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Somo più intelligenti le Miss o le astrofisiche?

Somo più intelligenti le Miss o le astrofisiche?

Anche quest'anno ai Castelli Romani si svolge il concorso per l'elezione della “più bella del reame”, tra degrado ambientale e politico

Venerdi, 02/08/2013 - Potevamo non mancare anche noi al fatidico appuntamento? Su un territorio su cui pende la scure dell'inceneritore, la raccolta differenziata è un lusso di pochissimi quartieri che danno l'alibi ad amministrazioni corrotte per dire che “sì, si fa”, dove speculazione edilizia e cementificazione, connesse al riciclaggio di denaro sporco, la fanno da padrone in uno dei territori più belli che si siano mai visti, in un territorio che ormai ha quasi solo un pronto soccorso, massimo due, per una popolazione di 400 mila abitanti, mancavamo solo noi al fatidico appuntamento. Quale vi chiederete? L'elezione di Miss Castelli Romani, è ovvio.

Abito ad Albano Laziale da numerosi anni e passeggiando per il mio comune mi imbatto distrattamente in una locandina e colgo al volo la frase (sempre fatidica), MISS CASTELLI ROMANI, proseguo per i fatti miei (chi se ne importa) ma poi ci ripenso e torno indietro, non fosse altro perché quest'anno alla RAI, le giornaliste del nostro servizio pubblico, dopo anni di dure lotte e battaglie per una Rai rispettosa della differenza di genere, sono finalmente riuscite ad abolirlo.

Segno dei tempi, come sempre in Italia, il popolo è diviso: c'è chi vuole la miss e chi non la vuole. Così tanto per riparare al maltolto della RAI, i Castelli Romani si affrettano anche quest'anno a rieleggere la loro, con tanto di orgoglio mascolino e arroganza femminea.

Chi c'è dietro l'elezione di Miss Castelli Romani? Il mondo della moda e dello spettacolo naturalmente, dei centri commerciali, dei giornali Il Tempo e Il Messaggero, di Mediaset e perfino dell'aristocrazia nella persona del principe Carlo Giovannelli. Niente di meno, niente di più! Leggasi allora, quanto di meglio esiste sul mercato! Vi sarete accorti che suona ironico... in effetti, per come vanno i mercati di questi tempi, è meglio non nominarli.

Nell'impassibilità degli “uomini politici” di destra e di sinistra, che fanno finta di non accorgersi di quanto succede sul loro territorio, si svolge ormai da vent'anni il fatidico concorso. Ma poi in fin dei conti gli affari sono affari e in nome di che ci si dovrebbe agitare tanto? Se perfino l'art. 3 del regolamento al concorso recita che lo scopo è del tutto “culturale”, se perfino la Mission dell'associazione che lo promuove è “attraverso l'apporto delle idee e delle iniziative delle persone, tendere allo sviluppo culturale e sociale della collettività.” Ma quanta cultura! Allora però, chi gliel'ha fatto fare a Margherita Hack, quando era giovane, di mettersi sui libri e dietro i telescopi a “rimirar le stelle” piuttosto che farsi una breve camminata in costume da bagno su una passerella? Insomma si risparmiava anni di fatica e rendeva comunque al nostro paese un “valore culturale aggiunto”. Ma allora è lecito chiedersi: sono più intelligenti le miss o le astrofisiche? E' questo il problema.

Ma chi se ne importa se nelle giunte dei Castelli Romani non esistono quasi per nulla donne assessore, nei consigli comunali siedono una o due donne, le mamme non riescono ad iscrivere i bambini agli asili nido per mancanza di posti disponibili, il pagamento delle rette anche per quelli pubblici supera i 400 euro (i pannolini vanno comprati a parte). Chi se ne importa se i consultori chiudono, se a scuola crollano i soffitti, come è successo a Ciampino, se i papà devono provvedere a fornire i loro figli di carta igienica prima di mandarli a scuola, perché la scuola non può comprarla. Chi se ne importa se la discarica di Montagnano sta invadendo i nostri vigneti, se bastano pochi chilometri per allontanarsi dai centri abitati e assistere al degradante spettacolo di una prostituzione sempre più diffusa che proviene dall'Africa e dai paesi dell'Est. Sì perché lì c'è la fame, quella vera. Quella che pochi di noi conoscono, ma che forse farebbe bene a tutti sapere cos'è lo stomaco vuoto, se non altro per farci abbassare la testa di fronte al dolore e alla povertà altrui, e finirla una volte per tutte con l'arroganza di chi ha e ha avuto tutto dalla vita e si sente padrone del mondo. La fame è probabile che se la ricordino solo persone ormai “anziane” che hanno vissuto la guerra, tutti gli altri sono i figli maschi, “cresciuti veramente male”, del boom economico e del consumismo.

Ora mi direte, che c'entra tutto questo con Miss Castelli Romani? (Un'altra a fare la predica, una che non è moderna, una che sarà di sicuro una femminista brutta e racchia). La Miss invece è innocua, anzi ci colora la vita in un periodo così triste di crisi economica. Lasciatemi prima entrare nei dettagli e poi, per chi avrà la bontà e la pazienza di continuare a leggere, vi dirò la mia opinione.

Il fatto è che i “problemi reali” non si risolvono voltandogli le spalle, che alla felicità non ci si volge sbirciando una giovane donna seminuda e compiacente (Ruby docet), la sessualità “vera” è qualcosa di meraviglioso e totale che implica un mettersi in gioco, uno scambio, una reciprocità, fatta di sentimenti, di dialogo, di emozioni, di costruzione anche faticosa, tra uomini e donne adulti, che è probabile oggi nessuno conosca più. E già non sappiamo come essere felici, non sappiamo neppure più cosa sia la sessualità, per questo abbiamo bisogno di surrogati avvilenti, di imbastire lo “stantio” teatrino della donna oggettualizzata che accontenta (di poco) tutti: donne narcotizzate e uomini impotenti. Segno dei tempi. Se gli uomini sono tristemente impotenti così lo è tutta la società che quegli uomini e quelle donne hanno costruito: ecco appunto, impotente. Infatti non si riesce a risolvere nessuno dei problemi veri, ossia quelli gravi che ci affliggono in questo momento, così come non siamo felici, così come raggiungiamo “l'orgasmo fisico ma non quello autentico”. Ora non ditemi che sono addirittura andata a rispolverare Wilhelm Reich, perdonatemi, ma è inevitabile. Non è mia colpa se il grande filosofo austriaco aveva precorso i tempi.

Suvvia però non tutto è perduto, io credo nelle infinite risorse dell'uomo (e delle donne!), e sebbene i principi Giovannelli furono conti dell'Impero d'Austria (ancora l'Austria), mi auguro un bel moto risorgimentale per il prossimo anno. Invece di una coroncina finta e di una striscia di carta a traverso, un bell'assegno di studio oppure un lavoro a tempo indeterminato per la più capace delle ragazze!!!





di Loredana Massaro

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