Sabato, 16/12/2023 - E’ entrato nel vivo Sottodiciotto Film Festival & Campus che si svolge al cinema Massimo di Torino fino al 18 dicembre (ingresso rigorosamente gratuito), confermando la propria natura, «dei giovani e per i giovani», come hanno sottolineato i due direttori artistici Cristina Colet ed Enrico Verra.
Da quest’anno ha avuto inizio un piano triennale che punta a coinvolgere sempre di più le scuole di cinema europee: « Cominciamo con l’animazione, nei prossimi anni ci dedicheremo alla finzione e, infine, ai documentari » spiegano i direttori.
«È una novità importante per noi, vogliamo che Sottodiciotto diventi la casa dei registi e delle registe del futuro, anche in linea con il nostro motto di quest’anno, “Shaping Tomorrow - Dare forma al domani”».
Gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Animazione di Torino incontrano quindi i loro omologhi della Gobelins School di Parigi e della Moholy-Nagy University of Art and Design di Budapest, coordinati dalla regista Maya Yonesho: una vera residenza artistica li attende, in cui mostrare i loro progetti, conoscersi ed ispirarsi a vicenda.
Sottodiciotto Film Festival & Campus nasce nel 2000 su iniziativa della Città di Torino e dell’AIACE Torino come luogo di crescita e dialogo intergenerazionale per dare visibilità ai prodotti audiovisivi realizzati dagli under 18 ed al cinema legato ai temi dell’infanzia, dell’adolescenza e della gioventù.
Giunto alla sua XXIV edizione, la 'kermesse' è una vetrina di proiezioni di alta qualità che ha ottenuto il favore del pubblico e dei media, organizzando una serie di eventi gratuiti dedicati a tutte le tipologie di spettatori: anteprime nazionali, retrospettive, conferenze tenute da importanti ospiti italiani e internazionali, unitamente a programmi speciali.
“Shaping Tomorrow” è, dunque, la linea guida dell’edizione 2023 e ribadisce la specificità di un festival bene attento a dare visibilità e spazio alla creatività delle nuove generazioni ed alla loro capacità di modellare l’immaginario, le prospettive e le visioni del prossimo futuro.
Il cartellone presenta un totale di 281 film, tra lungometraggi e cortometraggi, di cui 128 in proiezione per tutto il pubblico, 134 selezionati nel Concorso delle Scuole (realizzati dalle Scuole dell'Infanzia e Primarie, Secondarie di I e II grado) e 19 nel programma riservato alle Scuole.
Molte le sezioni in concorso del Festival, a cominciare dal Premio Generazione Futura riservato ai lungometraggi internazionali che riflettono sulle tematiche legate all’universo giovanile.
Diversi per genere e provenienza, i sette titoli in gara - 5 le pellicole internazionalmente ‘di Donna’ - che quest’anno dedicano una prevalente attenzione alle relazioni personali — passionali, amicali e parentali — ed alla forza, spesso irresistibile, dei sentimenti che le governano: dall’amore che non conosce regole e barriere sociali nel film inaugurale del Festival, “Simple comme Sylvain (The Nature of Love)”, dell’attrice e regista francese Monia Chokri, alle amicizie sconvolgenti che nascono tra le giovanissime protagoniste di “A Song Sung Blue”, della cinese Zihan Geng, e di “Valoa valoa valoa (Light Light Light)”, della finlandese Inari Niemi, alla solidarietà fraterna che si instaura tra due collegiali quindicenni in “Yurt (Dormitory)”, del turco Nehir Tuna, per arrivare all’affetto incondizionato della piccola Cléo, per la tata che l’ha cresciuta, in un altro lungometraggio già molto amato proveniente da Oltralpe, “Àma Gloria” di Marie Amachoukeli, anche sceneggiatrice della pellicola, presentata a Cannes quest’anno come film d'apertura della Semaine de la Critique e poi al Giffoni Film Festival.
Testo, quello della regista francese, di grande impatto sia emotivo che visivo, il racconto intimo e delicato della relazione materna tra una tata ed una bambina che, con la sua disarmante semplicità, offre allo spettatore uno spaccato vivo dell'anima dei due personaggi.
“Il film è dedicato a Laurinda Correia, la donna che si è presa cura di me quando ero piccola (..). Con questo film – ha dichiarato la regista - volevo parlare delle persone che si prendono cura dei bambini per vivere, e di come il legame affettivo a volte superi i limiti predefiniti del proprio lavoro. Nella nostra società, dove la maternità è santificata, penso che sia un tabù dire che non solo i genitori possono scoppiare d’amore per i propri figli, o che, al contrario, un bambino possa provare quell'amore assoluto per una persona che non è un genitore. Non lo dici nemmeno alla tua famiglia. È un amore segreto, quasi clandestino, non detto. Ed è proprio perché è segreto che ho voluto parlarne”.
Completano il concorso il film franco-tedesco “Luise” di Matthias Luthardt, ambientato nell’Alsazia del 1918, in cui la guerra sovverte gli stereotipi di genere, ed “Elaha”, della tedesca Milena Aboyan, in cui, invece, la soggezione ad una cultura conservatrice induce una ventiduenne curda a tentare di ricostituire la propria verginità in vista del matrimonio.
In costante crescita all’interno del Festival la sezione dedicata all’animazione, quest’anno particolarmente articolata e ricca di proposte, anche curiose e inedite. Tra queste, la maratona Zerocalcare, in cui per la prima viene organizzata la proiezione cinematografica integrale delle due serie animate, realizzate da Netflix, di cui il fumettista è autore e voce narrante, “Strappare lungo i bordi” e “Questo mondo non mi renderà cattivo”, e la serata dedicata alle piccole, e migliori, produzioni indipendenti che costellano il variegato, provocatorio e irriverente mondo delle animazioni su YouTube.
Due i lungometraggi da non perdere: il premiatissimo “Four Souls of Coyote” di Áron Gauder, candidato dall’Ungheria agli Oscar 2024, e “Le Petit Nicolas – Qu’est-ce qu’on attend pour être heureux?”, di Amandine Fredon e Benjamin Massoubre, incentrato sulla creazione dell’amatissimo personaggio del piccolo Nicolas ad opera di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé, già presentato al Future Film Festival 2023 di Bologna-Modena, a fine novembre (https://www.noidonne.org/articoli/future-film-festival-2023-dopo-i-premi-di-bologna-da-oggi-a-modena-20125.php).
In proiezione esclusiva per gli spettatori del Festival anche il lungometraggio “ARF”, di Simona Cornacchia e Anna Russo, capace di parlare ai bambini di dittature, razzismi e campi di prigionia attraverso la fantasiosa storia di un cucciolo d’uomo e della cagnetta che lo ha allevato.
La sceneggiatura è tratta dal libro omonimo di una delle due registe, Anna Russo.
E proprio oggi si tiene l'anteprima assoluta di questa fiaba alla presenza delle due registe Anna Russo e Simona Cornacchia
Info to:
https://www.sottodiciottofilmfestival.it/
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