CIA/Donne in Campo. SPECIALE EXPO 2015 - Per ripristinare un sano ed equilibrato rapporto con l’ambiente, tutelando le produzioni di nicchia, la biodiversità e le tecniche tradizionali. Le donne sono custodi del connubio tra cultura e natura
Redazione Mercoledi, 01/07/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2015
Le parole chiave che valorizzano il mondo agricolo sono quattro: identità, territorio, coltura e cultura. Quattro parole che sono anche quattro concetti fondamentali che tendono verso un obiettivo concreto: far riscoprire il territorio e l’agricoltura attraverso la bellezza del paesaggio che fonde natura e cultura e descrive con le sue forme il rapporto inimitabile che ogni comunità ha saputo stabilire con il proprio ambiente naturale. Tutto questo è alla base dell’idea di sovranità alimentare, che ha trovato sintesi nella Dichiarazione di Nyéléni, nel 2007 in Mali, sottoscritta da 500 rappresentanti di oltre 80 Paesi. Donne in Campo ha fatto propria quella dichiarazione e ne mettono in pratica i principi con il lavoro quotidiano delle aziende aderenti, nella consapevolezza che i prodotti agricoli sono creazioni ‘culturali’ e che l’Italia ha una delle più progredite conoscenze agroalimentari del mondo. L’Italia, oltre a produrre alimenti di eccellenza, ha saputo costruire nel tempo bellissimi e inimitabili paesaggi rurali contribuendo al progresso delle identità locali.
Il modello di sviluppo territoriale integrato tende a valorizzare, insieme alle produzioni tipiche di qualità, anche l’originalità dei paesaggi rurali che le caratterizzano. Questo ha fatto sì che la più recente ‘rivoluzione agricola’ abbia contribuito a modellare ogni spazio coltivato mantenendo o ripristinando un sano equilibrio con l’ambiente, avendo cura di tutelare la ricca biodiversità del nostro paese, riscoprendo tecniche colturali tradizionali, valorizzando i suoi paesaggi rurali storici. Al centro di tutto questo vi è una costante attenzione al rapporto tra etica ed estetica, tra qualità e multifunzionalità. Il riferimento è il ripensamento a livello globale della pratica e del ruolo dell’attività agricola e dei modelli alimentari, teso ad armonizzare la produzione alla riproduzione delle risorse, a riequilibrare il sistema produttivo con quello commerciale salvaguardando i sistemi e le culture locali, la tutela della salute e la bellezza dei paesaggi rurali.
Le donne sono le custodi di questa concezione. In quanto portatrici dei valori della diversità sono convinte del valore e della ricchezza della pluralità e sono protagoniste di questo cammino che porta a una nuova valorizzazione del sistema agricolo-alimentare italiano. In occasione del convegno organizzato a Teramo (settembre 2013) sul tema ‘Sovranità alimentare e difesa del territorio’ Donne in Campo ha concentrato la sua attenzione sulla completezza che l’attività agricola ha in un’ottica di sovranità alimentare rispetto alla creazione di paesaggi, alla salute e al sapere collettivo delle comunità umane. In particolare è stata fatta una riflessione sull’agricoltura italiana che è visione del mondo, che è paesaggi inimitabili, che è bellezza, che è salute, che è etica dei processi. Un’agricoltura che è perno principale di un modo d’essere e di una sapienza individuale e collettiva apprezzate nel mondo al punto da farne un marchio, il made in Italy, ma che in verità è oltre, molto di più. ‘Nutrire’ è un atto femminile. Non a caso sono le donne le custodi delle tradizioni contadine e le migliori garanti di un’agricoltura sostenibile che coniuga il diritto dell’alimentazione con il dovere di salvaguardare le risorse naturali e la libertà di produrre.
Le esperienze che fanno vivere queste idee sono molte: dal ripopolamento di contrade disabitate alla rete degli agriturismi, dalle aziende biologiche all’agricoltura sociale, le imprese - soprattutto quelle a guida femminile - assumono la multifunzionalità come visione strategica che riesce a tenere insieme i conti e il rispetto per l’ambiente e le tradizioni, l’amore per il paesaggio e la valorizzazione di antiche tradizioni e saperi. Senza contare, poi, l’importanza di particolari colture o allevamenti in alcune specifiche realtà come quelle montane, dove è fondamentale il lavoro di presidio e manutenzione che gli agricoltori svolgono a tutela del territorio. Mentre le donne per secoli hanno tramandato le culture popolari, narrando la sera davanti al camino le storie antiche e mantenendo viva la montagna.
Il paesaggio agricolo italiano è un invidiabile patrimonio di ricchezza, varietà, storia e tradizioni. È una risorsa economica trascurata e sotto il costante attacco di cementificazione selvaggia e dissesto idrogeologico, nonostante il turismo rurale e l’indotto legato all’enogastronomia tipica valgano miliardi. La difesa del territorio è dunque un imperativo che va assunto come obiettivo strategico in una condivisione e consapevolezza sempre più vasta.
redazionale
IL FORUM DI NYÉLÉNI (2007)
• La sovranità alimentare è il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, in forza del loro diritto a definire i propri sistemi agricoli e alimentari.
• Pone le aspirazioni e i bisogni di coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti al cuore dei sistemi e delle politiche alimentari.
• Difende gli interessi e contempla le future generazioni.
• Offre una strategia di resistenza e smantellamento rispetto all'attuale sistema commerciale alimentare sostenuto dalle corporation e un orientamento per i sistemi alimentari, agricoli, pastorali e della pesca definiti dai produttori e utilizzatori locali.
• La sovranità alimentare riconosce priorità a economie e mercati locali e nazionali; promuove un commercio trasparente che garantisca redditi equi a tutte le persone così come il diritto dei consumatori al controllo sulla propria nutrizione.
• Assicura che i diritto d'uso e gestione di terre, territori, acque, semi, mandrie e biodiversità siano nelle mani di coloro che producono cibo.
• La sovranità alimentare implica nuove relazioni sociali libere da oppressione e ineguaglianze fra uomini e donne, popoli, gruppi etnici, classi economiche e generazioni.
Definizione di Sovranità Alimentare tratta dalla Dichiarazione di Nyéléni, Mali 2007
Lascia un Commento