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SOS PER LA MIA TERRA

SOS PER LA MIA TERRA

La Bassa Modenese ha bisogno di noi: AAA VENDESI POESIE

Giovedi, 31/05/2012 - Le prime luci del giorno hanno riacceso le montagne, io sono lontana, mi mancano i miei orizzonti piatti, mi mancano i miei pioppeti, mi mancano tutte quelle cose che non vedrò più perché il terremoto le ha rase al suolo.Ho passato questi giorni a raccontarmi che sono fortunata, che nessuno dei miei è fra i morti o i feriti, che non avevo niente quindi non ho perduto niente, che non ho nemmeno il ricordo della paura. Ma non serve, ho uno squarcio dentro, la mia gente dorme per strada, ha paura, ha perso le case, i monumenti, le certezze, il lavoro e io sono qui impotente e inutile. Ho pensato che non ho niente da offrire...poi ho pensato che l'unica cosa che possiedo sono le mie poesie. E ho pensato: quando la Bosnia aveva bisogno di noi è bastato pubblicare su un giornale di Finale Emilia "aaa poeti cercasi" ed è nato un concorso, poi un'associazione, poi tanti viaggi con aiuti per quella terra. ADESSO QUI SCRIVO "aaa poesie vendesi" e chiedo a tutte/i quelli che le leggeranno di fare un versamento su questo conto kapipal: MUMBLE: Raccolta Fondi Comuni Terremotati Area Nord Modena.

Non so inserire il link basta copiare quanto sopra su google e si apre.

Sono giovani della bassa, di Bologna e di Ferrara che hanno un giornale. Potete trovarlo online, lavorano per il futuro della loro terra!



Alla mia Bassa



E' strano quanto male possa fare una pietra

che appartiene a quei giorni che hai già perso

se la vedi ammucchiata per terra

dove sostavi all'ombra di una torre.

E' strano quanto dolore sconosciuto

ti precipiti dentro nel sentire

che la tua gente dorme fuori casa

e tu non sei con loro ad aspettare.

E ti accorgi di far parte di un tutto

che nessun censimento può chiarire,

di essere quel numero che manca

nella lista delle condivisioni.

La lontananza è un mare di paure,

è l'impotenza del non fare nulla

e il non essere lì dove dovresti

anche soltanto soltanto ad ascoltare il vuoto

di una torre che neanche più vedevi

perchè era normale fosse lì.





Ho al collo una foglia dorata

raccolta nelle campagne della Bassa

è pesante come la mia impotenza

è leggera come le mie certezze.

Guardo immagini che non vorrei vedere

cerco tracce fra polvere e macerie

la mia terra è madre di dolore,

i miei amici figli maltrattati.

Vorrei tagliare il cordone ombelicale

e dirle che la odio ma non posso

è appiccicata a me come la pelle

e scende sulle guance col suo sale.

Mi manca il tempo, ci vorranno anni

per vedere di nuovo le sue quieti

l'afa che cambia la luce delle piazze

l'ombra rifugio sotto le sue torri.

Quella foglia è legata a una catena

e lì mi aggrappo per restare a galla

ogni maglia è lo sguardo di qualcuno

che è li e lavora per ricominciare.



GRAZIE A TUTTI

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