Cara Direttora... - Una testimonianza coraggiosa che può aiutare tante altre donne che vivono, con minor consapevolezza, un’esperienza analoga.
Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
Cara Direttora,
Mi sono sempre ritenuta una donna fortunata, anche se la vita non mi ha trattata molto bene.
Come molte donne ho dovuto lottare molto per avere il mio, che altro non è poi, che la dignità di essere umano, che non andrebbe tolta a nessuno. Mi sono tirata su da sola tre figli, facendo qualsiasi tipo di lavoro, andando per uffici di collocamento a chiedere un lavoro che mi lasciasse respirare
davvero e che non fosse precario. Tutto questo nella difficoltà di essere donna e sola, scansando gli assalti degli uomini che vedendoti sola e credendoti bisognosa di affetto, ti offrivano solo sesso e disinteresse, a tutto questo rispondevo con un no grazie, ho di meglio da fare, non mi serve.
Ad un certo punto avevo realizzato quasi tutto, anni di duro lavoro, sola, e con i miei tre figli, avevo una casa mia, un mutuo decentemente basso, un lavoro sicuro, avevo concretizzato la mia vita. Ma siccome noi donne siamo romantiche, dopo essermi un attimo rilassata, ho voluto provare, (dopo tanta solitudine) l'ebrezza dell'amore, e l'ho pagato a caro prezzo. Mi sono lasciata convincere a vendere la mia casa per fare famiglia con lui, siamo andati a vivere insieme e uno dei miei figli è andato a vivere con il mio ex marito, i più piccoli con me, oggi dopo otto anni, con questa persona, che mi ha negli anni tradito più volte, nascosto tante cose, usata, mi ha rubato anche dei soldi, finalmente mi sono decisa e l'ho lasciato, nelle difficoltà che questo comporta, però decisa a ricominciare la mia vita, in tranquillità. E’ stato doloroso per me rinunciare a quella famiglia che tanto volevo, lui mi ha tradita di nuovo con una che nemmeno conosceva non so nemmeno dove
l'ha trovata forse su internet......., comunque per arrivare al punto, lui che mi ha trattata come peggio non sapeva oggi vorrebbe stare ancora con me. Due notti fa mi ha violentata, presa con la forza
urlandomi che mi amava e dopo dicendomi che mi odiava, e poi mi amava di nuovo, ad un certo punto ho pensato che mi avrebbe picchiata, con la paura che mio figlio ormai ventenne, si accorgesse di tutto e intervenisse, quindi non potevo urlare, dovevo lottare in silenzio, poi non ce l'ho fatta più fisicamente, lui è molto più grande di me, e mi sono arresa, l'ho lasciato
fare, come un bambolotto senza volontà senza reazioni senza emozioni, vuota. Ho lasciato che finisse nella speranza che non mi picchiasse. Ecco è finita così, ora mi manda messaggi dove mi dice, come se nulla fosse successo che mi ama, che vuol fare l'amore con me, che sono l'amore della sua vita, che non vuole perdermi, io rispondo che se si avvicina a me, lo denuncio, allora lui cambia e mi manda messaggi offensivi…. Ecco questo è quello che ho ottenuto solo perché volevo una famiglia. E non ho trovato l'ultimo degli uomini, è un professionista, che guadagna un sacco di soldi e che nessuno mai si aspetterebbe di conoscere in questa veste, non tutti i mostri sono riconoscibili allo sguardo, questo è un mostro viscido che si nasconde nelle pieghe della borghesia. Quello che volevo dire è solo questo, non avrei mai immaginato, giuro, dopo tanto lavoro dietro di me. Ho anche fatto parte di gruppi a difesa della donna, ho fatto e faccio politica e sindacato, a difesa dei più deboli e cercando di risolvere qualcosa in questo lercio mondo, di trovare gli spiragli di sole anche piccoli dove sembra che ci sia solo un buio assoluto, e oggi mi ritrovo a dover trovare quello spiraglio di luce anche per me, niente di particolare non sono immune alla vita. Una cosa mi ha colpita molto, essere violentata dal proprio compagno, mi era capitato di sentirlo dire e credevo
che comunque fosse un trauma minore che da un estraneo, e probabilmente lo è, non lo so, ma devo dire che la paura è stata esagerata e la paura soprattutto che mio figlio intervenisse e succedesse una tragedia, e ancora che mi picchiasse, non so com'è con un estraneo, ma è stato spaventoso e non credevo. Ecco, mi sono sfogata, nulla di particolare, ma ho condiviso, e credo che sia sempre importante condividere con qualcuno la tua esperienza e poi semplicemente ne avevo bisogno, scriverle è come scrivere a un'amica, perché comunque tutti i mesi mi confronto con questo giornale storico e di lotta, in nessun posto possono capirmi meglio che da voi. Grazie.
Manuela
Cara Manuela
la tua (posso darti del tu?) nota mi commuove e mi rende furiosa allo stesso tempo. Sentirti così
vicina, nonostante non ci conosciamo di persona mi affida una grande resposanbilità, prima di tutto umana, e poi anche professionale. Ti ho chiesto il permesso di pubblicare questa tua lettera, quello che tu chiami uno sfogo, perchè penso che la tua testimonianza coraggiosa possa aiutare tante altre donne che vivono, con minor consapevolezza, un’esperienza analoga. Credo che molte possano riconoscersi e prendere forza. L’idea che le tue parole possano sostenere altre donne forse può essere di aiuto anche per te, in un momento così difficile della tua vita. L’utilità di un giornale come il nostro è anche consentire questo tipo di incontri, consumati in una dimensione di condivisione e affetto universale perché trascende la conoscenza diretta. Sapere che queste pagine sono percepite e vissute anche in questa prospettiva rende ancora più vivo e interessante il nostro lavoro. Ci fai un grande regalo che vogliamo ricambiare chiedentoti di guardare con fiducia al futuro, perché non è giusto che ti senta colpevole di .. esserti rilassata. E’ stato un brutto incontro, ma è stato giusto aver provato così come è giusto aver chiuso una storia sbagliata. Prometti di rilassarti di nuovo, però, se capiterà l’occasione giusta.
Lascia un Commento