Sicurezza Alimentare: l’UE intensifica i controlli alle frontiere

Per aumentare la sicurezza degli alimenti, l’Unione Europea ha rafforzato i controlli alle frontiere su una gamma di alimenti importati di origine non animale. L’aumento del livello di controlli ha l’obiettivo di rendere possibile la rilevazione di eventuale presenza di sostanze che possono rappresentare un vero e proprio rischio per la nostra salute e degli animali come, ad esempio, le aflatossine nelle noci, i pesticidi nella frutta e nella verdura.

Le misure, contenute nel regolamento (CE) n. 669/2009 entrato in vigore a gennaio 2010, prevedono per la prima volta una serie di regole comuni per i controlli ufficiali sui prodotti alimentari, alcuni di origine non animale, e i mangimi animali. La CE ha dichiarato che “il controllo dei documenti che accompagnano le spedizioni sarà effettuato sistematicamente su questi prodotti alle frontiere dell’Unione europea, mentre i controlli fisici verranno eseguiti ad una frequenza più bassa“. La direttiva stabilisce sette requisiti minimi che tutti i punti di entrata CE dovranno avere - compresi i livelli di personale sufficiente, impianti di stoccaggio e impianti di scarico. La Commissione intende monitorare l’attuazione del regolamento da parte degli Stati membri e l’elenco dei prodotti alimentari sarà riveduto ogni tre mesi, sulla base delle relazioni da parte delle agenzie alimentari nazionali e “della scienza più recente disponibile”. Gli importatori dovranno fornire una documentazione in anticipo sull’arrivo di tali alimenti, in seguito avranno indicazioni specifiche delle porte di ingresso designate per farli entrare nell’UE. Sarà loro imposto il pagamento di una tassa speciale per coprire i costi supplementari di regolamentazione da sostenere nel trattare alimenti e mangimi a “rischio elevato”.



(22 marzo 2010)