Login Registrati
Smarchiamoci dalla prostituzione

Smarchiamoci dalla prostituzione

Sud Africa 2010 - Il campionato del mondo di calcio rappresenta grandi opportunità e grandi rischi; Uisp e la cooperazione internazionale si mobilitano

Mousa Layla Lunedi, 07/06/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2010

I mondiali di calcio 2010, che si svolgeranno in Sud Africa, sono sicuramente una grande occasione di riscatto economico per la nazione ospitante e, più in generale, per tutto il continente africano.

Da studi portati avanti da diverse istituzioni e organizzazioni, fra cui la Commissione Europea e Amnesty International, è stato rilevato un aumento dello sfruttamento sessuale forzato delle ragazze durante i grandi eventi, in particolar modo gli eventi sportivi, che sono da sempre grandi catalizzatori di attenzione e che muovono migliaia di persone.

Secondo i dati finora pervenuti i Mondiali di calcio 2010 non faranno eccezione, e il fenomeno coinvolgerà in particolar modo il Mozambico.

Durante i mondiali di calcio in Germania nel 2006 secondo alcuni osservatori è stato rilevato come il traffico di esseri umani finalizzato alla prostituzione forzata, gestito dalle multinazionali del crimine organizzato, abbia portato all’arrivo di 40.000 ragazze soprattutto dai paesi dell’est europeo, tra le quali molte minorenni, in gran parte costrette a prostituirsi. Anche per i mondiali di calcio 2010 le previsioni non sono delle più rosee, già durante l’ultima Confederation Cup si è potuto notare un incremento degli affari della malavita grazie al giro della prostituzione forzata, che in questo caso colpisce soprattutto i paesi africani limitrofi, come il Mozambico.

Sebbene per questo fenomeno non possa essere “colpevolizzato” il calcio, esso ha però il dovere e la responsabilità di agire, ed è per questo che l’Uisp, nel rispetto dei valori e delle scelte individuali di ogni donna e uomo libero, ha scelto di schierarsi al fianco della lotta alla tratta delle donne.

Durante un convegno organizzato dall’Uisp il 12 novembre 2009 presso la Casa Internazionale delle donne a Roma, dal titolo “Le vie della tratta delle donne in Mozambico e Africa Australe” Teresinha da Silva, presidente della Wlsa Mozambico, si è così espressa: “non parleremo di un tema che riguarda solo l’Africa ma anche l’Europa. Con il nostro lavoro siamo venuti a conoscenza nel nostro paese di moltissimi casi di sfruttamento sessuale a danni di ragazze e ragazzi giovanissimi, spesso camuffati da lavori domestici o da corsi di studio in scuole private, e abbiamo dovuto fare un grosso lavoro sulle istituzioni per riuscire a farci ascoltare. La risposta della Fifa (Federazione internazionale delle associazioni calcistiche) a questo problema, ad esempio, è stata la proposta di legalizzare la prostituzione in Sudafrica per la durata dei mondiali di calcio. Per questo motivo la Wlsa, insieme a tante altre organizzazioni e ad enti governativi dell’Africa australe, ha dato vita alla campagna Red Light 2010, per dire stop allo sfruttamento della prostituzione. Ci siamo recati sul territorio, in Sudafrica, per parlare con le organizzazioni che si occupano del fenomeno, e queste ci hanno confermato che già ci sono diverse ragazze provenienti dai paesi limitrofi pronte per essere inserite sul mercato. Il problema in questa regione è davvero serio, perché quest’attività dà alle organizzazione criminali più lucro del traffico di droga. Noi stiamo cercando di intervenire attraverso la diffusione di informazioni e notizie, stiamo facendo lobby, creando delle alleanze transfrontaliere e facendo pressioni sui governi affinché vengano inasprite le pene contro tale reato”. “Questo appuntamento – aveva sottolineato nella stessa occasione Raffaella Chiodo, del settore multiculturalità Uisp – si inserisce in una serie di iniziative che l’Uisp sta portando avanti per denunciare il fenomeno e sensibilizzare il mondo dello sport e dei mass media. La prima è stata a maggio dove abbiamo potuto ascoltare la testimonianza di persone che quotidianamente si rapportano con donne vittime di tratta in Italia, mentre il secondo appuntamento è stato a luglio, durante i Mondiali Antirazzisti, dove di è tenuto un seminario focalizzato proprio sulla tratta sessuale a latere dei grandi eventi sportivi”. Formazione quindi, ma anche vera e propria denuncia di un fenomeno tanto terribile quanto trascurato, un po’ perché scomodo, un po’ perché – probabilmente – il mondo sportivo non ne ha ancora compreso a pieno la gravità. Calcio come sensibilizzazione, calcio come denuncia, calcio come veicolo di sviluppo e di promozione dell’individuo.



Layla Mousa*



* Coordinamento Nazionale Donne Uisp



(7 giugno 2010)

 

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®