti, nata a Firenze col Rinascimento, è stata paragonata da Leon Battista Alberti alla visione che si ha attraverso una finestra. E le finestre di Palazzo Strozzi, coi loro vetri piombati, quasi delle griglie, hanno fortemente colpito l’immaginario di Eliasson, appassionato di ottica, che li ha paragonati a delle lenti. Tramite il tema delle finestre l’artista appare quindi sollecitare il visitatore a domandarsi: con quali lenti guardo il mondo?

Le installazioni di Olafur Eliasson presentano, infatti, anche un risvolto pedagogico, esortano a riconsiderare il modo di guardare la realtà per indurre una consapevolezza che porti a un’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio tempo. Da parte sua Olafur Eliasson, tramite l’impresa sociale «Little Sun», fondata con l’ingegnere Frederik Ottesen, dal 2012 produce e distribuisce  lampade e caricabatterie a energia solare nelle comunità non collegate alla rete elettrica (vedi www.littlesun.com). E nel 2019 è stato nominato Goodwill Ambassador per le energie rinnovabili e l’azione per il clima dal United Nations Development Programme. L’artista sta inoltre lavorando per ridurre l’impatto ambientale delle sue mostre e così anche il cellophane che avvolge il bel catalogo, pubblicato da Marsilio Editori, è garantito riciclabile al 100%.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito: www.palazzostrozzi.org Didascalie
Alcune vedute delle installazioni in mostra (copyright foto Ela Bialkowska OKNO Studio).


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