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Stanziati 10.000 euro per chi non abortisce

Stanziati 10.000 euro per chi non abortisce

Alcuni uomini pubblici reggiani hanno capito come risolvere il problema dell’aborto e lo dicono ai quattro venti...

Venerdi, 01/04/2011 - Accade a Correggio, Reggio Emilia, patria del famoso pittore e uno dei centri della provincia in cui la sinistra è più forte: l’amministrazione comunale guidata dal centro sinistra, ha deciso di stanziare 10.000 euro per un anno, primo comune in Italia titola il Resto del Carlino dell’8 marzo, in un progetto per le donne che decideranno di non abortire per motivi economici. Partendo dal terzo mese di gravidanza potranno avere un contributo di 150 euro per 15-18 mesi, se lo chiederanno dopo esserne state informate con modi “laici e liberi” in sede di consultorio. L’assessora ai servizi sociali è una giovane laureata di 27 anni. Il sindaco Marzio Iotti è almeno al suo secondo mandato e non ha sicuramente 27 anni, ma è un maturo signore che da tempo fa politica.

Così come Marcello Stecco, consigliere provinciale del Pd e Giuseppe Pagani, regionale - entrambi ex margherita – che salutano la cosa sui giornali provinciali come un risultato importante che interpreta correttamente la 194 e se ne augurano l’estensione a tutti i comuni della Regione Emilia Romagna, in ossequio alla sua direttiva 1690 del 2008 che ha fatto da battistrada.

Finalmente alcuni uomini pubblici reggiani hanno capito come risolvere il problema dell’aborto e lo dicono ai quattro venti e sanno qual è la corretta lettura della 194. E’ la scoperta dell’America degli “amici” delle donne del doc del 13 febbraio, risolta con l’aiuto della giunta di Correggio e delle donne che la compongono in maniera quasi paritaria: 3 a 4, per il tema antico che ci assilla da sempre nei confronti di una gravidanza inaspettata. Sembra che la motivazione maggiore all’aborto sia riassunta dalle donne nei consultori citando, una per tutte, la difficoltà economica; forse anche nell’intento di scampare un processo istituzionale di chi nulla sa di te e del tuo mondo, e su questa motivazione si è costruito il progetto.

Accade così che l’estraneità istituzionale ti entra nella vita per sempre. E siccome non può far nulla per darti almeno il lavoro perché i partiti a cui si affidano le istituzioni non hanno risposte da anni sulla politica del lavoro, figurarsi su quella femminile con la crisi, si è pensato bene di risolvere il problema con un po’di soldi. Come se bastassero per 20 o 25 anni 2700 euro in tutto (secondo il sito Semplicemente Io che riporta l’esclusiva del Carlino) anche se servono sempre. E c’è persino un supporto psicologico, che se si vuole prevede l’intervento delle associazioni e delle istituzioni che hanno voluto il progetto (Sindaco, Distretto sanitario, Servizio Sociale Integrato, il Movimento per la Vita, la Croce Rossa, l’Ausl reggiana) e che da 4 anni lavorano su questa sperimentazione. Nelle scuole partirà ora un corso sull’affettività e la contraccezione, ma solo lì, in pubblico e nella politica dei partiti silenzio.



Nessun pensiero sulla complessità della questione da parte di questi uomini, volutamente ignari di quella femminile e probabilmente anche di quella maschile, che non citano in nessuna maniera.

E’ davvero una mania dei maschi cattolici, quella di controllare la vita nelle pance delle donne, un attimo dopo che la si è fatta accadere. Mai una loro parola sulla sessualità maschile, prima che la gravidanza accada. Spendono tutto il loro tempo sul dopo delle donne, tenendosi al riparo da qualsiasi modificazione della relazione sessuale con una donna e tramandandosi un’irresponsabilità annosa.

E’ un maschile questo che salva sempre la propria sessualità impegnando quella femminile. Il pilatesco miglior collante per tenere insieme le varie anime del centro sinistra è accordarsi sul corpo delle donne. La libertà femminile sul proprio corpo e sul proprio desiderio di maternità è il mantra con cui gli uomini laici e cattolici si riconoscono per impedirla e con cui si rifanno l’innocenza sessuale.

I nostri amici di alcuni giorni all’anno si fanno apripista per il centrodestra, col Pd garante per noi.

Fino a quando avremo bisogno di questi amici e fino a quando vorremo credergli?

E fino a che punto noi donne facciamo finta di credere nelle donne?



1 Aprile 2011 - Reggio Emilia - SeiDonna

(Angela Addorisio, Carla Colzi, Carmen Marini, Clelia Mori, Luisa Ferrari, Tina Romano)

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