Sulla ricerca della specificità femminile nella scrittura si discute molto. La Critica continua a essere divisa tra i detentori degli studi di genere e i detrattori...
Lunedi, 04/02/2013 - Sulla ricerca della specificità femminile nella scrittura si discute molto. La Critica continua a essere divisa tra i detentori degli studi di genere e i detrattori, che ritengono la questione della matrice letteraria sessuata, assolutamente inopportuna. Comunque la si voglia intendere, accade che, sia in un caso sia nell’altro, quando a essere messo sotto esame è il libro di una donna, la faccenda della “femminilità” riaffiora, fino a essere rimarcata con valenze arricchenti o sminuenti, a seconda delle occasioni. Personalmente, credo, come ho ribadito nel saggio “Le ragazze della scrittura”, che la qualità di qualsiasi creazione artistica vada indagata a prescindere dalla sua entità cromosomica. Contemporaneamente, non sottovaluto il lavoro di tutte quelle studiose che, da anni, si interrogano sulla “femminilità” dei testi. Anzi, mi domando da dove scaturisca l’esigenza di argomentare una specificità femminile nella scrittura, considerato che non si è mai dibattuta un’ equivalenza al maschile.
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