- Due giornalisti ad Haiti nel post terremoto, in 'Le macerie di Haiti' di Fabrizio Lorusso e Romina Vinci
Domenica, 03/02/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2013
Due giornalisti si recano ad Haiti nel post terremoto, a 20 mesi di distanza l’uno dall’altra, e trovano una situazione sostanzialmente immutata. Instabilità politica, distruzione, miseria, ricostruzione mai cominciata. E davanti a quelle macerie si interrogano e non possono fare a meno di raccontare. E così cominciano a scrivere due diari che nel libro diventano una sorta di dialogo e poi un reportage di viaggio. Cinque capitoli che ci portano a spasso nelle strade devastate di Port-au-Prince. L’approccio dei due autori ci restituisce due visioni differenti dell’isola. Lorusso ha lo sguardo puntato sulle grandi questioni geopolitiche e racconta la storia di Haiti spiegando i perché delle enormi criticità che si trovano ad affrontare gli haitiani; Vinci ha un’occhiata più intimista. Il suo interesse è la vita delle persone, i loro piccoli, grandi desideri, le difficoltà, la vita quotidiana. Ne esce un affresco ambivalente, quasi enigmatico sul quale si innesta la presenza costante delle Organizzazioni Non Governative: 10.000 associazioni presenti sul territorio che si stanno sempre più sostituendo alle funzioni che dovrebbe svolgere lo Stato e che stanno sottraendo agli haitiani le energie e l’animo di farsi carico del proprio paese. Gli haitiani sono stati resi incapaci di prendere in mano fino in fondo il proprio destino ma l’isola, regno della luce e della musica, rappresenta anche una vitalità che è “luce in mezzo alla morte” e non potrà che generare cose buone.
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