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Sulla disabilità e altre diversità

Sulla disabilità e altre diversità

Per ricordare Mario Dany De Luca in occasione della presentazione del libro di Nicoletta Angelini

Mercoledi, 11/06/2025 - Roma, 6 giugno 2025, ore 10.00, Sala Piccola Protomoteca Campidoglio. Sono in tanti ad affollare la sala, per onorare la memoria di un amico e punto di riferimento del terzo settore, insieme alla psicologa Nicoletta Angelini, autrice del libro scritto per genitori, insegnanti e operatori sociali, con i saluti istituzionali di Carla Fermariello, Presidente Commissione Scuola del Comune di Roma e del Sindaco Roberto Gualtieri, tramite Tiziana Biolghini, Consigliere alle pari opportunità, politica Sociale, Cultura, Partecipazione e Anticorruzione.
Introduce e modera il Direttore Scrl Oltre Onlus, Roberto Diana ricordando Mario Dany De Luca, affermando che la sua visione e dedizione resteranno sempre una guida dell’impegno di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Tutti intendono proseguire comunitariamente il percorso da lui avviato di inclusione sociale, culturale e lavorativa affinché la sua visione e dedizione restino per sempre una guida, un esempio e testimonianza d’impegno, di presenza nella Società e per la Società valorizzando la disabilità. Il libro di Nicoletta Angelini “Sulla disabilità e altre diversità” rappresenta questa problematica con l’intento realistico di risvegliare le coscienze di tutti.
Prende la parola Tania Russo, Disability Manager Cooperativa Sociale Maggio 82. È commossa la nuova presidente della Cooperativa Sociale Maggio 82, erede del suo predecessore. L’aspetta un grande compito e ricorda che con Mario De Luca in cooperativa, la disabilità era diventata da vergogna una risorsa. L’inclusione ha ancora un percorso veramente lungo.
L’avv. Carla Consuelo Fermariello puntualizza l’importanza del tempo libero, soprattutto nei bambini con disabilità impegnati nelle terapie, spesso a discapito della creatività. Fondamentale per loro un rapporto autentico con i fratelli o sorelle per evitare il destino della solitudine.
Tiziana Biolghini rinnova il saluto del Sindaco, purtroppo trattenuto da un’intervista che non poteva interrompere e racconta come conobbe Mario negli anni novanta nella gestione dei servizi attraverso la cooperazione sociale. Mario aveva una vitalità, con la capacità di leggere il futuro. Purtroppo le cooperative erano già state colpite dalle grandi organizzazioni. Per Mario non si doveva considerare la persona con disabilità come merce rara isolandolo dal tessuto sociale. Occorreva un impegno contro le istituzioni totali, che tendono a non consentire la libertà di determinare le proprie passioni. L’intelligenza emotiva può fare la differenza rispetto a una diagnosi pessimistica. Tiziana Biolghini, che ha lottato per chiudere i manicomi, racconta il caso di una sua zia morta nel terzo padiglione per malattie mentali distrutta da psicofarmaci.
Nicoletta Angelini, autrice del libro “Sulla disabilità e altre diversità”, specializzata anche in psicoterapie brevi sistemico strategiche, vorrebbe parlare ma riferisce un monito di Mario di stare zitta e di lasciare la presentazione agli altri. Incuriosita da tanta obbedienza a fine presentazione le chiedo il perché e lei mi confida qualcosa che conoscevo molto bene in Mario, colmo di contenuti comunicati in modo cristallino e sintetico: secondo lui un difetto delle psicologhe era parlare troppo! Ma sarebbe stato sufficiente leggere alcuni brani tratti dal suo libro per comprendere l’importanza del suo lavoro. Trovatasi tre volte per partorire nei reparti di maternità ospedalieri si rende subito conto che la relazione con le altre donne ricoverate è importante: “Essere una donna che ha perso il figlio o una neomamma estasiata, gratificata da fiori e doni delle persone per lei importanti, è difficile da entrambe le posizioni se vicine di letto e prive di un sostegno qualificato. Avere una diagnosi dopo la nascita del bambino corrisponde alla perdita del bambino stesso ovvero di quello sano, pensato, fantasticato. Per entrambi i genitori è necessario fare un nuovo investimento a partire dalla relazione concreta e dal bambino reale. Questo accade anche quando una caratteristica desiderata non corrisponde al neonato. Si pensi quando arriva un maschio invece della femmina desiderata/pensata o viceversa”. Sarebbe utile donare alle mamme oltre alle cremine e altri regali, anche un vademecum con informazioni utili per il nuovo ruolo. Poter leggere su diverse forme di disabilità è importante anche per le mamme con bambini non affetti da nulla di simile, se non altro per preparare i propri figli a relazionarsi meglio con i bambini meno fortunati. “Spesso infatti la ferita più grande che deve curare il genitore di un bambino con problemi sanitari è il senso di imperfezione del proprio generare. Pensieri come “E adesso mia suocera penserà che non sono stata capace di fare un nipote forte e sano...” oppure “È colpa mia se è nato così... è colpa sua...”. Quesiti che si affacciano prepotentemente e spesso ingenuamente vengono rimossi senza elaborazione. Il sentimento che prevale è sentirsi in qualche modo sbagliati”. È essenziale l’educazione all’accoglienza. L'amore che l’autrice coltiva fin da bambina per gli animali l’ha condotta a lavorare intensamente per il riconoscimento sanitario degli interventi assistiti con gli animali. Curatrice del libro “Il cavallo a dondolo: spunti sulla relazione uomo-cavallo in ambito terapeutico riabilitativo” 1996 edizioni Lilith; autrice con Federica Marino, di “Ippoterapia: Istruzioni per l’uso, il modello” 2006, edizioni Equitare. Per il suo impegno a favore delle persone con disabilità ha ricevuto alcuni importanti riconoscimenti.
L’Avv. Salvatore Nocera, esperto in normativa inclusiva, a favore delle persone con disabilità, già presidente nazionale del Movimento Apostolico Ciechi, operante per l’integrazione sociale ed ecclesiale dei ciechi in Italia e nel Terzo Mondo e vicepresidente della F.I.S.H, si è occupato dei disservizi. Era importante aiutare i bambini con disabilità a crescere seguendo i loro ritmi ma stando con altri bambini senza tali problemi. Si è occupato dell’inclusione e dell’inserimento lavorativo dei portatori di disabilità. Considera il tempo libero dei bambini essenziale quanto le terapie, nel rispetto dei loro desideri e aspirazioni. La famiglia è importante e i padri vanno responsabilizzati maggiormente.
Maria Concetta Romano, Assessora alle Politiche Sociali e Servizi alla Persona, Politiche Sanitarie e Protezione Civile Municipio Roma III, accenna di essere madre di una figlia con gravi disabilità. La conoscenza di Mario è stata fondamentale nella sua lotta e nel suo lavoro politico per i diritti delle persone con disabilità. Occorre lavorare bene e comprendere il concetto di inclusione, perché nessuno è pronto dopo una diagnosi di disabilità. È paragonabile a un viaggio con una valigia vuota da riempire fino all’inclusione. Molte famiglie non ce la fanno, servono i servizi e percorsi di vita che garantiscano un cammino. La politica è scegliere. Il futuro appartiene a tutti.
Francesco Gangere, psicologo, già responsabile dei Servizi disabili adulti ASL RM1, II distretto, afferma che il libro di Nicoletta Angelini dovrebbe essere letto da tutti gli insegnanti, perché la scuola dovrebbe avere un compito fondamentale per l’inclusione e diffonderlo collaborando anche con altre Istituzioni.
Mattia della Rocca, Docente di Psicologia degli Ambienti Digitali, Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Tor Vergata, collabora con Nicoletta Angelini e nasce sul campo il lavoro da infinite esperienze pratiche. Si occupa del futuro delle disabilità. Cita Kant e l’epitaffio sulla sua tomba: “Il Cielo Stellato Sopra di me, la legge morale dentro di me”. Un pensiero che rappresenta una fonte di ammirazione e meraviglia per il filosofo, nel senso che è così naturale aver il cielo stellato sopra di noi quanto avere la morale nella coscienza umana. La sfera morale è la dimensione in cui l’uomo diventa veramente libero. E il punto di riferimento di tutto coloro che hanno conosciuto Mario Dany De Luca lo sanno bene quanto gli appartenesse la qualità morale, segno di lungimiranza senza ripensamenti. Per assonanza di stile chiunque si sia riconosciuto sul suo cammino porta nel lavoro e nell’impegno sociale tali qualità.
Anna Pibiri, madre di un ragazzo Asperger, purtroppo con una diagnosi avvenuta troppo tardi. La storia biografica di suo figlio Alessandro s’intreccia con i limiti del sistema sanitario e sulla necessità di avere una corretta diagnosi precoce. La mamma racconta molte tappe biografiche e difficoltà che caratterizzano il cammino del figlio, ma un sostegno indispensabile per la sua crescita è stato il rapporto con suo fratello minore.
Carla Patrizi, ex Presidente della Consulta, ha lottato all’interno di molte Organizzazioni per i diritti delle persone con disabilità. Da mamma coraggio e guerriera conosce il senso del sacrificio e dell’impegno sociale. Ricorda di essere rimasta sola dopo la nascita di sua figlia Samantha, assumendosi amorevolmente tutte le responsabilità, fino all’incontro con Mario, che rammenta con tantissimo affetto. Samantha per lui era come una figlia e viceversa. Carla parla con l’esperienza di una vita ma soprattutto con il cuore di madre e il suo messaggio arriva subito a tutti: dopo il diciottesimo anno d’età la famiglia diventa “monoparentale”. Si rimane soli e le istituzioni ora stanno tornando indietro. Si deve ancora lottare perché il vero problema sarà il “dopo di noi”.
Giorgio De Tommaso, amico di Mario. Con lui, sulla sua motocicletta, ha portato avanti ogni battaglia e campagna politica. Racconta la sua storia da ragazzo padre e l’affidamento di sua figlia sordomuta, ormai adulta che, grazie anche alle sue lotte, s’inserì molto bene nel mondo del lavoro. Giorgio da giovane padre single riunisce altri bambini con disabilità fondando un’Associazione di non udenti. Produce un opuscolo della prevenzione che stampa per diffonderlo nei Consultori in 10.000 copie. Il messaggio di Giorgio è proprio quello di lavorare sulla prevenzione, perché prevenire costa pochissimo per tutti.
Oscar De Luca, fratello minore di Mario, che ringrazia tutti gli organizzatori e i relatori per le belle parole e pensieri, in particolare l’amata Maggio 82, creatura del cuore di suo fratello, alla quale ha dedicato gli ultimi anni della sua vita. “Siamo qui per proseguire un percorso avviato proprio con lui. Mio fratello era un visionario, chiunque l’abbia conosciuto sa benissimo di cosa sto parlando. Era una testimonianza di impegno e presenza nella società e per la società. La sua lucida intelligenza l’ha sempre distinto. È stato compagno di strada e guida in moltissime battaglie per tante persone. Ha trasformato la sua disabilità in un punto di forza, semplicemente perché non pensava fosse un limite sociale o personale. È stato un animale politico e sul volantino delle regionali del 2000 scrisse una frase di Ghandi: “La forza non deriva da capacità fisica, deriva da una volontà indomabile”. Mario era anche questo, indomabile. Visionario e indomabile”.

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