Comunicato ufficiale di Se non ora quando? al riguardo della campagna lanciata dal Ministero della Salute nell'ambito del Piano nazionale per la fertilità
"Le proteste suscitate dalla campagna per la fertilità promossa dal Ministero della Salute hanno coinvolto associazioni, comitati, reti informali del mondo del femminismo italiano. Dalla tutela sociale della maternità (Parlamento,1978) al Fertility day (Governo, 2016) scorrono tutte le contraddizioni del nostro Paese rispetto ai diritti delle donne." - affermano le donne dei Comitati di Se Non Ora, Quando? -.
"Il Governo Renzi, che ha esordito con una rappresentanza paritaria 50/50 tra Ministri e Ministre, ha ben presto accantonato il tema delle pari opportunità ed aumentato la distanza dalle associazioni delle donne impegnate sul tema della violenza. Insensibile a petizioni, appelli, sollecitazioni sul tema della libertà delle donne e sulla corretta applicazione della legge 194, il governo approda alla infelice campagna sulla fertilità. La fertilità è un tema di salute individuale e un fenomeno interessato da determinanti politiche, sociali, economiche, culturali. La campagna lanciata dal Ministero, oltre a contenere messaggi ai confini del bullismo mediatico, svela una concezione del ruolo delle donne da cui traspare l'ideale materno come subordinato al benessere sociale e non come progetto di libertà personale. Lo stesso stereotipo che spiega il basso tasso di occupazione femminile, la disparità salariale, la rappresentazione del corpo e del ruolo delle donne nella tv e sui giornali del nostro Paese e la inaccettabile violenza sui social network verso le donne. Rettifiche e rimpalli di responsabilità servono a poco, se non si definiscono con chiarezza gli obiettivi delle politiche rispettose delle differenze di genere".
"Saremo insieme alle donne delle associazioni e dei movimenti - promettono le donne di Se Non Ora Quando? - agli appuntamenti previsti il prossimo autunno, per definire azioni e obiettivi comuni. Le donne - concludono - sono in movimento per chiedere con fermezza dignità, libertà, futuro. Se non ora, quando?".
Lascia un Commento