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Sostegno per riapertura centro antiviolenza dell'Aquila

Sostegno per riapertura centro antiviolenza dell'Aquila

Riceviamo e pubblichiamo la nota diffusa dalle donne in nero

Giovedi, 14/05/2009 -
Il Centro antiviolenza per le donne della provincia dell’Aquila è un progetto iniziato circa due anni fa dal gruppo donnEmanifestE, composto da moltissime realtà di donne del territorio, associazioni, gruppi, movimenti, tra cui anche le Donne in Nero dell’Aquila.

Il Centro per diventare operativo, si è appoggiato presso i locali del Consultorio AIED, che partecipa al progetto, così come l’associazione Biblioteca delle donne, anch’essa ospitata negli stessi locali situati nel centro storico dell’Aquila.

Il Centro antiviolenza conta su circa venti donne del gruppo donnEmanifestE, che hanno garantito alle donne che si sono rivolte al Centro: consulenza gratuita legale, psicologica e medica, avvalendosi della collaborazione di psicologhe, di ginecologhe e di un'avvocata, con la copertura iniziale di un primo finanziamento da parte della provincia dell’Aquila.

Al Centro, in due anni di attività si sono rivolte moltissime donne italiane e migranti, vittime di violenza maschile, soprattutto domestica.

Dopo il terremoto la sede non è più agibile e tutte le donne del Centro, sia le operatrici che le utenti, vivono oggi la condizione di sfollate.

Nonostante questa difficilissima e dolorosa condizione, è convincimento di tutte le donnEmanifestE, l’urgenza di riaprire un luogo fisico per ridare visibilità al Centro antiviolenza, per riannodare i fili delle relazioni con le donne e per ricostruire un luogo di accoglienza e di scambio di vissuti per le donne, soprattutto in un momento come questo, nella morsa di una emergenza di vita, che spinge a chiudere in se stessi i nuclei familiari e rafforza i rapporti di potere tra uomini e donne al loro interno.

A fronte dell’incertezza dei tempi della ricostruzione, dell’entità dei fondi e della loro destinazione, la necessità prioritaria per il Centro è di ricostruire da subito un luogo, anche provvisorio e precario, ma riconoscibile per le donne, per poter riprendere la propria pratica e non perdere l'esperienza maturata finora.

La condizione di grande difficoltà di tutte le donne che hanno dato vita al progetto del centro antiviolenza, ci impedisce di far fronte da sole alla ripresa dell’attività del Centro, e per questo avremmo bisogno di un sostegno concreto attraverso una campagna di solidarietà per il Centro antiviolenza dell’Aquila.



Per info: Simona Giannangeli 335/8305681, Valentina Valleriani 328/2424103.

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