Intervista a Elisabetta Andi - Ricerca di qualità e impegno sociale: un esempio di multifunzionalità in agricoltura
Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2007
Fare impresa in agricoltura è come fare il vino: tutta questione di equilibrio. A Montù Beccaria in Oltrepò Pavese (Lombardia) è nato, dalla determinazione femminile, un progetto che si appresta ad aggredire la collina forte di un dialogo con le istituzioni.
Chi ce ne parla è Elisabetta Andi, moglie di Fausto che da 25 anni lavora caparbiamente sull’azienda di famiglia.
Quando la incontriamo è giovedì pomeriggio ed Elisabetta è impegnata con Cristina in un “lavoro” di etichettatura e confezionamento di marmellate e succhi di frutti insieme a quelli che sono i suoi collaboratori: Walter, Paolo, Fabio, Stefano. Elisabetta ce li presenta e sottolinea l’importanza della loro presenza e di quella del gruppo femminile che si alterna con loro. “Per me - osserva Stefano - essere presidente è essere uomo maturo che 'comanda' tutto il suo gruppo..li chiamo alle 14.00 per partire, decido la pausa e li sgrido”. Walter è in piedi e pulisce i vasetti, a lui “piace l’azienda perché nell’azienda si muove”. Fabio: “a me piace l’ambiente”. Paolo, che non ha perso una parola dice che a lui piacciono le mele, cioè sbuccia la frutta. La nostra visita è infatti legata all’esperienza sociale che Elisabetta ha realizzato in azienda: “un laboratorio di trasformazione di frutta autoctona presente in azienda” in marmellate e succhi di frutta in cui lavorano persone diversamente abili che provengono dalla vicina Città di Stradella.
Com’è nato questo progetto?
È nato da disponibilità ma anche competenza professionale nell’intento di realizzare una forma di complementarietà aziendale unica. Ho iniziato a pensare a questo percorso nel 2004, insieme a mio marito abbiamo realizzato l’agriturismo d’accoglienza e poi attraverso un dialogo aperto con le istituzioni si è concretizzato il “laboratorio”, una mia scommessa personale sulla possibilità di realizzare una piccola esperienza che avesse un grande respiro culturale perché implica sinergie tra mondi apparentemente molto lontani: l’agricoltura e i servizi alla persona. Nel 2005 l’adesione a Terra Nostra, l’incontro con amministratori lungimiranti lombardi Pierangelo, Piergiorgio Maggi, Paolo Pietra, rispettivamente sindaco, assessore e responsabile del servizio disabili per la Città di Stradella, lungimiranti rispetto ad una reciproca opportunità di dare alcune risposte.
Qual è il valore dell’esperienza?
Per le persone che frequentano il laboratorio è la possibilità di vivere un’esperienza di autonomia e di socialità. Ogni giorno in azienda incontrano chi lavora per completare la ristrutturazione, i clienti soprattutto in questo periodo primaverile. Il laboratorio è infatti un punto di partenza per includere queste persone in un programma aziendale più ampio che prevede la realizzazione di un punto vendita e di un laboratorio di confezionamento differenziato. Innovazione, sinergie, democrazia e solidarietà realizzati grazie ad un’operazione e ad un operato femminile che non fa clamore ma connota la vita di un’azienda e di un territorio.
(2 maggio 2007)
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