Biella / Roma - Vademecum sullo stalking: non aspettare, difendi la tua vita... / Rapporto sull'occupazione femminile nel Lazio
Ribet Elena Martedi, 26/01/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2010
Biella - vademecum sullo stalking
“Non aspettare, difendi la tua vita!” È l’invito lanciato dalle Consigliere di Parità della Provincia di Biella, Rossana Santarelli e Gloria Missaggia, con la presentazione dell’opuscolo “Atti persecutori STALKING - Come uscirne”. Gli atti persecutori non devono essere sottovalutati perché nella maggior parte dei casi costituiscono l’anticamera di episodi anche molto gravi di violenza. L'opuscolo, realizzato da Paola Merlino per i testi e dalla Kami per l'aspetto editoriale, ha visto la collaborazione delle Forze dell’Ordine, della Procura di Biella e delle volontarie del Centro Antiviolenza: contiene novità normative, consigli pratici sulle precauzioni e sulle strategie da attuare per difendersi, indicazioni puntuali per le vittime, per chi è loro vicino e per chi voglia capire di più il problema. “La nuova normativa ha migliorato le possibilità di protezione e di difesa delle vittime ma spesso non si sa ancora come muoversi, non si conosce il significato del termine ‘stalking’ o, ancora, non si è al corrente delle novità legislative introdotte contro gli atti persecutori. - dice Rossana Santarelli - Per questo motivo abbiamo voluto realizzare un opuscolo di carattere informativo, certe che sapere di potersi appoggiare ai servizi presenti sul territorio e, ancor più, di poter reagire, possa essere un primo passo importante per riprendere in mano la propria vita”. La Regione Piemonte, con la legge n. 11 del 2008, prevede fra l’altro il patrocinio legale gratuito per le vittime di violenza e di atti persecutori che intendano avviare un’azione legale. Info: consigliera.parita@provincia.biella.it
Rapporto sul lavoro delle donne nel Lazio
In un convegno le Consigliere di Parità della Regione e delle Province del Lazio hanno evidenziato le caratteristiche dell’occupazione femminile della regione. Le occupate superano la media nazionale, ma le opportunità risiedono nei lavori con caratteristiche di flessibilità maggiori che nel resto del Paese. La situazione non è omogenea: in Provincia di Roma le occupate sono il 52,5 % , ma a Frosinone sono il 37,1 %. Significativo è lo svantaggio retributivo a tutto campo. Le dirigenti nella provincia di Frosinone percepiscono stipendi in media più bassi del 48% dei colleghi maschi, le impiegate il 21% in meno, le operaie il 65% in meno. Come ha evidenziato la Consigliera regionale Alida Castelli “troppo forte è ancora il peso di quello che viene definito il doppio sì: scegliere di fare figli, allevarli, dimostra un ‘ingombro’, una ‘disfunzione’ per il rapporto con il lavoro. Troppe sono le aziende che di fronte alla maternità preferiscono ‘liberarsi’ della lavoratrice. Desiderare di diventare madri fa pagare, in molti casi, un prezzo pesante all’autonomia economica e psicologica delle donne, rischiando di far cadere nella marginalità il ruolo lavorativo”. Sarebbe auspicabile l’adozione della “Carta per le pari opportunità nel lavoro” promossa dalle Consigliere di Parità come strumento per migliorare la qualità del lavoro e valorizzare la presenza delle donne nelle aziende.
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