In questi giorni tante donne e tanti uomini si stanno mobilitando a seguito della presa di posizione di Confindustria, Abi e Ania che si sono espresse affinché il Senato rimetta mano al testo della proposta di legge per l’introduzione di quote rosa nei cda delle società quotate (già approvata alla Camera) presentata in un testo congiunto da Lella Golfo (Pdl) e Alessia Mosca (PD). "Si tratta di una proposta che mira, per quanto possa apparire un piccolo passo, all’introduzione di una vera parità. si legge nella nota diramata da Mosca - "Se i Senatori dovessero decidere a favore di queste modifiche, che di fatto rendono la norma proposta meno efficace e quindi meno favorevole all’ingresso delle donne nelle stanze dei bottoni, il processo verso l’approvazione si rallenterebbe.
L’azione che in tanti, donne, uomini, gruppi e associazioni di diverso tipo stanno diffondendo rappresenta un segnale di grande attenzione al tema: si tratta dell’invio di una email al Presidente del Senato, Renato Schifani e al Presidente della Commissione finanze, Mario Baldassarri, chiedendo che la proposta di legge possa essere discussa senza alcun tipo di pressione.
In molte mi hanno espresso il desiderio di prendere parte e mobilitarsi chiedendomi come poter contribuire. Per chi volesse essere parte di questa mobilitazione, riporto qui sotto un esempio del testo delle email da inviare a Schifani e Baldassarri (e gli indirizzi a cui indirizzarle)".
da molti anni molte donne impegnate nel mondo del lavoro aspettano riconoscimenti che non arrivano.
L’approvazione della proposta di legge per l’introduzione di quote rosa rappresenta un elemento di valore aggiunto per tutto il nostro Pese che il genere non può precludere.
Molte donne (come me) chiedono che il nostro Senato voglia approvare una legge che consenta l’utilizzo di persone capaci e qualificate, per il bene di tutti, indipendentemente dal genere e dall’appartenenza politica.
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