C'è davvero un'alta percentuale di suicidi fra gli appartenenti alle FF.OO. ma attribuirla al "disagio psicosociale" è troppo poco: è doveroso cercarne le cause
Mercoledi, 23/01/2019 - Apprendo con soddisfazione che qualcun'altro, oltre ai soliti addetti ai lavori, si è preoccupato di capire quanto e perché i suicidi fra appartenenti alle FF.OO. sono aumentati. Se invece la percezione di tale aumento è generato dall'enfasi (?) mediatica che alcuni giornali tributano al fatto, Se invece è autentica e motivata.
Per fortuna che Gianluca Rizzo, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, ci ha pensato perché - con i miei scarsi mezzi - non ero riuscita a raccogliere molto.
Ho a lungo spulciato i dati ISTAT. Ne ho ricavato un paio di dettagli interessanti:
- i suicidi non sono registrati tenendo conto della professione, ma solo del sesso, dell'età, della condizione professionale (studente, casalinga, occupato, inabile al lavoro, ecc.), dei moventi (economici, d'onore, affettivi, malattie fisiche o psichiche).
E' stato invece utile il rilevamento del "mezzo d'offesa": infatti le armi risultano il mezzo maggiormente utilizzato dagli uomini e direi quasi esclusivamente dagli appartenenti alle FF.OO.
Non è stato dunque possibile rilevare quanti poliziotti. carabinieri, eccetera si siano suicidati.
- i suicidi subiscono due tipi di rilevamento, del tutto discordanti fra di loro: quello di origine giudiziaria e quello di origine medica (fra i dati, c'è uno scollamento del 20% circa)
- il tasso dei suicidi in Italia è di nove persone su 100.000 (25 casi in Scandinavia)
- uno studio invece del 1999 (Aamondt e Stalnaker della Radford University) rileva fra le FF.OO. un tasso del 18 per 100.000.
- La piattaforma scientifica Cerchioblu, che fra l'altro si occupa del disagio psicosociale degli operatori di polizia, qualche anno fa ha sviluppato la prima ricerca online sul fenomeno, attraverso un questionario composto da 12 domande, dal quale si rileva che lo stress lavorativo ne sia la causa più comune.
- scorrendo poi le notizie di stampa ed altri dati disponibili ho notato che la fascia d'età in cui prevalentemente le persone commettono suicidio si verso i sessant'anni e più (30% del totale). Nelle FF.OO. invece ciò accade fra i 25 e i 45 anni, raramente dopo.
Ecco, di un solo argomento non ho ancora scritto (i dati disponibili sono questi e nessun altro, a meno che qualche ministero ne abbia altri).
Del disagio e e del coinvolgimento che la lettura di una notizia al riguardo mi provoca.
Ma questa è un'altra storia e ne parleremo un'altra volta...
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