Imprese e donne - Verso il cambiamento con il nuovo modello di leadership femminile. L'analisi di CNA di Modena
Daniela Ricci Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2007
Sono creative, collaborative e innovatrici, le donne a capo di un’impresa, capaci di tradurre queste loro qualità tipicamente femminili in un modello nuovo di leadership aziendale che può essere replicato in tante realtà. Nel nostro Paese il modello economico appare ancora strutturato su uno stile di conduzione aziendale neutro. Le caratteristiche della leadership femminile che si va affermando in modo informale e spontaneo soprattutto nelle piccole e medie imprese, rappresentano una forza che può diventare una preziosa risorsa per affrontare quel cambiamento, orientato all’innovazione e allo sviluppo d’impresa, che è richiesto dall’apertura internazionale dei mercati. Ma cos’è che rende diversa la conduzione aziendale femminile e quali sono le qualità che il mondo femminile prende in prestito dalla vita di tutti i giorni e porta in dote al mondo dell’economia? Per cominciare, una forte propensione alla collaborazione, con attenzione ai compiti e ai legami e la capacità di adattarsi al cambiamento e alle novità. Ma anche l’attenzione alle relazioni tra le persone per generare accordi verso azioni comuni e l’inclinazione a creare forti legami e reti all’interno e all’esterno dell’azienda. E ancora l’attitudine alla negoziazione per la risoluzione dei conflitti e la ricerca di vantaggi comuni, all’integrazione, con la consapevolezza del valore delle differenze; il ricorso al dialogo e all’ascolto e la comprensione delle emozioni altrui con ricorso all’empatia. Il nuovo modello di qualità emergenti di leadership femminile è stato individuato nel percorso "La leadership integrata”, promosso da CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) Impresa Donna di Modena in collaborazione con Provincia di Modena e Regione Emilia Romagna, e condotto dalla psicologa Annamaria Agnano che ha lavorato insieme a due gruppi di donne imprenditrici dell’area modenese. Lo studio si è articolato attraverso un’indagine con una serie di interviste ad imprenditrici e di focus mirati a tracciare i diversi stili di guida delle imprese elaborati dalle donne. Le testimonianze delle imprenditrici che hanno preso parte allo studio sono state presentate in un convegno che si è tenuto nei mesi scorsi a Modena, alla presenza, tra gli altri, di Palma Costi, Assessora agli Interventi Economici e alle Pari Opportunità della Provincia di Modena e Susanna Benatti, presidente CNA Impresa Donna di Modena, la quale ha posto in evidenza il positivo bilancio dei 25 anni di attività del gruppo, che conta ad oggi oltre 5mila tra soci/socie, titolari e collaboratori d’impresa.
“L’uso della tecnologia in azienda è stato di grande aiuto – ha raccontato Gloria Trevisani, titolare di Cut Service, azienda modenese del tessile/abbigliamento –. Le esperienze di telelavoro in corso hanno consentito alle donne (sono 30 le collaboratrici in azienda) di condurre scelte personali senza per questo rinunciare alle scelte professionali. Anche l’impostazione di orari di lavoro flessibili e personalizzati, che nasce da una mia personale esperienza, ha favorito la creazione di un migliore clima aziendale, consentendo una conciliazione tra i diversi impegni delle donne”.
“In azienda abbiamo investito di recente sulla meccanizzazione, con l’adozione di nuovi dispostivi ad alta tecnologia – ha aggiunto Claudia Pavarotti dell’azienda modenese di meccanica GDC Assemblaggi -, alcune colleghe, termine a cui riconduco il rapporto con tutte le persone che lavorano nella mia azienda, non hanno preso bene questo cambiamento. Temevano di essere messe da parte, forse “sostituite” dalle nuove tecnologie. Le ho aiutate a superare questa paura, le ho rassicurate e insieme abbiamo affrontato l’approccio alle nuove macchine. Ora sono diventate delle esperte e per niente al mondo abbandonerebbero la conduzione delle macchine. Mettersi in gioco, sia da parte mia che da parte loro, è servito a migliorarci”.
(2 maggio 2007)
Lascia un Commento