Politica/ E il Welfare? - Livia Turco e Rosy Bindi, responsabili per le Politiche Sociali dei Ds e della Margherita, sono convinte che quella varata dal Governo sia una finanziaria destinata ad aumentare le disuguaglianze sociali
Federica Lupparelli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2004
Una Finanziaria che non svuota i portafogli degli italiani e, finalmente, riduce le tasse? Checché ne dica Berlusconi, non è la manovra 2005. La manovra del governo, comprensiva della tanto promessa e tanto sospirata riduzione fiscale, è in realtà per gli italiani un'amara delusione.
Il taglio delle tasse, uno dei punti cardine del contratto sottoscritto dal Cavaliere con gli italiani, una di quelle promesse da mantenere a tutti i costi, pena l'impegno a non ricandidarsi nel 2006, in realtà non c'è. Per la maggior parte dei contribuenti si riduce in un risparmio di un euro al giorno, un euro abbondantemente rosicchiato dal carovita ormai fuori controllo, dagli aumenti introdotti dalla stessa finanziaria, a cominciare dal prezzo delle sigarette, dal maggiore costo di beni e servizi in ogni campo.
E il Welfare? Alle politiche sociali la finanziaria della Casa delle Libertà dedica solo pagine bianche. Ovvero, non prevede nulla. Non c'è una sola misura, per contrastare la povertà e per sostenere le famiglie più disagiate. E tutto questo mentre non solo i poveri ma lo stesso ceto medio annaspa quotidianamente, stretto tra l'impennata folle dei prezzi e le retribuzioni ferme a livelli pre-euro. Rosy Bindi e Livia Turco, entrambe ministre nei governi dell'Ulivo e oggi responsabili delle politiche sociali per la Margherita e per i Ds, fanno il punto. “La riduzione delle tasse – sostengono - si è rivelata una beffa, mentre sul welfare nella finanziaria 2005 c'è il silenzio più assoluto''. Le due parlamentari del centrosinistra sono impegnate in queste settimane in un viaggio nel welfare italiano. Un percorso con diverse tappe nella penisola per incontrare i cittadini, ma anche gli operatori e i lavoratori del sociale. Un viaggio che si snoda tra novembre e dicembre, per andare a vedere le ''cose che contano'', come spiegano le due parlamentari, per confrontarsi con il mondo dell'assistenza e della sanità, arrivare nel cuore delle strutture, incontrare le persone che lavorano nel sociale, capire i bisogni dei cittadini e tradurre tutto questo in proposte concrete che diventeranno programma del centrosinistra. "Vogliamo - ha detto la Bindi - trasformare le attese di sicurezza e la richiesta di diritti riconosciuti e soddisfatti in un programma per costruire un welfare di qualità. Ascoltando le persone che vivono in difficoltà potremo acquisire elementi nuovi per il programma che attraverso la federazione dell'Ulivo potremo offrire a tutta la coalizione''. Un'iniziativa per conoscere, capire e ascoltare, che muove i suoi primi passi dal mezzogiorno, a cominciare dalla Calabria, in particolare Reggio Calabria e Lamezia Terme, per spostarsi in Campania, ad Avellino e Napoli, in Basilicata, a Potenza e Matera, in Puglia a Bari, Brindisi e Lecce e infine in Abruzzo con tappe a L'Aquila, Pescara e Teramo. ''I dati Istat - ha detto Livia Turco presentando alla stampa il ‘viaggio’ – confermano quanto sia forte e sentita nelle famiglie italiane il senso di insicurezza e come tante persone abbiano difficoltà ad arrivare a fine mese. Mi auguro che il ministro Maroni li abbia letti, visto che tranquillizza sempre sulla povertà e visto che ha cancellato il reddito minimo d'inserimento e che in questa finanziaria è sparito anche il reddito di ultima istanza. E' una vergogna: non abbiamo alcuna misura di contrasto alla povertà”. Quanto alle tasse: ''è noto - spiega - che si è rivelata una beffa. Ciò che è invece meno noto, sono i tagli agli Enti Locali che si tradurranno in minori servizi alla popolazione. Conosco tanti sindaci, di centrosinistra e di centrodestra in seria difficoltà per decidere quali iniziative finanziare. La realtà di disagio e anche di impoverimento del Paese, documentata dagli ultimi dati Istat - osserva ancora la parlamentare diessina - è testimoniata anche dall'impazzimento di tanti sindaci che a causa dei tagli della finanziaria si trovano davanti alle alternative più pazzesche, come dover scegliere tra gli insegnanti di sostegno o la riasfaltatura di una strada. Insomma c'è il rischio che nella parte più significativa del welfare, penso alla salute, all'assistenza ai bambini, agli anziani, alle politiche per la famiglia, si possa tornare indietro. E' per questo che sentiamo il bisogno di stare insieme alle persone, ascoltare, imparare". Bilancio assolutamente negativo anche per Rosy Bindi, che ritiene che questa finanziaria, la quarta del governo Berlusconi, sia destinata ad "accentuare le disuguaglianze nel Paese''. In materia di sanità, in particolare, le iniziative del ministro Sirchia peraltro doverose, come il tentativo di ridurre il prezzo del latte in polvere e dei la riduzione del prezzo del latte in polvere e dei vaccini antinfluenzale, hanno portato a pochi risultati tangibili. ''Pura propaganda, nulla di concreto'', osserva la Bindi che sottolinea come ''il latte in polvere costi ancora il doppio che in Francia, mentre nulla è stato fatto per attuare "il programma dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per promuovere l'allattamento al seno, "un programma destinato a rimanere carta straccia in assenza di una politica ad hoc, che avrebbe avuto anche l'obiettivo di offrire un nuovo riconoscimento sociale, e nel mondo del lavoro, del ruolo della donna e della maternità". Ciò che ci preoccupa di più nella finanziaria - ha sottolineato Bindi - è il silenzio assoluto sui temi cruciali del Paese, i temi del welfare che sono alla base della crescita".
Primo risultato del viaggio sarà un diario, strumento suggerito anche da Romano Prodi, da cui trarre spunto per nuove proposte di legge da depositare in Parlamento e per stralci di programma per le prossime competizioni elettorali. L'idea di fondo che sottende a tutto il viaggio, è quella che ''le politiche sociali e la ripresa economica non sono separabili''. Per entrambi, proprio la crisi attuale impone di “investire nelle cose che contano'', proprio mentre la finanziaria taglia e cancella fondi per servizi essenziali per i tanti italiani che oggi arrivano con difficoltà alla fine del mese. Tante, secondo la Bindi, le emergenze-salute ancora tutte da affrontare, mentre le risorse destinate alla Sanità hanno subito in questi anni tagli drastici.
"Ci sono fondi - dice - che non si sa che fine abbiano fatto''. Uno per tutti quel 15 per cento delle entrate dell'Inail che dovrebbero essere utilizzate in strutture sanitarie e indirizzate al Sud". ''Questo viaggio nei bisogni di salute e di sicurezza -hanno spiegato Bindi eTurco - toccherà tutte le regioni italiane. Si comincia nel Sud, dove le carenze nei servizi sanitari e l'emergenza sociale sono più acute. Ma, a partire da gennaio 2005, sono previste nuove tappe nel centro e nel nord del Paese''.
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