Migranti - Un servizio di accoglienza ed orientamento presso i consolati del Perù, dell’Equador, della Colombia e dell’Argentina, per essere vicini alla donna migrante
Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
Un servizio di accoglienza ed orientamento presso i consolati del Perù, dell’Equador, della Colombia e dell’Argentina, per essere vicini alla donna migrante che, nella sede diplomatica del proprio Paese, sente di essere in un ambiente familiare ed è quindi portata a raccontare in maniera naturale il proprio vissuto, le aspettative e le problematiche del vivere quotidiano. L’iniziativa, gestita dall’associazione Telefono Rosa e finanziata dalla Commissione delle Elette del Comune di Roma, è partita nel 2003 con l’apertura del primo Sportello Rosa presso il consolato peruviano ed è proseguita nel 2005 con l’attivazione di altri punti di ascolto, dove le volontarie dell’Associazione si recano settimanalmente, in tempi ed orari stabiliti, per dare gratuitamente sostegno e risposte alle donne immigrate. Il fenomeno dell’immigrazione femminile infatti, che negli ultimi anni si è incrementato, richiede un’attenzione e sostegno particolare; l’integrazione e l’acquisizione dei diritti fondamentali come l’accesso alla salute, all’istruzione e ai diritti di cittadinanza sono spessi messi in pericolo dalla situazione in cui la donna si trova a vivere, dall’incomprensione delle nostre leggi e del loro iter burocratico, dalla scarsa conoscenza della nostra lingua. Vari sono i casi che le volontarie si sono trovate ad affrontare con richieste che hanno riguardato problematiche relative alla famiglia (separazione tra i coniugi, mantenimento, affido dei minori, minacce e violenza), lavoro (contratto, malattia, domande di pensione), permessi di soggiorno (decreto flussi, carta di soggiorno, ricongiungimenti familiari), violenza psicologica e fisica. In questo ultimo caso Telefono Rosa mette a disposizione un servizio di psicologhe e avvocate iscritte al gratuito patrocinio che seguono la donna nel lungo e complicato viaggio di ricostruzione della propria vita.
Adriana Spera, presidente della Commissione delle Elette del Comune di Roma, felice del successo dell’iniziativa, ha ribadito la necessità di un provvedimento istituzionale a livello nazionale e dello stanziamento di risorse strutturali, per rendere fisso presso tutte le ambasciate questo servizio.
Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, che il 7 marzo compie venti anni di attività, ha ricordato che l’integrazione è direttamente correlata agli aspetti sociali, culturali e familiari e che la conoscenza reciproca e la capacità di dialogo possono aiutare le donne a superare i momenti di difficoltà. (N.A.)
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