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SPECIALE ELEZIONI POLITICHE 2013 /  Carolina Girasole (Lista Monti) e Adriana Poli Bortone (Grande S

SPECIALE ELEZIONI POLITICHE 2013 / Carolina Girasole (Lista Monti) e Adriana Poli Bortone (Grande S

Tre domande a Carolina Girasole (Lista Monti) e ad Adriana Poli Bortone (Grande Sud) sul rapporto tra criminalità ed economia nel Paese e sui problemi del mezzogiorno

Giovedi, 21/02/2013 - Abbiamo intervistato Carolina Girasole (Sindaca antindrangheta di Isola Capo Rizzuto e candidata alla Camera dei Deputati per Scelta Civica con Monti) e Adriana Poli Bortone (più volte Deputata al Parlamento italiano ed europeo con AN. Oggi capolista al Senato in Puglia per il movimento Grande Sud). Abbiamo posto ad entrambi le stesse domande ed ecco le loro risposte a confronto.



La criminalità organizzata, come dimostrano le tante inchieste, è entrata nel tessuto economico in modo pervasivo ormai da decenni inquinando palesemente il tessuto economico delle imprese italiane sia a nord che a sud. Cosa intende fare per sconfiggere tale fenomeno?

Carolina Girasole. Questo è uno dei problemi gravi che l’Italia deve affrontare. La criminalità di basa innanzitutto su due poteri: sul potere economico che viene combattuto dalle forze dell’ordine, sia dalla magistratura con l’attacco ai beni delle organizzazioni mafiose Tutto questo deve essere ancora di più rinforzato e rispetto ai beni confiscati deve essere una priorità nelle varie agende. Ma la criminalità organizzata si basa anche più sul potere di infiltrazione, sul condizionamento che ha nei territori in cui è presente e quindi il condizionamento sui Consigli Comunali e sugli Enti Locali. Questa è sicuramente un'altra priorità, per sconfiggere la criminalità organizzata bisogna combatterla su tutte due i fronti.

Adriana Poli Bortone. Di concreto e immediato penso si possa fare ciò che acuisca e renda più forti più e cogenti le sanzioni contro chi commette gesti criminali. Ma io ritengo che ci debba essere un processo molto più lungo di rifondazione culturale per evitare che criminalità organizzata, lobby economiche e -perché no- anche politiche, trovino ancora degli intrecci che nulla hanno a che fare con il cosiddetto e famoso bene comune, ma hanno molto a che fare col bene personale di qualcuno. Quindi è un processo che deve ricominciare da un'educazione collettiva alla legalità.



Il sud negli ultimi anni risponde ad un'esigenza di cambiamento rispetto ad una subalternità economica decennale. Oggi tanti giovani sembrano voler ritornare dopo la enorme emigrazione del dopo-unità, pensiamo al fenomeno antropologico della “restanza”, o pensiamo anche alle donne che si sono ribellate alla 'ndrangheta ora, e prima alla mafia. Un sud che reagisce e si ribella. Pensa che la politica possa sostenere concretamente questo cambiamenti e in che modo?

Carolina Girasole. La politica deve sostenere questo cambiamento, lo deve fare con coraggio, mettendo in campo sicuramente idee, facendo delle scelte perché poi le idee passando attraverso le gambe e le menti delle persone che vogliono raggiungere degli obiettivi. E allora anche la scelta di alcuni candidati presenti nelle liste dice chiaramente gli obiettivi che vogliono essere raggiunti. La crescita del sud passa anche attraverso il contributo di donne, di giovani, di uomini. Sicuramente passa attraverso il coraggio di mettere in campo scelte decisive e cambiamenti drastici perché la Calabria non potrà arrivare agli standard europei e italiani, se continua a restare bloccata e non reagire a quelli che sono i condizionamenti. Dalla mia esperienza di cinque anni all’interno di un Ente Locale, che è stato sciolto per infiltrazione mafiosa e che ha subito in questi cinque anni molte intimidazioni, mi porta a comprendere fino in fondo quante strategie gli Enti Locali devono mettere in campo per questi tentativi di condizionamento che bloccano la crescita e lo sviluppo in questi territori. La mia candidatura nasce da questa esperienza e non sono stata candidata perché appartengo ad un partito, ma per l’esperienza chiara e concreta che ho avuto in questi cinque anni sia come sindaca che come vice presidente di Avviso Pubblico. Ho conoscenza della difficoltà degli Enti Locali, la prima cosa che farò è mettere in campo tutte quelle strategie e quegli strumenti che servono agli Enti Locali della Calabria per superare questo gap, questo ritardo che abbiamo e che è dovuto a scelte politiche sbagliate del passato. Quindi porterò fino in fondo quelle che sono le soluzioni che servono agli Enti Locali e al mezzogiorno

Adriana Poli Bortone. Io eviterei di accostare sempre il nome del sud a quello della mafia, della camorra e della 'ndrangheta, perché se siamo noi stessi a dare questa immagine di noi credo che siamo perdenti all’origine. A me piace parlare del sud come di tanti giovani bravi, operosi, bravi professionisti, bravi artigiani, bravi operai i quali intendono lavorare con scrupolo e professionalità e devo dire che il nostro sud è pieno di questa bella gente. Purtroppo non siamo riusciti a dare delle risposte giuste per fare in modo che i giovani rimangano a lavorare nel sud. In questo senso io credo che sia stato un delitto che a partire dalla mia regione, dalla Puglia, non si siano saputi ben utilizzare i fondi comunitari che potevano incentivare i posti di lavoro, ma per poterne creare assolutamente dei nuovi. Penso che tutta la nuova programmazione comunitaria dovrebbe essere rivolta a creare posti di lavoro per i giovani e per le donne. Penso al tema delle grandi infrastrutture noi abbiamo lanciato un piano per il turismo e i beni culturali. Solo utilizzando bene i fondi comunitari concordandoli per le regioni del sud si possono fare dei progetti molto importanti: da un piano per il turismo per i beni culturali, ad un piano energetico per il mezzogiorno ad un piano dei porti e degli aereoporti, tutti interventi che sono di carattere infrastrutturale che determinano lavoro e sviluppo per il territorio e quindi lavoro permanente



Secondo lei esiste una politica al femminile, lei ha potuto constatare come amministratrice in che modo le donne che amministrano “fanno la differenza”?

Carolina Girasole. Sicuramente la donna rispetto all’uomo ha una sensibilità diversa, ha un'attenzione diversa per le famiglie, ma è anche diverso il modo di amministrare che vuol dire farlo in maniera diversa non perché siamo più brave, ma perché abbiamo più determinazione rispetto agli uomini, ho potuto constatare come voler raggiungere obiettivi ben precisi, voler fare gli interessi generali porta ad una concretezza maggiore rispetto agli uomini

Adriana Poli Bortone. Secondo me sì, fanno la differenza. Credo che innanzitutto la donna non perde la sua umanità e già questo è un dato molto importante nel senso che si approccia ai temi e alla declinazione della politica con quella dote di umanità che la allontana dal cinismo della politica. E’ importante soprattutto per il governo degli Enti Locali e per gli Enti Regionali che ci siano delle donne perché oggi il tema più importante per il futuro è quello di come affrontare il nuovo welfare. Soltanto una sensibilità squisitamente femminile, secondo me, può dare la priorità ad un progetto che altrimenti sarebbe continuamente messo da parte.

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