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Studiare per uscire dalla povertà

Studiare per uscire dalla povertà

La storia di Alima. Dati tratti dal dossier di Plan Italia “Il diritto delle bambine all’Istruzione nei Paesi in via di Sviluppo”

Mercoledi, 28/05/2014 -
Alima ha 7 anni e vive in Senegal. Lei è una delle poche bambine “fortunate” nell’area, perché i suoi genitori possono permettersi (per il momento) di mandarla a scuola. Vuole “imparare a leggere bene”, come lei stessa racconta, per coronare il sogno di diventare, un domani, insegnante. La bambina ha iniziato la prima elementare da qualche mese e si dice affascinata dalla quantità di libri che ci sono a scuola. A casa ne aveva uno, ma a forza di sfogliarlo si è rovinato tutto e i suoi genitori non possono permettersi di comprargliene uno nuovo.



Molte sue coetanee non riescono a completare la scuola primaria e smettono quando il denaro in casa diventa insufficiente, costrette a lavorare per aiutare la propria famiglia. Anche Alima da una mano in casa visto che è la maggiore di quattro fratelli. Mentre il papà è al mercato, lei aiuta la mamma a cucinare, lavare i piatti e ad accudire il più piccolo dei fratellini. “Sto imparando a portarlo sulla schiena – dice – è un po’ pesante ma va bene”.



Nonostante l’amore per lo studio c’è qualcosa che spaventa Alima: le violenze che spesso subiscono le ragazzine che vanno a scuola da parte dei propri insegnanti ma anche il percorso per raggiungere l’istituto, ricco di ostacoli e pericoli. “Ho paura di essere sola per le strade”, dice. Il maltrattamento delle bambine è un altro motivo per cui molte ragazze abbandonano gli studi. La violenza sessuale non è rara in Senegal e alcune scuole utilizzano ancora oggi le punizioni corporali.



Nonostante in Senegal le bambine siano considerate meno preziose dei ragazzi Alima continua a studiare, anche grazie al lavoro portato avanti dall’organizzazione internazionale Plan nell’area e in particolar modo nella sua scuola, convinta che l'istruzione possa aiutarla ad uscire dalla povertà.Plan Italia ha assemblato diversi dati relativi al problema della mancanza di istruzione tra le bambine dei paesi in via di sviluppo nell’ambito di un ricco dossier che fornisce un approfondimento circa le cause delle disuguaglianze di genere. Nel mondo 65 milioni di bambine non hanno alcun accesso all’istruzione, né primaria né secondaria, nonostante sia stata assodata l’importanza della formazione come mezzo per uscire dalla povertà.



La mancanza di istruzione riguarda prevalentemente le bambine a causa di un retaggio culturale per cui le ragazze vengono considerate meno preziose dei ragazzi. Questo pensiero comune, contro il quale Plan porta avanti la sua battaglia in 69 paesi del mondo, è motivo non solo di discriminazioni, ma anche di violazioni dei diritti umani delle bambine e di violenze contro di loro che le portano spesso ad essere sfruttate sin da piccole al pari di schiave, o ad essere date in sposa sotto i 18 anni dalle proprie famiglie o, ancora, violentate dagli insegnanti nel caso in cui riescano a frequentare costantemente le lezioni.



Il dossier di Plan contiene poi un focus specifico proprio sul fenomeno delle spose bambine, una delle principali cause dell’abbandono degli studi da parte delle giovani ragazze. Si calcola che entro il 2020 saranno 140 milioni le bambine costrette a matrimoni prematuri, matrimoni che mettono a serio rischio la loro vita vista la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili o di andare incontro a gravidanze precoci che le sottopongono ad un altissimo rischio di morte o di cattiva salute.

Ogni anno 13,7 milioni di ragazzine tra i 15 e i 19 anni partoriscono; le complicazioni durante la gravidanza o il parto sono le principali cause di morte per le ragazze di quell’età.



Il valore dell’istruzione sta nel fornire alle bambine la fiducia e gli strumenti necessari per combattere la disuguaglianza di genere.

L’educazione scolastica dovrebbe portare a una più vasta giustizia sociale, permettere alle bambine di riflettere sulla loro condizione e di combattere la discriminazione. Le ricerche Plan (Report Because I am a Girl 2012) dimostrano che, se le adolescenti frequentano la scuola acquisiscono vere abilità che permetteranno loro di trovare un lavoro migliore. Questo le porterà a sposarsi più tardi e ad avere meno figli e più sani. Nel lungo termine l’istruzione secondaria protegge le ragazze dall’HIV e AIDS, da molestie sessuali e dal traffico di essere umani.



Inoltre, molti studi hanno dimostrato i benefici economici derivanti dall’istruzione in termini di aumenti percentuali del PIL nazionale: i diplomati con istruzione secondaria o terziaria costituiscono sempre di più una componente fondamentale per il successo di un sistema economico. La carenza di manodopera qualificata infatti non può essere soddisfatta da coloro che hanno solo la licenza primaria. Secondo Plan se un numero maggiore di ragazze avesse un lavoro dignitoso con un buono stipendio il PIL nazionale aumenterebbe.

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