Singolari Plurali, appunti per una nuova grammatica
Oggi il Cles- Onlus ha realizzato un incontro con i ragazzi e le ragazze di una specifica realtà locale per discutere insieme di un tema di grande attualità e coinvolgimento:la famiglia, con il proprio specifico punto di vista.
Sabato, 20/02/2016 - Oggi il Cles- Onlus ha realizzato un incontro con i ragazzi e le ragazze di una specifica realtà locale per discutere insieme di un tema di grande attualità e coinvolgimento:la famiglia. Il Cles ha portato il proprio specifico punto di vista che nasce da una realtà di pratica consultoriale su un territorio vasto da 36 anni. In sintesi illustriamo le argomentazioni espresse in un contesto giovanile attento e dinamico, aperto alle differenze. Il titolo dell’incontro è rappresentativo della prospettiva ideologica del CLES. L’uomo,a differenza degli altri esseri viventi,può esprimere e comunicare ai suoi simili,i propri pensieri e sentimenti per mezzo (anche) del linguaggio verbale che si compone di parole e suoni. La materia prima di una lingua è formata dai suoi vocaboli e ,quanti più ne possiede,tanto più la lingua è ricca ed atta ad esprimere una pluralità di concetti e sentimenti. Nel tempo il vocabolario si è arricchito di termini nuovi e meglio rispondenti all’evoluzione della società e dei suoi sottosistemi. Per conoscere bene una lingua non basta tuttavia conoscere i vocaboli ma anche saper coordinare tali vocaboli in costrutti facili e comprensibili da tutti ; a questo provvede appunto lo studio della grammatica. La grammatica si divide in tre parti:la fonologia,che insegna a pronunciare e a scrivere correttamente le parole; la morfologia,che studia le parole e i suoi mutamenti; la sintassi,che studia l’ordinamento delle varie parti del discorso nel contesto.
La grammatica è l’insieme complesso delle norme di una lingua che non si forma in un atto unico, né rimane la stessa nel tempo ma si modifica ed arricchisce lungo il suo percorso evolutivo, ponendo in interrelazione ed interdipendenza parole,suoni,significati,emozioni,scienza e tecnologia. Leggere i problemi,scriverli correttamente,pronunciare le parole giuste,studiare le singole parole,coniugarle nei tempi e nei modi esatti,ordinare le varie parti dei discorsi delle persone può essere la nuova grammatica che,oltre a rendere comprensibili i problemi posti da una società in conflitto,diviene un mezzo per affrontarli e risolverli,nel rispetto delle peculiarità degli attori che si muovono nell’arena della vita. Singolare e Plurale suggeriscono una visione unitaria e sfaccettata insieme dell’universo. Il nostro prossimo futuro ci prospetta un melting pot di razze,culture,caratteri e comportamenti eterogenei che al contempo valorizzano la singolarità e riabilitano le diversità, traducendosi in una società fatta già oggi di una pluralità di persone,ciascuna con le sue particolarità e peculiarità, dimostrando concretamente ,al di là dei facili pregiudizi;“ciò che tiene unito il sistema non sono le similitudini ma le differenze” le quali,a loro volta,per la loro stessa natura, generano inesorabilmente il conflitto. “Non esiste un modo di essere e di vivere che sa il migliore per tutti e la famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quelle di una volta: è diversa perché le circostanze sono diverse.” E.Durkheim (1888). In Italia,secondo i dati Istat,crescono le nuove tipologie familiari : single,genitori soli,coppie di fatto,coppie ricomposte,coppie omosessuali,monoparentali,ad etnia mista,con figli non biologici. Sono 600 mila le libere unioni,700 mila le famiglie ricostruite;convivono il 19% dei gay fra i 35 ed i 39 anni e il 32% delle donne omosessuali della stessa età. Nell’attuale società,le relazioni non hanno più necessariamente una struttura definita,assumendo spesso quella che Bauman Z. ha definito una “configurazione liquida”. E’ consolidata la nozione secondo cui una coppia è un nucleo elementare costituito da due persone di sesso opposto che condividono sentimenti,affetti,progetti di vita e beni materiali ; l’accostamento tra omosessualità e coppia mette in discussione tali antiche certezze,specie nella società attuale in cui sono in aumento le persone omosessuali che rivendicano per sé e per il proprio partner un’esistenza normale,con riconoscimento di diritti e doveri e che impone di sperimentare nuovi modelli relazionali e nuove strategie di soluzione dei conflitti. La nostra civiltà attuale sembra che separi più che unire, anche se uno dei bisogni irrinunciabili dell’essere umano è di stare in relazione con l’altro, per crescere, per arricchirsi, per diventare sé stesso, in quanto essere sociale. Essere genitore è dimensione di competenza, vale a dire la capacità di occuparsi, pre-occuparsi del benessere del figlio, di identificarsi con lui, di “vederlo empaticamente”, pur mantenendo la consapevolezza di sé e tenendolo distinto da sé, in sintesi la capacità di tenere dentro,prima, per poi lasciare andare. Parlare , discutere, confrontarsi intorno al tema delle famiglie significa creare uno spazio dentro di sé, fare spazio dentro il servizio educativo e dentro la mente degli operatori. Uno spazio dove si possano elaborare pregiudizi, stereotipi che abbiamo dentro di noi. Uno spazio aperto e di attesa. Vi è un travaglio fisico, ma anche un travaglio interiore come rivisitazione e riedizione della propria esperienza infantile e delle proprie immagini interne di madre e padre. Un contesto familiare in cui prevalgano la fiducia e la sicurezza delinea una specifica competenza che è stata definita anche come mind-mindedness, vale a dire la capacità di trasmettersi, reciprocamente, la sensazione di essere tenuti nella mente (Allen e Fonagy, 2008). Non perdere la curiosità e la gioia di avere accanto una persona da scoprire, da incontrare con la fantasia, l’invenzione, il paradosso, il racconto, l’autoironia e l’esperienza che deriva dall’esercizio di “addomesticare” il proprio limite. Il vero atto rivoluzionario per il CLES, in questa società in evoluzione è :essere figlio del proprio figlio, allievo del proprio allievo, paziente del proprio paziente, padre del proprio padre, madre della propria madre, compagno e compagna dell’altra mia metà da raggiungere. In libertà.
Lascia un Commento