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Sogno? No, son desta!

Sogno? No, son desta!

Lavoro/ Strategie private - Realizza i tuoi sogni con il piano strategico personale, ecco ‘l’officina’ con gli attrezzi del mestiere

Melchiorri Cristina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2005

Immagina te stessa, te stesso tra 5 anni. Come vorresti essere, dove, con chi?Qual è il tuo sogno, la tua meta ideale, il tuo desiderio profondo? È realizzabile o resterà una fantasia? Ripensare con calma a un nostro desiderio profondo, focalizzarlo meglio al di là di quello che siamo o facciamo oggi, dove ci ha condotto la forza degli eventi, anche casuali, della nostra vita, concentrandosi su noi stessi per farlo emergere: è utilissimo per gli uomini, ma soprattutto per le donne. Perché le donne spesso vivono rivolte alle priorità delle persone che amano e non alle proprie. Serve alle giovani donne che stanno pensando al loro futuro, ma anche alle donne adulte, che vogliono potenziare la loro carriera. Ma serve anche a chi guarda alla vita che cambia andando in pensione. Scrivere il proprio “sogno” e pianificarne la realizzazione, come se si trattasse di realizzare un progetto molto concreto, ci consente di rifare il punto su come si sta usando la vita, che, come sappiamo, è una risorsa che prima o poi finisce. Quindi, meglio viverla con la consapevolezza di quello che desideriamo veramente, che ci sembra veramente importante. Potremmo soffermarci a considerare la nostra vita nelle varie aree o in una specifica di queste: la famiglia, le relazioni di amicizia e sociali, la sfera professionale, l’ambito finanziario ed economico, la salute, il tempo libero, il nostro impegno sociale, ovvero la nostra capacità di essere generosi con gli altri. E delineare una strategia di realizzazione, decidere come conseguire tale meta, su quali caratteristiche personali, oggettive e soggettive fare leva e di quali strumenti e conoscenze ancora avvalersi. Per favorire la realizzazione del nostro sogno, ci può aiutare uno strumento: “il Piano Strategico Personale”. In che cosa consiste? Immagina un progetto grandioso di cui tu sei il soggetto principale!



Il primo passo è scrivere qual il “sogno”, qual è la meta e cosa vorresti essere o fare di qui a 5 anni. Il solo fatto di scrivere ti aiuterà a organizzare e selezionare desideri, impulsi e fantasie, orientandoli in un piano d’azione con un orizzonte di 5 anni. La funzione principale del piano strategico è quella di guidare le nostre azioni. Infatti, con ogni probabilità, lungo la strada ci troveremo a fare alcuni cambiamenti e aggiustamenti di rotta. Ma senza un piano potremmo non intraprendere mai il passo iniziale per trasformare i nostri progetti in realtà.



Il secondo passo del piano strategico è scrivere perché questa meta ti sta a cuore. Con tutta la franchezza e la profondità di cui sei capace. Approfondire il perché è altrettanto importante che definire cosa desideri. Un esempio? Un professionista cinquantenne, sperimentando il metodo del “Piano Strategico Personale”, espresse il desiderio di avere un secondo figlio. Ragionando insieme sulle vere ragioni che lo portavano a desiderare con forza di essere padre una seconda volta, emerse, con chiarezza, soprattutto a lui: che il punto vero era che si sentiva sfuggire la partner, e pensava quindi, all’inizio non consciamente, che un secondo figlio avrebbe “trattenuto” la compagna e consolidato ulteriormente il rapporto.



Il terzo passo riguarda come raggiungere la nostra meta, quali sono gli obiettivi a lunga scadenza e gli obiettivi a breve termine. Gli obiettivi a breve termine dovrebbero essere concreti e chiari, focalizzati sulle cose da realizzare oggi, la settimana prossima, il mese successivo. Un progetto a lungo termine può essere realizzato solo con il successo delle tappe intermedie. Ad esempio, se il tuo sogno fosse di andare a vivere e a lavorare a New York, gli obiettivi intermedi dovrebbero essere di attivare contatti, cercare rapporti con persone che là possono collegarti a occasioni di lavoro, perfezionare ulteriormente l’inglese, pianificare la chiusura delle attività in corso in Italia, concordare con i famigliari anche i tempi e i modi del trasferimento, ecc.



La quarta parte del piano strategico riguarda il come, le azioni che dovrai compiere ma anche i limiti oggettivi e soggettivi da superare. E, analizzando gli ostacoli, potrai individuare che cosa serve per rimuoverli. Devi perfezionare l’inglese e quindi iscriverti ad un corso? Devi vendere la casa? Estinguere un mutuo? Convincere i tuoi figli adolescenti a seguirti? Se scoprirai che ci sono vincoli impossibili da eliminare, chiediti se la meta resta raggiungibile, o se devi riformulare il “sogno”. Il piano strategico, oltre ad aiutarci ad individuare le priorità nelle cose da fare, dovrebbe aiutarci anche a stabilire criteri sulle cose da non fare per non perdere di vista gli obiettivi di fondo, per non disperdere le energie.

Ecco alcuni esempi di piano strategico espressi:

• crescere professionalmente nell’azienda attuale e fare carriera, guadagnando più denaro,

• entrare in politica, per poter lavorare ai problemi che mi interessano,

• associarmi a qualche organizzazione di volontariato per poter aiutare gli altri,

• rafforzare la mia dimensione spirituale, ed esprimerla in modo tale da ispirare altre persone.

L’ideale è elaborare e discutere il piano strategico con l’aiuto di una persona, professionista o amica che ti faccia da “mentore” o almeno ti supporti nelle fasi di realizzazione.

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