sul lago di Garda, dove è nata e cresciuta. E con lei è nata e cresciuta anche la passione per la musica. E nel corso degli anni ogni volta che le chiedevano: “Cosa vuoi fare da grande?” La risposta era solo e sempre stata la stessa: “La cantante”. Una bambina abituata ad ascoltare già la musica di Mina piuttosto che quelle dei cartoni animati, perché il fratello maggiore suonando il pianoforte le aveva trasmesso l’amore per la musica che lui suonava. E la sua prima esibizione pubblica è avvenuta con a 6 anni con “La gatta” di Gino Paoli, nel cinema del paese.E poi via via un continuo di lezioni di piano sino a 17 anni quando le è stato chiesto di cantare in un gruppo folk. Ma lì l’ansia da palcoscenico ha iniziato a farle brutti scherzi e insinuarle il dubbio di potercela fare. Timidezza, vergogna, imbarazzo e paura di essere giudicata. Emozioni comuni e non sempre facili da superare. E invece, spinta invece dal fratello che da sempre ha creduto in lei e nel suo talento, è stata quasi costretta a prendere quel microfono fra le mani e a far uscire la voce che leggiadra ha iniziato a espandersi. E da quel momento tutte le paure si sono dissolte nell’aria, e lasciando il posto alla gioia e alla passione di fare le cose che piacciono. A 20 con il fratello esibisce il suo talento nei locali del lago e da allora tutto è stato facile, divertente ed entusiasmante. Da allora l’ansia c’è stata solo quando non poteva salire su un palcoscenico per cantare. Tanti i sacrifici, l’acquisto degli strumenti, il pagamento delle lezioni di canto e poi, il dover cantare anche repertori che non corrispondevano a quelli che desiderava interpretare. La gavetta, quella che tanti artisti conoscono. Per almeno una decina d’anni. Poi ad un tratto ha smesso di cantare, pensando d’aver limitato troppo la vita privata a favore di quella professionale. E’ arrivato quindi anche il grande amore, un marito che ha creduto fortemente in lei e l’ ha convinta a una nuova esperienza musicale. A questo punto ricomincia a studiare canto e collabora in duo o trio esibendosi nei locali piu’ prestigiosi del lago ricevendo molta soddisfazione dal pubblico. Le serate aumentano. Oltre a cantare un po’ di tutto, anche nei generi , decide di ampliare il suo repertorio ricercando pezzi di cantautori italiani del passato e nasce la voglia di coronare il sogno di “fare un cd”. Un bel giorno entra a casa di Mauro Ottolini, grande amico, vicino di casa, prestigioso e famoso jazzista che ha anche vinto il top jazz 2012, premio primo arrangiatore italiano. Alcuni dei suoi più famosi: Sole dei Negroamaro, il tempo non inganna dei Malika Ayane, il cd di Rava tributo a Michael Jackson solo per citare qualche esempio. Non sapendo come raggiungere il suo sogno Ottolini le spiega cosa si deve fare per incidere un cd. Mauro che oltre ad esserle amico crede nel suo talento si presta ad aiutarla consigliandola nella scelta dei musicisti e arrangiando lui stesso i pezzi. Un incontro di musica leggera d’altri tempi, reinventata in chiave moderna in forma quasi sperimentale. All’inizio quasi per gioco, è stato invece un lavoro entusiasmante in cui Mauro ha coinvolto molti musicisti di altissima professionalità. Così nasce “ Canzoni nel Cassetto”, questo il titolo del cd, prodotto dalla casa discografica Azzurra, che vuole essere un omaggio alla bella musica italiana degli anni passati. Musica che ha segnato un’epoca fondamentale per ricchezza, creatività, carattere e unicità nel nostro Paese. Frugando fra i brani cantati dalle più grandi voci femminili italiane, quali Mina, Patty Pravo e Orietta Berti, e dagli indimenticabili De Andre’ e Dalla. Tra tutti i brani due non sono molto noti al pubblico ma meritano una seconda opportunita’ vista la loro bellezza. Per saperne di più è possibile visitare il sito www. marai.it
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