Madre e figlia, nella versione cinematografica dell’autobiografia di J.D. Vance, magistralmente interpretate da Glenn Close e Amy Adams.
Mercoledi, 02/12/2020 - La critica americana - e non solo - non ha amato troppo la versione cinematografica del romanzo autobiografico di J.D. Vance “Hillbilly Elegy” (Elegia americana) (trailer), firmata dal premio Oscar Ron Howard (ex attore dai capelli rossi in “Happy Days” e regista noto per molti film, tra cui ‘Cocoon’, ‘Apollo 13’, ‘A beautiful mind’, ‘Il Codice da Vinci’), criticandone le modifiche al testo originale per una resa più divulgativa (quale film non lo fa?), lo scarso approfondimento politico e dei sistemi che creano povertà negli Usa, e concentrandosi invece sulla ‘banalizzazione’ del sogno americano a lieto fine, quello appunto vissuto da J.D. Vance.
Se è vero che il film racconta la storia di un ragazzo, poi marine in Iraq e infine brillante studente a Yale, piace pensare che acconti anche e soprattutto la storia di due donne dalla vita difficile, la madre che fuggì dal Kentucky rimanendo incinta a 13 anni per cercar fortuna nell’Ohio, attraversando peripezie notevoli, fra cui un marito violento e la miseria, e la figlia, personaggio ambivalente che mostra come siano tanti i fattori di rischio nelle società ‘estreme’, dove sarebbe importante investire denaro in risorse per i giovani, per combattere la depressione e la droga.
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