Stravaganza è un progetto teatrale raro e prezioso scritto da Dacia Maraini e messo in scena dai "matt-attori" dell'Accademia della Follia (www.accademiadellafollia.it) . Stravaganza è prodotto dal Teatro Stabile del FVG ed esordisce in due dei più importanti teatri italiani: il Teatro Goldoni di Venezia e il Teatro Stabile del FVG (con 12 repliche consecutive ).
FORZA E CONTENUTI DEL PROGETTO
Stravaganza parla di follia e di pregiudizio . Viene messo in scena da artisti che convivono con il disagio mentale e che hanno potuto scoprirsi ed esprimersi a livelli di eccellenza, come vedrete nel materiale allegato, solo grazie alla chiusura dei manicomi. La forza dirompente del messaggio sociale che portano con sè è fortemente correlato ai loro corpi e alle loro persone: Claudio, Dario, Antonella, Gabriele, Giuseppe, Sabrina, uomini e donne che invece di essere ricoverati in manicomio, strabiliano e commuovono il pubblico .
Allego qui di seguito un commento di Dacia Maraini allo spettacolo che rende meglio di qualsiasi altra mia parola il valore di quanto vi sto descrivendo:
“Non ci credo ! era l’affermazione più temibile che Stanislaskij potesse scagliare contro un attore, perché la cosa più importante (e la più difficile) da mettere in scena è la credibilità. Il massimo dell’artificio annodato al massimo della verità, questa la sfida teatrale. Sfida che affronta ogni sera lo spettacolo messo in scena da Claudio Misculin regista e “matt-attore” di Stravaganza. E lo fa così bene che il pubblico ne è incantato. Il testo spinge gli attori alla più dura delle prove possibili: rendere attendibile la recita di sé stessi. Con grandissima professionalità, con una tecnica che coniuga doti attoriali e doti performative l’Accademia della Follia si fa, in questa occasione, teatro della verità dei corpi e si proietta oltre la quarta parete, per captare l’attenzione dello spettatore costringendolo alla riflessione.
La trama drammaturgica di Stravaganza si intreccia con le storie personali di ogni suo interprete e racconta in qualche modo la genesi della stessa Accademia della Follia, nata all’indomani della legge Basaglia. Potremmo dire che questo spettacolo è metavita, qualcosa che sta fra la vita vissuta e la creazione di un delirio composito e controllato dal senso del ritmo e della musicalità linguistica. La compagnia si impone con inesauribile energia, invade e travalica lo spazio scenico per portare un messaggio attualissimo di solitudine, emarginazione, oblio politico e sociale, ma è anche un canto alla vita, alla capacità primigenia dell’uomo di reagire, di riconoscersi, di ricrearsi. È rappresentazione dell’ istinto di sopravvivenza, realtà cruda e senso ritrovato della naturale grazia di ogni corpo."
OBIETTIVI
Il nostro auspicio è quello di poter sviluppare insieme alle persone e ai territori sensibili un progetto culturale locale sulla follia, il pregiudizio e l'esclusione sociale.
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