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Solo tre parole: gratitudine, paesaggio, festa - di ENCICLOPEDIA DELLE DONNE

Solo tre parole: gratitudine, paesaggio, festa - di ENCICLOPEDIA DELLE DONNE

A Milano l'incontro per 'restituire la coralità di cui l’enciclopedia è espressione'

Martedi, 13/03/2012 -
29 febbraio, giorno bisestile alla Casa della cultura di Milano si è parlato dell’enciclopedia delle donne: www.enciclopediadelledonne.it. Sala molto popolata, di persone di tutte le età, donne e uomini e un tavolo sovraffollato e a turni, per restituire la coralità di cui l’enciclopedia è espressione, così che fra pubblico e tavolo le distanze erano davvero brevi.



Salvatore Veca non è ancora un autore dell’enciclopedia ma ne ha parlato dimostrando una grande attenzione alle modalità e agli obiettivi dell’enciclopedia. Veca ha sottolineato quella definizione di “festa a inviti” nella quale ciascun autore e autrice stabilisce una relazione con la persona che invita, vicina, nelle sue parole, a quello spirito squisitamente enciclopedico della civiltà della conversazione indagata da benedetta craveri, nella quale le donne hanno avuto una parte così importante.

L’enciclopedia è un progetto che parla di donne di ogni epoca e luogo, e che ospita biografie di donne illustri, dimenticate e comuni, donne che non entrerebbero in nessuna altra enciclopedia, ma che parlano del loro tempo, contribuendo a restituire un storia degna di questo nome, a riparare a un peccato originale che nel dimenticare le donne sfuma i contorni di una storia comune che ne risulta manchevole e sfocata, zoppa.

Ecco che dunque l’enciclopedia occupa uno spazio pubblico, quello della rete che oramai è uno spazio pubblico a tutti gli effetti.



Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri (autrice di molte, bellissime voci) ha spiegato perché oggi una enciclopedia si può pensare solo in termini molto diversi rispetto al passato, in termini di paesaggio e non più di albero: l'albero implica una gerarchia e posizioni assunte una volta per tutte; il paesaggio implica invece un soggetto che esplora e conosce nel suo andare, una idea di percorso e di incontro che non implica gerarchie prestabilite, ma consente appunto un cammino continuo e un perpetuo aggiornamento.



Giuliana Chiaretti ha parlato dell’importanza che hanno le donne “comuni” della enciclopedia: la narrazione del percorso di donne che abbiamo incontrato, è un atto di riconoscimento, la dimostrazione che sappiamo guardare nella nostra vita con attenzione. Chiaretti ha parlato anche della gratitudine come parola forte della enciclopedia: vuoi perché tutto questo lavoro che si accresce ogni giorno è sotto il segno dell’impegno libero e gratuito di autori, autrici, curatrici, vuoi perché la gratitudine nei confronti delle donne che hanno preceduto e ci hanno vissuto accanto è di primaria importanza (e nel blog il riferimento esplicito è a Cristina di Belgiojoso: che le donne felici del futuro siano grate a quelle che le hanno precedute….). Chiaretti ha sottolineato il valore della gratitudine come fattore di coesione sociale, fondamento quindi di una comunità che si riconosce intorno a dei valori: molto più quindi di un generico apprezzamento, ma quasi una proposta etica e politica.



Sylvie Coyaud ha sottolineato invece l'importanza del comprendere nell'enciclopedia le donne non buone: noi non diamo modelli, ma storie che sono esemplari soprattutto nella loro diversità. Le donne cattive sono di vitale importanza perché raccontano aspetti e ombre importantissime. Altro aspetto interessante: nell'enciclopedia si cerca di restituire anche quel lavoro del gruppo, delle amicizie che sostengono, attraverso il sistema dei link- che non solo nella scienza è di primaria importanza. Concepire voci che si tengano l'una all'altra è un modo di restituire questa modalità di lavoro e ricerca che è nelle cose e che spesso viene, nelle enciclopedia tradizionali, sacrificata alla logica dei "protagonisti".



Bianca Pitzorno ha sottolineato l'esigenza di ricerca e di "oggettività", accanto al pregio dell'enciclopedia, di avere voci firmate, i cui contenuti possono essere riferiti a una persona, ed eventualmente contestati. Non dimentichiamo comunque- lo aggiungo io che da una parte le madrine dell'enciclopedia (Mt Beonio, Sylvie, Giuliana…) lavorano come fa un comitato scientifico e che noi molto sottoponiamo le voci a chi ne ha competenza. L'altra cosa da dire a questo proposito è che, a differenza della carta stampata, in rete è possibile correggere!



Franca Cavagnoli , che coordina un gruppo di traduttrici, ci ha parlato dell’importanza che le cosiddette autrici postcoloniali hanno nella letteratura anglosassone, e del perché ha scelto proprio di cominciare da loro (a cominciare da Toni Morrison, xxxxxxx) per collaborare con l’enciclopedia.



Fiorella Imprenti ha raccontato del'l incontro con l'enciclopedia e delle sinergie messe in atto: infatti un gruppo di lavoro da lei coordinato rivolto a giovani storiche su donne e resistenza darà vita a delle voci nell'enciclopedia. Anche Nicola Misani (Bocconi) ha parlato di come è stato importante per lui poter raccontare attraverso le sue voci alle sue studentesse- in gran parte donne- quelle vicende di imprenditrici (esMarisa Belisario, o le sorelle fontana, delle quali ha scritto le voci) altrimenti passibili di oblio presso le nuove generazioni.



Giuliano Turone, invece, ha voluto citare le numersoe voci dedicate alle donne che hanno combattutto e combattono la mafia: Rita Atria, ETC::: ricordando che valorizzare queste donne ha un grande valore civile, che le generazioni future devono far proprio.

Infine Valeria Palumbo ha parlato invece delle donne "che preferisce": quelle che non stanno da nessuna parte, imprendibili, antipatiche, "matte": come Valentine de st.Paul, ribelli, che sta documentando sull’enciclopedia e alle quali dedica le sue energie di ricercatrice.

 







Il lavoro dell'enciclopedia procede in diverse direzioni. Ormai cerchiamo e siamo trovate da autrici e autori, e quindi esistiamo nella rete nelle due direzioni. Siamo orgogliose di aver modificato la realtà materiale della rete e di essere per così dire una realtà presente.

Persone di tutte le età ci scrivono, persone di ogni formazione: così si garantisce, ci sembra quella coralità che ci consente di non stringerci su un linguaggio codificato.Come accennato

Abbiamo cominciato a ricevere voci prodotte dai NOE- nuclei operativi che si sono formati in alcuni istituti superiori, e persino in gruppi di amiche. È una dimensione molto importante, perché incoraggia il lavoro di ricerca, conoscenza e divulgazione che trasforma la materia viva della rete anche a livello delle nuove generazioni.

Per lo stesso motivo, abbiamo accettato di collaborare con una iniziativa a cura di Liliana Oliveri, http://specchiodelledame.blogspot.com/, 32 cortometraggi contro la violenza sulle donne, e abbiamo deciso di pubblicare sul canale di youtube dell’enciclopedia i sei vincitori. Sul canale dell’enciclopedia abbiamo avviato una sperimentale versione audio di voci lette, sempre per incoraggiare quella circolarità che fra social network e siti, porta un maggior numero di utenti giovani a contatto con l’enciclopedia.



Abbiamo compiuto due anni. Abbiamo progetti che coltiviamo, e che speriamo di poter raccontare presto come cose che esistono...



di Rossana Di Fazio

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