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Student services – il film sulla prostituzione studentesca in Europa

Student services – il film sulla prostituzione studentesca in Europa

Esce il 26 agosto il film di Emmanuelle Bercot tratto dal romanzo Mes chères études di Laura D. e distribuito da Bolero Film

Lunedi, 01/08/2011 -
François Kraus e Denis Pineau-Valencienne per Les Films du Kiosque

con la partecipazione di Canal +



presentano



STUDENT SERVICES



Un film di

Emmanuelle Bercot

Tratto dal romanzo “Mes chères études” di Laura D.

Adattamento a cura di Emmanuelle Bercot



Con



Déborah François

Alain Cauchi

Mathieu Demy

Benjamin Siksou




DISTRIBUZIONE: Bolero film



Data uscita: 26 agosto



SCARICA LA SCHEDA DEL FILM





DATI SOCIOLOGICI SULLA PROSTITUZIONE STUDENTESCA IN EUROPA

Conferenza Stampa “Student Services”, 19 Luglio 2011, Casa del Cinema, Roma




Sesso a pagamento per pagarsi i libri, la retta e vivere in modo più agiato: questo è il fenomeno che sta esplodendo nell’occidente opulento e consumista e Berlino si propone, secondo una recente ricerca (è del 18 maggio scorso), capitale incontrastata della prostituzione universitaria. Lo studio è comparativo: sotto la lente dei ricercatori è finito un campione di 3.200 studenti di tre capitali europee: Berlino, Parigi e Kiev, un panorama abbastanza completo della realtà giovanile europea di oggi. E i dati sono sorprendenti per molti aspetti e capovolgono consolidati luoghi comuni. I numeri della ricerca del Berlin Studies Center parlano chiaro: nella capitale tedesca uno studente universitario su tre sarebbe disposto ad accettare un lavoro legato al sesso per finanziare la propria istruzione. E il dato di Berlino supera quello delle altre due città prese in esame dai ricercatori, vale a dire Parigi (29,2 per cento) e Kiev (18,5 per cento), diversamente da quanto ci si attendeva. Inoltre è emerso che tra i ragazzi iscritti nelle università di Berlino una percentuale che si aggira attorno al 4 per cento ha già esercitato la professione più antica del mondo attirata dai facili guadagni. Ma il risultato che ha maggiormente sorpreso gli autori della ricerca è che non vi è alcuna differenza di disponibilità al lavoro sessuale tra maschi e femmine.

In contraddizione al fatto che questi ragazzi siano "costretti" a vendere il proprio corpo a causa della mole di studio e dell'onerosità delle tasse, emerge il dato che la metà dei giovani riceve regolarmente un sostegno economico dalla famiglia. Tanto è vero che tra le motivazioni che spingono alcuni universitari berlinesi all'attività sessuale a pagamento vi sono il più elevato compenso orario rispetto a occupazioni tradizionali, ma anche la ricerca di avventure e il piacere di fare sesso.

Passando in Francia, la casa editrice Max Milo pubblica nel 2006, contemporaneamente al libro testimonianza “Mes chères études” di Laura D., uno studio sociologico di Eva Clouet sul fenomeno della prostituzione tra gli studenti universitari. Il problema era emerso sui media francesi, di sfuggita, ai margini delle proteste contro il «contratto di primo impiego» (Cpe), nel 2006. Non ci sono studi quantitativi sull'entità del fenomeno della prostituzione studentesca in Francia. La cifra di 40mila (su 2,2 milioni di studenti universitari) è stata indicata dal sindacato Sud-Etudiant nella primavera del 2006. Sud, con questa rivelazione, accusa le difficili condizioni di vita degli studenti e l'indifferenza dei poteri pubblici. Per la sociologa Eva Clouet, il fenomeno è molto vario e quindi bisogna ormai parlare di «prostituzioni» al plurale per capirlo.

Inoltre, Internet ha facilitato molto le cose, soprattutto per la prostituzione occasionale, che è la forma che accomuna gli studenti che scelgono questa strada: una prostituzione, come quella di cui testimonia Laura D., «volontaria (scelta), esercitata in modo indipendente e occasionale».

Poche ricerche sono state fatte in Italia, un’inchiesta di Studenti Magazine del dicembre 2006 intitolato “Pornostudenti offresi” ha rivelato che uno studente su 4 offrirebbe prestazioni sessuali su internet in cambio di soldi. La scottante inchiesta, condotta da Matteo Scarlino e ripresa dai maggiori quotidiani nazionali, ha acceso i riflettori sull’inedita e sotterranea abitudine di tanti ragazzi, sempre più disposti a cedere alla tentazione di vendere il proprio corpo per mantenersi agli studi.





A cura di Nicoletta Calizia

Sociologa e Criminologa

Telefono Azzurro Onlus

(1 agosto 2011)

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