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Spirito creativo

Spirito creativo

Intervista a Maria Rosaria D'Agostino - Riutilizzare, risparmiare, riorganizzare… una sfilata di abiti realizzati con materiali di scarto, spunto di riflessione sulle capacità femminili

Donatella Orioli Lunedi, 28/09/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009

Dall’analisi di studi, ricerche e sondaggi, emerge molto spesso che la sensibilità verso l’ambiente e conseguentemente il riutilizzo di materiali destinati alla distruzione è molto più femminile che maschile.

La stessa cosa vale per la creatività e per la capacità di adattarsi più facilmente a nuove realtà e, in un periodo particolarmente critico come quello che stiamo vivendo parlare di riutilizzo, risparmio, riorganizzare può diventare fonte di reddito. Di tutto ciò abbiamo avuto una conferma da un gruppo di donne imprenditrici della Vallagarina (Rovereto-Tn) che recentemente si sono cimentate in una manifestazione di sensibilizzazione sui temi del “riciclo”.

Dalla loro straordinaria fantasia hanno preso vita, attraverso la trasformazione di materiali di scarto, nuovi oggetti tra cui abiti, accessori, acconciature, ornamenti, arredi e altre proposte creative. L’evento, realizzato in collaborazione con l'Assessorato alla Vivibilità del Comune ha visto la partecipazione delle imprenditrici aderenti al Gruppo Donna Impresa di Confartigianato, ma anche molte artiste e professioniste free lance. Il centro di Rovereto ha ospitato diverse rappresentazioni ecologiche e vari stand hanno colorato e ravvivato la città. Ma è stata sicuramente la sfilata di moda ad attirare la maggiore attenzione dei presenti perché molto caratteristica e originale. I vestiti, realizzati con plastica di varia origine, carta, oggetti curiosi e dimenticati nei cassetti e ritagli di stoffe, hanno strabiliato tutti i passanti che, stupiti ed increduli, hanno ammirato le creazioni di donne fantasiose che con minuziosa pazienza e talento hanno manifestato la loro fantasia e inventiva ottenendo un eccellente risultato estetico e pratico. Gli abiti sono stati il punto centrale, accompagnati dalle meravigliose acconciature che con bizzarri tocchi di classe sono state adattate ad ogni abito. Sembra impossibile immaginare un cappotto realizzato con plastica a bollicine da imballaggio e rifiniture a collo e polsi con una vecchia tovaglia di carta e un kimono con lo stesso materiale e fiori di feltro multicolore: queste artiste del riciclo l’hanno fatto. Il vestito più sontuoso è risultato un abito da sposa confezionato con mantelline da parrucchiere e un corpino fatto con palline madreperlate, accompagnato da un bouquet di calle, ottenute con piatti di plastica e rose bianche di plastica. La fantasia senza limiti ha prodotto sicuramente l’abito più stravagante ornato e rifinito con linguette di lattine e arricchito da un copricapo di rete metallica. Dalla carta di giornale ne è uscita una gonna a pieghe e da un sacco di plastica nero per l’immondizia, impreziosito con fiori argentati di carta stagnola, un economico abito da sera.

Maria Rosaria D'Agostino è presidente delle Donne Artigiane. Presidente, è dunque vero che le donne sanno rimboccarsi le maniche più di chiunque altro ?

A mio avviso le donne e i giovani in tutti i comparti sono il patrimonio a cui tutti guardano con speranza per il cambiamento e il progresso in campo economico, sociale e politico.

La storia di millenni di lotte ed emergenze ha sicuramente allenato maggiormente le donne alle difficoltà e l'imprenditoria femminile può in questo momento proporsi come una opportunità strategica a patto che si risolvano questioni ancora sospese.

Tuttavia un desiderio che ancor più provo da vicino in quanto donna e soprattutto donna impegnata in un’azienda e sul fronte associativo, è che in questo momento di rallentamento e cambiamento siano per prime le donne stesse a riconoscere la loro importanza e il loro valore, acquisendo la consapevolezza della forza che possono essere capaci di detenere a tutti i livelli, professionali ed umani; a volte la poca autostima non produce per le donne il giusto merito in rapporto agli sforzi e sacrifici attuati.

Al di là dell’iniziativa, particolarmente originale, ci sono i presupposti per sviluppare delle attività imprenditoriali?

Tutte le iniziative che il Gruppo “Donne Impresa” del nostro territorio realizza fanno parte di un piano più ampio e proiettato al futuro che riprende anche i temi del riconoscimento e del merito; queste politiche di sensibilizzazione, di valorizzazione dell'operato e della cultura femminile possono determinare meritevoli opinioni, ma sono anche un'attuale strategia per una crescita economica ed aziendale in un mercato difficoltoso e altamente competitivo. Recentemente, il Commissario europeo agli Affari sociali, Vladimir Spidla, dopo avere ricordato la persistenza del divario retributivo di genere, ha sottolineato che “le politiche per le pari opportunità sono parte della risposta alla crisi economica. Ha precisato inoltre che abbiamo fatto progressi reali e che l'attuale rallentamento economico crea nuove sfide". A suo avviso che ruolo possono giocare le imprenditrici ?

La donna artigiana proprio per la peculiarità del suo lavoro anche in questa delicata fase sociale ed economica è orientata e determinata ad uscire dalle difficoltà con caratteristiche tipicamente femminili come la creatività e la flessibilità, che possono essere tradotte anche come ricerca d'innovazione e di qualità. È spesso affermato da studiosi ed esperti che le donne sono molto preparate, talvolta più degli uomini, sono motivate in gruppo, tenaci nel perseguire gli obiettivi, ma sul lavoro evidenziano ancora maggiori difficoltà a fare carriera, non sono sempre rappresentate ai vertici. Questi sembrano luoghi comuni forse superati, invece sono ancora problemi d'attualità che le imprenditrici artigiane intendono affrontare, promuovendo una cultura per la visibilità e la maggiore presenza femminile in tutti gli ambiti. Solo il superamento di queste sfide porterà al duplice successo: il miglioramento della questione femminile in termini occupazionali e capacità di produrre reddito, e la svolta sociale ed economica.



(28 settembre 2009)

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