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Social networks ok, ma con attenzione

Social networks ok, ma con attenzione

Nella rete - Riflettere sulla presenza di gruppi predicanti il razzismo, l’intolleranza e la violenza

Pennello Alessandra Lunedi, 15/02/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2010

È vero, i social networks possono essere molto utili per la comunicazione tra le persone così come per la diffusione delle informazioni, ma bisogna stare attenti.

Mi è capitato recentemente di rilevare su Facebook, uno dei social networks maggiormente utilizzati, la presenza di gruppi predicanti il razzismo, l’intolleranza e la violenza.

In particolare lascia notevoli perplessità un gruppo intitolato “Depenalizzazione del reato di violenza sessuale”. Tale argomento ha per ora attratto l’attenzione di più di 30 persone che si sono subito iscritte e, personalmente, trovo la cosa allarmante.

In breve, gli ideatori del gruppo (che giustamente si sono vergognati di associare il proprio nome ad esso e, quindi, non sono identificabili) definiscono la loro proposta come un’idea “controcorrente rispetto alla ‘moralità comune’" e parlano di violenza sessuale come di un “gesto comprensibile, che non causa alcun danno alla donna né lascia alcun trauma come invece si vorrebbe fare credere”.

Superando ogni limite si conclude dicendo che “buona parte della responsabilità ricade o sulle ragazze che, con il loro abbigliamento e comportamento troppo provocante, lasciano intendere che sono in cerca di qualcuno che le violenti”.

Tutto questo ha, per gli ideatori della proposta, lo scopo di convincere parte della popolazione di Facebook a considerare o, addirittura, approvare l’idea di depenalizzare un reato gravissimo come la violenza sessuale.

Scrivo questo sperando che in molti, leggendo la notizia, decidano di segnalare il gruppo agli amministratori di Facebook, cosicché le numerose lamentele li sollecitino ad eliminarlo.

È importante reagire quando si riscontrano istigazioni alla violenza di questo genere in un social network di così ampia diffusione perché, altrimenti, si rischia di rendere una grande ricchezza - quale è Internet - un mondo parallelo, pericoloso e poco controllato, dove la follia non contrastata di alcuni sembra essere accettata dai più, che si sono limitati a storcere il naso passando oltre e non facendo niente a riguardo.



(15 febbraio 2010)

 

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