Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2009
I drammatici fatti di stupro che hanno colpito alcune donne nel nostro Paese, sono stati stigmatizzati da più parti, ma con toni che non sempre mi sono piaciuti. E non voglio nemmeno riferirmi ai commenti del Presidente del Consiglio, come minimo offensivi, e che dimostrano una totale ignoranza e insensibilità verso un problema che dovrebbe avere ben altra attenzione e considerazione. Quello che più mi ha colpita in questi giorni è il tono molto attento alle origini sociali e etniche degli stupratori senza una minima attenzione al fenomeno che è segnale di un forte maschilismo e disprezzo verso le donne e la loro dignità. Gli stupri non hanno una matrice di razza ma una matrice esclusivamente di genere. Nessuno che si interroghi sulle ragioni culturali e sociali di un fenomeno che perpetrato con grande frequenza in ambiente domestico dagli uomini che abbiamo più vicino, assume toni più drammatici e altrettanto odiosi fuori dalla cerchia parentale ed amicale. C’è da avviare una vera riflessione sui nostri uomini, sulla loro concezione della donne, sulla loro concezione del sesso. Gli stessi uomini sono chiamati a riflettere su loro stessi, sul profondo disprezzo che dimostrano per le donne. Ma forse dovremo riflettere un po’ tutti ed indignarci un po’ di più, non soltanto con la solita televisione, e i suoi dibattiti a base di uomini in giacca e cravatta e donne più o meno seminude estate ed inverno, ma anche con le forze politiche, sociali e il mondo della cultura che sembrano sempre più sordi a tutto ciò che riguarda le donne.
O meglio, sono apparentemente sordi, penso in particolare alle forze politiche, subito attente alla sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato illegittima la differenza dell’età pensionabile per uomini e donne, o alla nuova Alitalia CAI che non riconosce il diritto all’esonero dal lavoro notturno alle donne così come previsto dalla legge sui congedi parentali.
Diritti delle donne elusi, dignità calpestata, quello che è cambiato, ma solo per caso, è il fatto che in questi ultimi fatti di stupro nessuno si è sentito in diritto di dire che le donne “se l’erano cercata” ma forse perché appunto il “branco” era composto da emigranti. Emigranti, coi quali, ci ha detto il Ministro dell’Interno bisogna essere cattivi, con il risultato, o almeno quello più pericoloso che le nostre città non sono diventate più insicure improvvisamente, ma hanno visto crescere la paura e l’insicurezza, la voglia di giustizia “fai da te” , insomma un progressivo e grave imbarbarimento dal quale le donne escono sconfitte, oltre che vittime.
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