A vedere l’installazione artistica presente in un padiglione dell’Expo 2015 di Milano, raffigurante una donna-carota, ci siamo immediatamente chieste quale ne sia la ragione. Abbiamo letto che la sua finalità è di “accendere in chiave utopica e fantastica il concetto di nutrire”. Di fronte a siffatta rappresentazione femminile “fantastica” rimaniamo alquanto perplesse, visto che invece in noi l’unica reazione che si è accesa è l’indignazione nei riguardi di opere, a nostro parere, lesive della dignità delle donne.
Siamo consapevoli che non si censuri alcuna opera d’arte in quanto tale, ma la sua sistemazione in uno spazio pubblico, quale è il padiglione di Eataly, ci legittima a sottolineare che appare incongrua ed inopportuna tale scelta. Avvertendo la necessità di non sminuire la portata della protesta che, soprattutto in rete, si sta sempre di più diffondendo contro questa installazione, ce ne vogliamo fare idealmente interpreti.
Ci preoccupa che un evento a carattere internazionale come l’Expo 2015 di Milano, occasione ideale per riscattare il volto dell’Italia agli occhi dell’Europa e dell’intero globo, possa veicolare una rappresentazione delle donne stereotipata e sessista nel nostro Paese, anche solo per il tramite di un’opera d’arte. Difatti consideriamo l'istallazione "concettuale" della donna-carota alla stregua di un particolare strumento promozionale che, seppure all’interno di una sofisticata macchina commerciale qual è questa vetrina mondiale, rimarrebbe comunque un oltraggio alla dignità delle donne.
Tra le finalità all’origine del movimento Se non ora quando è presente l’indignazione, la protesta ed il contrasto ad un sessismo, che ha fatto male al Paese negli ultimi vent’anni e che dobbiamo e vogliamo superare. Per questo motivo protestiamo formalmente con Oscar Farinetti, invitandolo a rivedere la decisione di collocare quell’istallazione artistica nei suoi spazi espositivi perché, in ultima istanza, la dignità delle donne è la dignità del Paese.
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