La nuova opera di Laika contro la violenza sulle donne
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, a Milano, in viale Tunisia angolo via Lecco, è apparsa una nuova opera della street artist Laika dal titolo “SMASH THE PATRIARCHY”.
Laika è una misteriosa e coraggiosa artista ed attivista comparsa a Roma negli ultimi anni nel panorama dell’arte urbana on the road (murales, graffiti, poster, fra le sue opere più note il poster dello studente Zaky con Giulio Regeni.), che agisce di notte con una maschera bianca, necessaria per mantenere l’anonimato nel volto ma anche nella voce. Si fa chiamare Laika MCMLIV, nome e anno di nascita, il 1954, della cagnetta mandata in orbita dalla Russia nel primo volo interplanetario).
Il poster realizzato da Laika raffigura Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio per mano dell’ex fidanzato, e Gisele Pelicot, sopravvissuta a uno stupro perpetrato da suo marito (che le somministrava droghe per farla stuprare) insieme ad altri 83 uomini. Entrambe sono ritratte con il pugno alzato, simbolo universale di resistenza e lotta. Sopra le due donne si legge: "SMASH THE PATRIARCHY - DISTRUGGI IL PATRIARCATO", un grido di battaglia contro questa piaga sistemica.
"Ho affisso questo poster con dolore e rabbia, ma anche con una profonda voglia di lottare per cambiare le cose" – ha dichiarato Laika. "Siamo nel 2024 e questa strage, figlia di un patriarcato sistemico profondamente radicato, sembra non avere fine. Nonostante decenni di lotte, questo sistema si rafforza, sostenuto anche da un governo che arriva addirittura a negarne l’esistenza".
Laika lancia un appello: “È il momento di agire. Un cambiamento radicale è urgente”.
Tra le prime azioni necessarie, l’artista sottolinea l’importanza di “introdurre l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, un passo fondamentale per formare una nuova generazione più consapevole, con la speranza di trasformare il futuro, anche mentre combattiamo contro le ingiustizie di un presente drammatico”.
'Oggi 25 novembre ricordo Giulia e tutte le Giulia che non ci sono più – ha continuato Laika – ma celebro anche il coraggio di Gisele, che ha deciso di aprire le porte del processo contro il suo ex marito e 51 degli 83 uomini che l’hanno stuprata, per dare coraggio a tutte le donne vittime di violenza come lei a denunciare, perché ‘la vergogna deve cambiare lato’'.
‘Il pugno chiuso è simbolo di lotta: oggi chiedo a tutte e soprattutto tutti, di scendere in piazza. Il patriarcato è un’onda nera ma noi siamo marea.’
L’importanza di essere in tante, in tanti, a manifestare nel giorno dedicato specificamente alla lotta, è stata compresa e si è fatta realtà, ma ciò che deve fare la differenza è dare lo stesso valore, simbolico e concreto, ad ogni quotidiano di ogni vita, di ogni donna, in ogni tempo.
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