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Silenzio...qui si nasce

Silenzio...qui si nasce

Salute Bene Comune - Un altro mondo è possibile se un altro modo di nascere è possibile. Il parto in casa

Michele Grandolfo Sabato, 01/11/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2014

 Da Mimma Mignuoli, del mitico consultorio di Trebisacce (CS), ricevo una testimonianza di un parto in casa, voluto consapevolmente da una donna competente. Voleva Mimma ad assisterla. E Mimma ha colto l’occasione per permettere a un’ostetrica alle prime armi di partecipare all’evento come momento di formazione sul campo. Ed ecco il racconto della giovane ostetrica.



“Silenzio… qui si nasce!

Un telefono che squilla, qualcosa che bagna, un’energia che trascina e… una nuova vita aveva deciso di venire al mondo! Ma in realtà sarebbe stato un venire al mondo per tutti: mamma e papà, ma anche per la casa, per l’intera famiglia e per le ostetriche. La musica, l’odore di lavanda e camomilla, le luci soffuse, le mani, il contatto, i sorrisi e gli sguardi consapevoli, le vocalizzazioni e…il silenzio! La nascita di V. è avvenuta così: tra la potenza della madre, il sostegno del padre, la forza della natura, il rispetto dei tempi (anche di quelli in cui sembrava che l’orologio si fosse fermato), la consapevolezza del corpo, la competenza di V. e l’ascolto delle ostetriche. Quelle ostetriche che in quelle ore si sono nutrite nel corpo e nell’anima e che hanno avuto l’umiltà di mettersi in discussione dimenticando il proprio ego, i propri bisogni e le proprie aspettative per ascoltare E.



All’inizio le contrazioni sembrava che non le dessero tregua, poi qualcuno bagnò le dita in un olio profumato e iniziò a massaggiare alternando la forza allo sfioramento, qualcuno vocalizzava con lei ad ogni contrazione, qualcuno nelle pause la rincuorava e le spiegava ciò che stava accadendo, qualcuno la sosteneva fisicamente ed emozionalmente. È stato tutto sincronizzato, rispettato, amato… e V. ha percepito questa situazione così che ogni volta che ascoltavamo il suo cuoricino, per noi era sempre una rassicurazione, era come dirci ‘Mamma continua in questo modo, io sto bene; papà non preoccuparti, presto abbraccerò anche te; e care Cicogne grazie per il sostegno, ancora un po’ e ricambierò il tutto guardandovi ad una ad una negli occhi!’



Poi ad un certo punto il tempo si è fermato davvero, le contrazioni erano più distanti, la musica non era più di gradimento per E. perché lei avevo bisogno di riprendere le forze e il silenzio, il contatto, il sonno, il cibo, il rilassamento sarebbero diventate le sue prerogative! La trance del travaglio aveva preso il sopravvento perché era il tempo in cui convivevano e si sfioravano contemporaneamente la vita e la morte, il dolore e la gioia. E. aveva bisogno di incontrarsi con il suo femminile, con la sua memoria arcaica, con i suoi limiti estremi, con le sue ombre, ma anche con nuove risorse e, una propria forza, finora sconosciuta, che le permetterà di andare oltre i suoi confini e, poter ‘dare alla luce’. Dopo questa fase silenziosa e profonda E. ha sprigionato tutta la sua forza, in piedi come un grande albero ha affondato le sue radici e sprigionato la potenza della vita!



V. non ha pianto, ma lo abbiamo fatto noi per lei… noi che siamo nate nuovamente attraverso la sua nascita silenziosa! Grazie a V e ai suoi genitori, grazie alle mie colleghe Mimma, Anna e ‘le Rose’ per avermi dato la possibilità d’essere testimone di una ‘nascita e parto senza violenza’!”

Teresa Mastrota

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