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Sorridimi ancora: storie di femminilità violate

Sorridimi ancora: storie di femminilità violate

"Le invisibili" - Una drammaturgia di Emanuela Giordano e Lidia Ravera ispirata al libro edito da G. Perrone: "Donne ancora bambine oggetti di scambio e di violenza sessuale, uccise, sfigurate dall'acido per mano di un fidanzato, di un

Di Sabatino Guendalina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2008

Il Teatro Stabile d'Abruzzo e la Società per Attori, da un Progetto della Provincia di L'Aquila in collaborazione con Smileagain, l'associazione impegnata contro l'acidificazione delle donne nei paesi asiatici, hanno presentato lo scorso maggio in anteprima nazionale nel Teatro Comunale del capoluogo abruzzese "Le Invisibili", una drammaturgia di Emanuela Giordano e Lidia Ravera ispirata al libro "Sorridimi ancora: dodici storie di femminilità violate" edito da G. Perrone. Storie vere accadute in paesi dove l'esistenza femminile è senza diritti. Donne ancora bambine oggetti di scambio e di violenza sessuale, uccise, sfigurate dall'acido per mano di un fidanzato, di un marito o di un altro familiare. Delitti insensati, impuniti, compiuti per dimostrare il potere di decidere il destino di qualcuno che conta meno di te. Storie raccontate con poetica sublime. "Una preghiera laica per riflettere sui comportamenti umani incomprensibili, sulla gratuità del male. Ho immaginato che il racconto fosse un'epica corale - dice l'autrice e regista Emanuela Giordano - costruita partendo dall'universalità dell'adolescenza femminile: la bellezza, il gioco, il candore delle illusioni e delle confidenze, per approdare poi alle esperienze terribili vissute nei matrimoni combinati. Ho scritto il testo con Lidia Ravera, alla quale ho chiesto di porsi come 'testimone', come voce di tutti noi che cerchiamo il filo che lega la nostra vita alla loro, private della dignità di persone". Le attrici Claudia Gusmano, Sabrina Knaflitz, Serena Mattace Raso, Antonia Renzella, Laura Rovetti, Silvia Siravo, Eugenia Scotti danno voce e volto a Saira punita per la povera dote, a Nasreen e Nassera che non si volevano sposare, a Tasneem che è andata dalla madre senza il permesso del marito, a Mumtaz che si è rifiutata di vendere la figlia, a Shanaz che non ha abbassato gli occhi quando avrebbe dovuto, a Sabra che voleva studiare. Riflessioni di un teatro civile da non perdere, in tournée da marzo 2009.


(5 agosto 2008)

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