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Slaves No More /Rapporto 2024: Donne gravemente sfruttate. Il diritto di essere protagoniste

Slaves No More /Rapporto 2024: Donne gravemente sfruttate. Il diritto di essere protagoniste

Mercoledì 26 giugno l’Associazione Slaves No More presenta il secondo Rapporto sullo sfruttamento delle donne, nel lavoro domestico e di cura, nell’agricoltura, nel turismo, nei servizi e nello sfruttamento sessuale

Giovedi, 20/06/2024 - Il 26 giugno a Roma alle ore 10,00, alla Sala Esperienza Europa “David Sassoli”, piazza Venezia 6, l’Associazione Slaves No More (*) presenta, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo in Roma, il secondo Rapporto sullo sfruttamento delle donne, nel lavoro domestico e di cura, nell’agricoltura, nel turismo, nei servizi e nello sfruttamento sessuale. Questo secondo Rapporto svela ancora una volta i meccanismi di uno sfruttamento, lavorativo e sessuale, che ricade su donne, in gran parte con background migratorio, soggette a ricatto e invisibilità.
E’ proprio l’aspetto dell’invisibilità che viene confermato dall’analisi condotta a livello giuridico nella prima parte della pubblicazione. La casistica giudiziaria in tema di sfruttamento, riferita in maggioranza al lavoro maschile, la neutralità delle norme in materia (che non considerano il genere delle donne sfruttate), la inadeguatezza e la obsolescenza dell’apparato penale si accompagnano alla perdurante subordinazione delle donne sia nelle dinamiche negoziali con il datore di lavoro sia rispetto al promuovere e gestire azioni processuali.
Anche gli articoli di Amorosi, Borelli e Sarti che esaminano, nella seconda parte, le condizioni delle lavoratrici domestiche somministrate dalle agenzie, mettono in luce sia il grave sfruttamento a cui sono soggette queste lavoratrici, sia la lacunosa normativa che permette tale sfruttamento.
Dai due casi studio del settore turistico-alberghiero, Iannuzzi e Sacchetto analizzano, sempre nella seconda parte, come la frammentazione della responsabilità legale attraverso l'esternalizzazione dei processi lavorativi, l'isolamento sociale esacerbato dalle barriere linguistiche, la violenza di genere e le molestie sessuali, alloggi gestiti dai proprietari e, infine, un sistema giudiziario con una temporalità sfasata rispetto ai tempi delle lavoratrici, in particolari migranti, possono produrre forme di sfruttamento. Carchedi e Fabiano affrontano lo sfruttamento in ambito sessuale proponendo una interessante ricerca, nell’area milanese e di altre città lombarde, sulla diffusione dei siti web che ospitano annunci per la fruizione di servizi sessuali a pagamento. Sono, queste, nuove modalità che rimandano alla prostituzione indoor in cui si celano forme di sfruttamento e di violenza. Violenza e grave sfruttamento che ritornano nell’articolo dedicato alle esperienze vissute da transessuali costrette a prostituirsi.
La presentazione, nel Rapporto, di esperienze di sfruttamento femminile in Inghilterra, Repubblica Ceca, Francia e Irlanda, dimostra quanto il fenomeno sia ampio e poco rappresentato.
Tutto il Rapporto richiama l’urgenza di considerare la libertà dallo sfruttamento un diritto umano.
Maria Grazia Giammarinaro argomenta questo asserto nel suo articolo in base a una disamina delle Convenzioni e degli altri strumenti internazionali in materia di diritti civili, sociali e del lavoro.

La collocazione dello sfruttamento tra le violazioni dei diritti umani, espone la giurista, ne chiarisce il
disvalore. Inoltre richiede azioni efficaci volte a prevenirlo e ad apprestare rimedi per lavoratrici e lavoratori sfruttate/i, in primo luogo il rapido recupero dei salari non pagati e il risarcimento del danno. Il lavoro che viene presentato è sintesi di un dialogo aperto e inclusivo tra riferimenti ideologici differenti. La drammatica situazione di sfruttamento in cui vivono molte donne che viene denunciata dal Rapporto dà conto di una carenza giuridica e di una disattenzione sociologica su un fenomeno che evidenzia da un lato un persistente maschilismo, e dall’altro un’elevata discriminazione di genere.
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(*) L'Associazione Slaves no more (www.slavesnomore.it) nasce nel 2012 su intuizione di suor Eugenia Bonetti, ha come priorità l’azione di supporto e accompagnamento di donne e ragazze soggette alla tratta e a forme di grave sfruttamento.

Programma
PRESENTAZIONE RAPPORTO 2024 DONNE GRAVEMENTE SFRUTTATE Il Diritto di Essere Protagoniste
Roma, 26 giugno 2024
Ore 10.00 - 12.30 Europa Experience David Sassoli - Piazza Venezia, 6- Roma

Saluti Valeria Fiore – Responsabile Comunicazione e Social Media per il Parlamento EU in Italia

Pino Gulia – Presidente Slaves no More

Camilla Laureti – Europarlamentare

Lara Ghiglione – Segretaria Confederale CGIL

Presentazione del Rapporto

Maria Virgilio – Avvocata del Foro di Bologna – Gli aspetti giuridici

Raffaella Sarti – Università Carlo Bo Urbino – Lo sfruttamento nel lavoro domestico Francesco Carchedi – La Sapienza Università di Roma – Lo sfruttamento sessuale

Maria Grazia Giammarinaro – Magistrata, già Special Rapportueu dell’ONU sulla tratta di persone – La libertà dallo sfruttamento nell’esperienza internazionale

Relazione
“Affrontare le nuove schiavitù: appunti per un’economia diversa”
Marcella Corsi
– MinervaLab – La Sapienza Università di Roma

Coordina Oria Gargano – Presidente Cooperativa Sociale Be Free e componente del Direttivo di Slaves no More  

Per partecipare è necessario accreditarsi cliccando sul link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScuS9VGmHXOIWl2_-hEquVrSy7whCHHpzSJmaq_nwzuF-Vp7g/viewform?usp=sf_link
Per info: onlusslavesnomore@gmail.com

 


 


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