Quando parliamo di combustibili fossili intendiamo quelle fonti di energia che si trovano sottoterra e che derivano dalla cosiddetta "carbogenesi": un processo geologico di lunghissima durata. Le fonti fossili, infatti, per essere tali, hanno subìto una trasformazione organica che impiega milioni di anni per compiersi del tutto. L'utilizzo indiscriminato delle risorse fossili da parte dell'uomo comporta dei danni globali irreparabili sul medio e lungo termine, perché devasta l'equilibrio climatico della Terra e rende: invivibile la biosfera e inabitabile il pianeta.
Per queste allarmanti ragioni più di 350 organizzazioni, non solo ambientaliste, si sono mobilitate e hanno indetto la giornata mondiale contro gli investimenti destinati ai carburanti fossili: il Global Divestment Day.
Disinvestire sui carburanti fossili sta diventando la nostra sfida prioritaria in vista della sopravvivenza ecosistemica. Una sfida che annovera già qualche successo. Si conta, infatti, che siano stati stornati da questo tipo di risorse energetiche ben 50 miliardi di dollari, grazie all'impegno di circa 200 istituzioni.
Ma la protesta deve andare avanti senza bearsi di timidi traguardi, dato che, come ha ricordato Italian Climate Network nel suo report di ieri: "Il clima non è solo una questione da orsi".
Le organizzazioni mondiali coinvolte hanno scelto le date dei prossimi 13 e 14 febbraio per promuovere il "Global Divestment Day".
Vista la coincidenza con il giorno di San Valentino, Rossella Muroni, Direttrice di Legambiente, ha lanciato l'iniziativa "Innamorati del pianeta": «Chiediamo ai cittadini italiani di unirsi alla protesta globale per fermare i sussidi alle fonti fossili e impedire la costruzione di nuove centrali a carbone in Italia. Abbiamo deciso di farlo con tante foto speciali di San Valentino da condividere su facebook e twitter per sollecitare il governo, ma anche il sistema delle imprese, a fermare quei sussidi e quegli investimenti che generano emissioni di gas serra e che stanno mettendo in crisi il clima del pianeta».
Dopo il Divestment Day, l'Italia non mancherà all'appuntamento della prossima Conferenza sul Clima di Parigi (la COP21). Nella capitale francese, per dirla con le parole dell'Ambasciatrice per i negoziati sul cambiamento climatico Laurence Tubiana, «si dovrà riuscire a smorzare l'attuale andamento delle emissioni, ponendo le basi di una vera trasformazione dell'economia mondiale».
Lascia un Commento