Emilia Romagna - Tre azioni della Regione con effetti a lungo termine.
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008
Attenzione al sociale e investimenti sullo sviluppo. La Regione investe ma senza aumentare le tasse
Sviluppo economico e attenzione al sociale vanno di pari passo nel bilancio 2008 della Regione Emilia-Romagna. Con la sua Finanziaria la Giunta guidata dal presidente Vasco Errani conferma, anzi rafforza, le scelte fatte in questi anni, che puntano al consolidamento del welfare e lo coniugano con il sostegno allo sviluppo, investendo su innovazione e ricerca, infrastrutture e mobilità sostenibile. Il tutto evitando di aumentare la pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese e senza rinunciare a proseguire l’opera di contenimento dei costi di funzionamento, scesi al di sotto del 3%.
“La Regione è riuscita a mettere a punto un ottimo bilancio – dichiara la consigliera regionale del Partito Democratico, Laura Salsi – a dimostrazione del fatto che è possibile incentivare la crescita del sistema economico continuando a destinare sempre maggiori risorse sulla costruzione di un welfare a misura di cittadino. Da sottolineare, tuttavia, è lo sforzo di razionalizzazione e contenimento delle spese, che l’Emilia-Romagna persegue ormai da anni, prima ancora che il dibattito sui costi della politica diventasse tanto serrato. Basti dire che le consulenze esterne sono diminuite del 40% dal 2005. Del resto, la prestigiosa agenzia Moody’s promuove a pieni voti la Regione, assegnandole un rating AA+, a dimostrazione della serietà e dell’affidabilità dei nostri amministratori”.
Venendo nel merito delle scelte, in campo sociale aumentano le risorse del fondo per la non autosufficienza, che potrà contare su oltre 300 milioni di risorse regionali più 35 milioni aggiuntivi in arrivo dallo Stato. Grande attenzione tuttavia è riservata anche al tema della casa, che negli ultimi tempi ha visto la Regione mettere in campo numerosi provvedimenti per sostenere le famiglie meno abbienti nel pagamento dell’affitto, ristrutturare gli alloggi pubblici sfitti, favorire l’accesso ai mutui per consentire a giovani e precari l’acquisto dell’abitazione.
Gli investimenti aumentano dell’11% rispetto al 2007. L’agricoltura, grazie all’avvio del Piano di sviluppo rurale, potrà contare nell’anno che viene su 180 milioni di euro, mentre continua l’impegno nel settore della ricerca e della diffusione della conoscenza.
Quanto alle infrastrutture, uno sforzo di rilievo è quello previsto per il Trasporto pubblico locale, con una previsione di impegno di 200 milioni di euro di fondi regionali, ai quali si aggiungono 96 milioni per il trasporto ferroviario e almeno 30 milioni di euro in arrivo dalla Finanziaria nazionale. Importante è stato, in materia, anche l’accordo siglato dal Presidente Errani con il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che stabilisce percorsi e tempi certi per alcune opere infrastrutturali di rilievo strategico per lo sviluppo del territorio regionale. “Un risultato importante nel merito, ma anche nel metodo – commenta Laura Salsi riprendendo la dichiarazione del presidente Errani sull’argomento -, che ha anticipato di fatto quel federalismo fiscale di cui tanto c’è bisogno”.
Entro la fine del 2008 in tutta la Regione
sarà garantito il parto indolore
Possibilità di partorire senza dolore per tutte le donne dell’Emilia-Romagna: era un impegno preciso che vari consiglieri del gruppo Partito Democratico, su tutti Gabriella Ercolini, Laura Salsi e Roberto Piva, avevano assunto sottoponendo proposte formali in tal senso alla Giunta regionale.
Entro l’anno tale impegno diventerà realtà: la commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali”, presieduta dal consigliere Tiziano Tagliani (Pd), ha dato il via libera nelle scorse settimane alla delibera che traccia le linee guida alle Aziende sanitarie per il controllo del dolore in travaglio da parto.
Il provvedimento stabilisce che, entro e non oltre il 1° luglio 2008, le Aziende Sanitarie devono definire i piani provinciali circa l’organizzazione della risposta assistenziale in materia di controllo del dolore in travaglio di parto. Ma il risultato più importante è che entro e non oltre il 31 dicembre 2008 le stesse Aziende dovranno garantire, in almeno una struttura predisposta per le nascite in ciascun territorio, l’erogazione del servizio di parto analgesia, con carattere di gratuità e sulle 24 ore per tutti i giorni dell’anno. In tutti i punti nascita, inoltre, deve comunque essere garantita almeno una metodica non farmacologica di controllo-contenimento del dolore nel parto.
Per la formazione del personale, la delibera regionale stabilisce inoltre i percorsi mirati all’apprendimento delle procedure sia per la parto analgesia, sia per le altre metodiche, farmacologiche e non, nonché interventi informativi rivolti ai cittadini sulle modalità di accesso alle tecniche di contenimento/controllo del dolore del parto nei punti nascita aziendali.
“E’ un risultato importantissimo, che vede la nostra Regione all’avanguardia nell’attenzione ai cittadini e alla qualità della vita delle persone – commentano le consigliere Ercolini e Salsi -. Tra i diritti fondamentali degli individui c’è anche quello di non soffrire e il dolore legato al travaglio e al parto rappresentano una delle grandi paure delle donne alle prese con l’esperienza della maternità. La parto analgesia consente alle partorienti di affrontare in serenità i momenti più delicati, libere dal timore di non riuscire a sopportare il dolore e dunque di vivere appieno le emozioni legate alla nascita del loro bambino”.
“Le persone hanno diritto di vivere senza sofferenze e di ricevere cure adeguate ai loro problemi di salute e di relazione – recita il preambolo della risoluzione presentata dai consiglieri democratici e approvata nel 2006 dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna -. La lotta al dolore deve essere una priorità dei servizi sanitari della Regione Emilia-Romagna e le persone hanno il diritto di vivere con la possibilità di evitare le sofferenze, ricevendo la terapia antalgica sia per condizioni continuative di patologia cronica e avanzata, sia per situazioni legate alla contingenza dello stato di percezione del dolore”.
18 milioni in tre anni per chi fa ricerca
La Regione Emilia-Romagna punta sempre più sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica per garantire lo sviluppo del suo sistema produttivo. E punta in modo particolare sulle donne, per le quali è in progetto un’azione pilota, comprendente assegni, voucher, tirocini e servizi anche formativi, per consentire il loro inserimento in settori a forte contenuto tecnologico e di innovazione e promuovere esperienze di mobilità internazionale.
A tutto ciò punta il bando “Interventi per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica”, che si propone di mettere a punto un pacchetto di interventi diversificati, dedicati a giovani e adulti con alte professionalità che intendano sviluppare progetti nell’ambito della ricerca e dell’innovazione.
Le risorse disponibili per il primo triennio ammontano a quota 17 milioni e 250mila euro sull’asse capitale umano, ai quali vanno aggiunti 750mila euro sull’asse assistenza tecnica.
L’iniziativa della Regione utilizza lo strumento della “sovvenzione globale”, con la quale si interviene, attraverso fondi strutturali comunitari, per mettere in campo iniziative di sviluppo locale. Tale strumento, già utilizzato nella programmazione 2000-2006, consente di affidare la realizzazione di misure, o parti di esse, a un organismo (il cosiddetto organismo intermediario) qualificato nella promozione e gestione di specifiche politiche di intervento.
Concretamente, l’organismo intermediario può attivare diverse azioni, dalla messa in palio di borse di ricerca e tirocini per partecipare a progetti di ricerca applicata, trasferimento tecnologico, sviluppo precompetitivo e innovazione, in collaborazione con imprese o enti, finalizzati a percorsi di progettazione e sviluppo di imprese innovative, ad attività di alta formazione specialistica, anche attraverso voucher formativi, assistenza e tutoraggio, monitoraggio e diffusione delle azioni.
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