Il gusto della gara / 1 - Racconti di donne e olimpioniche, dietro e oltre lo sport
Lanzon Paola Lunedi, 30/07/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2012
A noi dell’UISP interessano le persone. Vogliamo capire chi sono, cosa provano, quali emozioni le guidano, quali sofferenze e quali grandi entusiasmi le accompagnano. Questo interesse è per tutti e tutte. Ci interessa capire cosa muove i bambini e le bambine dei nostri corsi di nuoto o di ginnastica, chi corre per le strade su di una bici con la maglia UISP, chi non più giovanissima riempie di storie leggere le nostre palestre. Le Olimpiadi sono il momento di esibizione dei fenomeni, di quelle donne e di quegli uomini che hanno deciso di sfidare se stesse/i e gli/le altri/e e che dedicano una parte della loro vita - con determinazione eccezionale e tanti sacrifici - a questo unico e irrepetibile momento: la gara. C’è chi quegli atleti e atlete li racconta, ed anche in questo caso interviene l’anima e la specificità di ognuno. Si può raccontare il risultato, la gara fredda e oggettiva. Si può diversamente decidere di andare oltre ed indagare cosa si cela dietro l’immagine perfetta dell’atleta. Abbiamo intervistato tre donne e atlete, diverse da tutti i punti di vista, con storie eccezionali e normali allo stesso tempo: Cristina Giai Pron (kajak slalom), Mabel Bocchi (cestista) e Ivana Vaccari (giornalista). La storia di ciascuna è la narrazione di un modo di vivere lo sport e il risultato, con entusiasmo e con equilibrio. Perché l’agonismo può essere il motore per la conquista del podio, ma anche il gusto della sfida ‘pura’ e ‘sana’.
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