Alpiniste da record, in nove scaleranno la seconda montagna più alta del mondo per celebrare i 70 anni della prima spedizione italiana sulla vetta del gigante del Karakorum
A distanza di 70 anni, questa impresa vuole oggi fissare un altro record: essere la prima spedizione interamente al femminile a scalare il K2, la seconda vetta più alta del mondo.
Le nove donne (quattro atlete e una dottoressa italiane, quattro pakistane) sono giovani e giovanissime che in buona parte affrontano per la prima volta gli Ottomila: Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, e la medica Lorenza Pratali.
Raggiunto il Pakistan, arriveranno al campo base il 29 giugno, dove cominceranno le attività alpinistiche e l'acclimatamento, per poi tentare la vetta nella seconda metà di luglio.
L'impresa K2-70 non ha solo valenza sportiva, hanno sottolineato gli organizzatori dal Club alpino con EvK2Cnr, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota, spiegando che “lungo lo Sperone Abruzzi, seguendo la via aperta dalla spedizione guidata da Ardito Desio, la salita delle atlete sarà anche un'opportunità di formazione, ricerca e promozione di valori culturali e sociali". Infatti prima della partenza per la squadra, coordinata da Agostino Da Polenza (presidente EvK2Cnr), è previsto un training sul Monte Bianco e delle giornate all'Eurac Research di Bolzano, centro di ricerca d'eccellenza nel campo della medicina di montagna dove le atlete si sottoporranno a prove medico-scientifiche per valutare l'impatto e che il loro organismo subirà durante l'ascensione.
Le alpiniste non nascondono l’entusiasmo per l’impresa che le aspetta, ma non mancano di ricordare l’importanza dell’allenamento per raggiungere la forma fisica e mentale necessaria a sostenerle durante l’ascesa.
"Fare una spedizione al femminile è un valore aggiunto molto importante – sottolinea Anna Torretta, una tra le più esperte della spedizione -. Ho sempre promosso l'alpinismo al femminile, da quando sono diventata guida alpina ho fondato la prima scuola di alpinismo femminile in Europa, nel 2001, perché in un gruppo di sole donne si riescono a fare delle cose molto più importanti delle cose che, fisicamente, magari avrebbero dei limiti mentali se fatte in un gruppo misto".
“Nel 1954 l’impresa di Ardito Desio è stata un'occasione di riscatto di fronte all'opinione pubblica internazionale per un'Italia che usciva a pezzi dalla guerra" ha osservato il presidente del Cai, Antonio Montani, sottolineando il valore simbolico di questa nuova impresa tutta al femminile.
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