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Stop Rape Italia: fermiamo la violenza sessuale nei conflitti bellici. Conclusione della campagna

Stop Rape Italia: fermiamo la violenza sessuale nei conflitti bellici. Conclusione della campagna

A Roma martedì 19 luglio l’ultimo evento della campagna di sensibilizzazione sulla violenza sessuale nei conflitti bellici "vera e propria arma di guerra e terrorismo"

Giovedi, 14/07/2022 -

Riceviamo e pubblichiamo

“Dopo il successo delle iniziative promosse nel mese di giugno, continua l’impegno di  ‘Stop Rape Italia’ (Campagna italiana contro lo stupro e la violenza sessuale nei conflitti) nell’informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza sessuale nei conflitti bellici, vera e propria arma di guerra e terrorismo, spesso deliberatamente impiegata”.
Così, in una nota, i promotori della Campagna.
“Martedì 19 luglio, alle ore 14, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato (Piazza Madama) – continua la nota – sarà presentato il report ‘La violenza sessuale nei conflitti bellici: analisi, criticità e prospettive d’intervento’, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma Tre nell’ambito delle attività del Laboratorio di sociologia e ricerca sociale coordinato dal prof. Francesco Antonelli.
Oltre al prof. Antonelli e alla dott.ssa Pina Sodano, curatori dell’indagine, interverranno la senatrice
Valeria Fedeli e l’ex senatrice Silvana Amati.
Le conclusioni saranno affidate alla viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Marina Sereni.
La presentazione della ricerca sarà accompagnata dall’esposizione fotografica “Portraits of Courage: Survivors at the forefront of peace and change”, promossa da ‘Stop Rape Italia’ in collaborazione con la “Dr. Denis Mukwege Foundation” e la rete SEMA (Global Network of Victims and Survivors to End Wartime Sexual Violence) con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale”.                                                 
“Il report – sottolinea la dott.ssa Tibisay Ambrosini, Coordinatrice ‘Stop Rape Italia’ – se da un lato si pone come uno strumento divulgativo - ci auguriamo  il primo di una serie - vuole essere anche la base di partenza per confronti che diano vita a ulteriori approfondimenti e integrazioni. Un processo che, come partecipanti al OEWG 1325 guidato dal Comitato interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) riteniamo fondamentale per giungere alla creazione di uno strumento giuridico internazionale che tracci una linea rossa contro l’uso della violenza sessuale come metodo di guerra e stabilisca un quadro chiaro per un’azione di contrasto forte e tempestiva”.
“L’evento – conclude la nota – fa parte di un progetto più ampio, ‘La resilienza delle sopravvissute allo stupro come arma di guerra, protagoniste di pace e cambiamento’, finanziato grazie a un bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in attuazione della Risoluzione Onu 1325 del 31 ottobre 2000.
Per partecipare è necessario prenotarsi, fino a esaurimento posti, inviando i propri dati e un recapito telefonico a info@stoprapeitalia.it entro il 17 luglio”.


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